“La gelosia caratterizza il rapporto in cui si cerca più il potere che l’amore”, scrive lo psicologo e insegnante Rollo May.
La gelosia è un sentimento universale che appartiene all’uomo. Lo accompagna sin dalla prima infanzia e viene provocata da situazioni via via diverse durante la sua crescita: dalla gelosia verso le proprie figure genitoriali, passando dalla gelosia verso alcuni oggetti particolarmente significativi e dalla gelosia che nasce in determinati contesti sociali quali l’ambiente scolastico o di lavoro (caratterizzata per lo più da competizione), fino ad arrivare alla gelosia provocata da eventi che minacciano la propria vita di coppia.
E’ soprattutto nella vita di coppia che il termine gelosia viene utilizzato, per indicare il timore che l’oggetto amato sparisca per mano di un rivale. Molte volte questo sentimento viene identificato anche come movente di atti estremi e ingiustificabili.
Ho trovato un articolo scritto da U. Galimberti che, riprendendo Freud, descrive tre tipi di gelosia:
Vorrei riportare alcune frasi di Carl R.Rogers nel libro “Potere Personale” dove parla in maniera molto chiara di questo sentimento. Racconta la gelosia nel rapporto tra partner e lo mette in relazione all’approccio centrato sulla persona. L’autore scrive: “..separazione della ragione dal sentimento è uno dei primi miti che crollano in un approccio centrato sulla persona. Gli individui scoprono se stessi comunicando con il proprio essere totale ed esprimere le proprie esperienze, non con qualche fredda rappresentazione intellettuali di esse.” Continua “..l’esposizione a un approccio centrato sulla persona sta a significare che c’è una spinta verso l’esperienza di una maggiore fiducia reciproca, verso la crescita personale e verso interessi comuni. I partner tendono a sviluppare maggiore fiducia l’uno nei confronti dell’altra appena diventano più reali. Essendo più veri, essi assumono di più il rischio di essere aperti e ciò promuove il loro sviluppo come persone. Quando comunicano più profondamente, è probabile che scoprano e desiderino aumentare gli interessi che hanno in comune”.
La gelosia è un sentimento universale che appartiene all’uomo. Lo accompagna sin dalla prima infanzia e viene provocata da situazioni via via diverse durante la sua crescita: dalla gelosia verso le proprie figure genitoriali, passando dalla gelosia verso alcuni oggetti particolarmente significativi e dalla gelosia che nasce in determinati contesti sociali quali l’ambiente scolastico o di lavoro (caratterizzata per lo più da competizione), fino ad arrivare alla gelosia provocata da eventi che minacciano la propria vita di coppia.
E’ soprattutto nella vita di coppia che il termine gelosia viene utilizzato, per indicare il timore che l’oggetto amato sparisca per mano di un rivale. Molte volte questo sentimento viene identificato anche come movente di atti estremi e ingiustificabili.
Ho trovato un articolo scritto da U. Galimberti che, riprendendo Freud, descrive tre tipi di gelosia:
- Competitiva (o normale) nei confronti della parte terza. Radicata nel nostro inconscio che trae origine dal complesso edipico;
- Proiettiva si basa su un concetto di rimozione di tendenze di infedeltà che vengono proiettate sul partner per alleviare la tensione su se stessi che ne deriva;
- Delirante. In questa l’oggetto è dello stesso sesso del soggetto. La gelosia delirante altro non sarebbe che una difesa da una forma di omosessualità latente che nel caso dell’uomo potrebbe essere descritta con questo concetto: “Non sono io che lo amo, è lei che lo ama”.
Vorrei riportare alcune frasi di Carl R.Rogers nel libro “Potere Personale” dove parla in maniera molto chiara di questo sentimento. Racconta la gelosia nel rapporto tra partner e lo mette in relazione all’approccio centrato sulla persona. L’autore scrive: “..separazione della ragione dal sentimento è uno dei primi miti che crollano in un approccio centrato sulla persona. Gli individui scoprono se stessi comunicando con il proprio essere totale ed esprimere le proprie esperienze, non con qualche fredda rappresentazione intellettuali di esse.” Continua “..l’esposizione a un approccio centrato sulla persona sta a significare che c’è una spinta verso l’esperienza di una maggiore fiducia reciproca, verso la crescita personale e verso interessi comuni. I partner tendono a sviluppare maggiore fiducia l’uno nei confronti dell’altra appena diventano più reali. Essendo più veri, essi assumono di più il rischio di essere aperti e ciò promuove il loro sviluppo come persone. Quando comunicano più profondamente, è probabile che scoprano e desiderino aumentare gli interessi che hanno in comune”.