Ci sono prigioni che gli altri non possono vedere. Né sentire!
Io ho due corpi e due vite.
Una che mi permetto di scegliere, di vivere; nel comandamento della coerenza. Qualcosa che mette d'accordo chi mi vede, chi mi vive in ogni istante, chi mi guarda da lontano senza interesse, chi mi ha generato, chi mi ama e il mio senso di dignità.
Qualcosa che mette in accordo la natura del mio corpo così come me l'hanno dato, con le sue forme e modalità; gli argini, la pelle, le funzioni e l'istinto di una carne nata per ricevere, sottomettersi all'uomo, amarlo e possederlo nella carne; arrendersi a lui.
Accettare - arrendersi. Se dico arrendersi non potete capire, non è così brutale.
Arrendersi alla natura dello specchio, arrendersi al sesso, arrendersi ad un corpo che farei a pezzi per l'istinto bestiale che mi dirige.
Poi c'è un'altra vita.
Una che sta muta.
Parla poco e male.
E' colpevole per tutti. Per chi mi ama, per chi mi guarda da lontano senza interesse , per chi mi ha generato.
Questa voce è sottile ma vorrebbe urlare, vorrebbe urlarvi addosso. A voi che non sapete e non potete capire.
A voi che non sentite.
Addosso alle etichette, a chi giudica e dice..."o bianco o nero". Io sono quello che sono. Adesso ve lo racconto io:
"Io sono un uomo, un uomo vero. Sono nato sapendo di essere un uomo. me lo portavo nel petto.
Guardavo il mio petto di bambino e speravo diventasse come quello di mio padre.
Il petto forte e seducente, squadrato, che guarda alle donne e le fa innamorare. Un petto di muscoli che sostengono le braccia pronte a dirigere il mondo.
Sono un uomo scolpito nella terra, un uomo che nel ventre possiede l'invito all'amore.
Il mio viso è pulito, ha la forza del mare e della vita, non è perfetto ma possiedo occhi di brace.
Le spalle aperte potrebbero sopportare ogni carico senza cedimento; posso nuotare ed attraversare i mari. La mia schiena è una pianura...ti ci puoi distendere.
Le mie gambe sono alberi, gambe forti che si legano alla terra. gambe che sostengono, che calciano, gambe che possono correre senza fermarsi mai e conquistare il tempo.
Posso guardarmi allo specchio senza orrore. Posso spogliarmi nudo e non provare vergogna del mio sesso, né dei miei fianchi o del torace. Né della mia statura o del collo esile e ridicolo. Sono bello. Mi sento bene. Non devo tormentarmi.
Mi piace giocare a calcio e sarei un buon padre oltre che un ottimo marito.
So come rendere felice la donna che amo. E' facile ascoltarla con premura.
Della donna amo il corpo che sa di buono, di miele un po' acerbo. Nell'incavo delle sue braccia si può dormire il sonno degli ubriachi, l'incanto della pienezza.
Tante donne vorrei amare, in verità le vorrei amare tutte. Ma solo una è veramente la mia anima. Il suo cuore vorrei che fosse aperto solo a me e nel suo ventre ospitasse la mia vita.
So farla ridere con gli occhi, ma non posso vederla soffrire. Per lei sarei un uomo migliore...sto imparando da tutti i miei padri. Sono così forte che so persino...perderla.
Vorrei saper combattere e avere nelle mani la saggezza.
Sono indipendente fin da quando ero solo un ragazzo. Volevo disperatamente sentir pronunciare il mio vero nome.
Volevo capelli corti e possibilmente una folta barba. Volevo la pelle baciata dalla natura.
Volevo tutto questo; volevo non essere così distante.
Volevo tutto questo; questa è la mia natura e non si può rifare, non si può cucire.
Figlio mio perché non ti ho amato?
Figlio mio, io ti ho partorito e poi ti ho tradito! Ti ho mutilato provando a correggerti. con le forbici ti ho tagliato, rinnegato e poi spezzato.
E adesso guarda cosa resta, guarda che disastro. Ti ho tagliato a metà! Metà è la mia metà e l'altra è sfuggita al mio controllo.
Adesso figlio mio, tieniti metà vita!
Io ho due corpi e due vite.
Una che mi permetto di scegliere, di vivere; nel comandamento della coerenza. Qualcosa che mette d'accordo chi mi vede, chi mi vive in ogni istante, chi mi guarda da lontano senza interesse, chi mi ha generato, chi mi ama e il mio senso di dignità.
Qualcosa che mette in accordo la natura del mio corpo così come me l'hanno dato, con le sue forme e modalità; gli argini, la pelle, le funzioni e l'istinto di una carne nata per ricevere, sottomettersi all'uomo, amarlo e possederlo nella carne; arrendersi a lui.
Accettare - arrendersi. Se dico arrendersi non potete capire, non è così brutale.
Arrendersi alla natura dello specchio, arrendersi al sesso, arrendersi ad un corpo che farei a pezzi per l'istinto bestiale che mi dirige.
Poi c'è un'altra vita.
Una che sta muta.
Parla poco e male.
E' colpevole per tutti. Per chi mi ama, per chi mi guarda da lontano senza interesse , per chi mi ha generato.
Questa voce è sottile ma vorrebbe urlare, vorrebbe urlarvi addosso. A voi che non sapete e non potete capire.
A voi che non sentite.
Addosso alle etichette, a chi giudica e dice..."o bianco o nero". Io sono quello che sono. Adesso ve lo racconto io:
"Io sono un uomo, un uomo vero. Sono nato sapendo di essere un uomo. me lo portavo nel petto.
Guardavo il mio petto di bambino e speravo diventasse come quello di mio padre.
Il petto forte e seducente, squadrato, che guarda alle donne e le fa innamorare. Un petto di muscoli che sostengono le braccia pronte a dirigere il mondo.
Sono un uomo scolpito nella terra, un uomo che nel ventre possiede l'invito all'amore.
Il mio viso è pulito, ha la forza del mare e della vita, non è perfetto ma possiedo occhi di brace.
Le spalle aperte potrebbero sopportare ogni carico senza cedimento; posso nuotare ed attraversare i mari. La mia schiena è una pianura...ti ci puoi distendere.
Le mie gambe sono alberi, gambe forti che si legano alla terra. gambe che sostengono, che calciano, gambe che possono correre senza fermarsi mai e conquistare il tempo.
Posso guardarmi allo specchio senza orrore. Posso spogliarmi nudo e non provare vergogna del mio sesso, né dei miei fianchi o del torace. Né della mia statura o del collo esile e ridicolo. Sono bello. Mi sento bene. Non devo tormentarmi.
Mi piace giocare a calcio e sarei un buon padre oltre che un ottimo marito.
So come rendere felice la donna che amo. E' facile ascoltarla con premura.
Della donna amo il corpo che sa di buono, di miele un po' acerbo. Nell'incavo delle sue braccia si può dormire il sonno degli ubriachi, l'incanto della pienezza.
Tante donne vorrei amare, in verità le vorrei amare tutte. Ma solo una è veramente la mia anima. Il suo cuore vorrei che fosse aperto solo a me e nel suo ventre ospitasse la mia vita.
So farla ridere con gli occhi, ma non posso vederla soffrire. Per lei sarei un uomo migliore...sto imparando da tutti i miei padri. Sono così forte che so persino...perderla.
Vorrei saper combattere e avere nelle mani la saggezza.
Sono indipendente fin da quando ero solo un ragazzo. Volevo disperatamente sentir pronunciare il mio vero nome.
Volevo capelli corti e possibilmente una folta barba. Volevo la pelle baciata dalla natura.
Volevo tutto questo; volevo non essere così distante.
Volevo tutto questo; questa è la mia natura e non si può rifare, non si può cucire.
Figlio mio perché non ti ho amato?
Figlio mio, io ti ho partorito e poi ti ho tradito! Ti ho mutilato provando a correggerti. con le forbici ti ho tagliato, rinnegato e poi spezzato.
E adesso guarda cosa resta, guarda che disastro. Ti ho tagliato a metà! Metà è la mia metà e l'altra è sfuggita al mio controllo.
Adesso figlio mio, tieniti metà vita!