Ringraziare è per molti un atto di cortesia. Si ringrazia in genere per un dono ricevuto, un favore od una gentilezza: una sorta di formalità sociale, un atto dovuto, spesso non sentito. Per tutto il resto ringraziare sembra invece non essere importante.
Ringraziare, tuttavia, è molto più che dire banalmente “grazie”! La gratitudine è un sentimento allegro, una forza straordinaria che ci rimanda ad un fatto gradevole e contribuisce al nostro benessere.
Perché per molti ringraziare è così difficile?
Forse perché ci si aspetta dagli altri più di quello che possono dare. Secondo questa logica infatti, gli altri sarebbero sempre in debito nei nostri confronti, “avrebbero potuto fare di più”, oppure “ho dato/fatto tanto io per gli altri, senza ricevere in cambio altrettanto”. Dunque, perché ringraziare ?
Quello che ci danno gli altri ed in genere la vita, sembra non essere mai abbastanza.
Ringraziare appartiene al mondo del dare (non a quello del ricevere) e la sola predisposizione al ringraziamento, implica un piacere, una sorta di felicità. La nostra vita è stata possibile e lo è tuttora, grazie all'azione di molte persone, ma ci è difficile notarlo.
Marcel Proust scriveva che “Dobbiamo essere grati alle persone che ci rendono felici. Sono i premurosi giardinieri che fanno fiorire la nostra anima”.
Qualcun altro ha scritto che “Vivere grati vuol dire vivere molto vicini alla felicità. Più che una virtù è un atteggiamento nei confronti della vita. Si può ringraziare solo se si è umili, se si comprende che nessuno ci deve niente ed ha l'obbligo di compiacerci. Quando capiamo ciò, facciamo un grande passo in avanti”.
Io ho molto, moltissimo di cui essere grata e tante, tantissime persone a cui dire Grazie dal profondo del cuore
Ringraziare, tuttavia, è molto più che dire banalmente “grazie”! La gratitudine è un sentimento allegro, una forza straordinaria che ci rimanda ad un fatto gradevole e contribuisce al nostro benessere.
Perché per molti ringraziare è così difficile?
Forse perché ci si aspetta dagli altri più di quello che possono dare. Secondo questa logica infatti, gli altri sarebbero sempre in debito nei nostri confronti, “avrebbero potuto fare di più”, oppure “ho dato/fatto tanto io per gli altri, senza ricevere in cambio altrettanto”. Dunque, perché ringraziare ?
Quello che ci danno gli altri ed in genere la vita, sembra non essere mai abbastanza.
Ringraziare appartiene al mondo del dare (non a quello del ricevere) e la sola predisposizione al ringraziamento, implica un piacere, una sorta di felicità. La nostra vita è stata possibile e lo è tuttora, grazie all'azione di molte persone, ma ci è difficile notarlo.
Marcel Proust scriveva che “Dobbiamo essere grati alle persone che ci rendono felici. Sono i premurosi giardinieri che fanno fiorire la nostra anima”.
Qualcun altro ha scritto che “Vivere grati vuol dire vivere molto vicini alla felicità. Più che una virtù è un atteggiamento nei confronti della vita. Si può ringraziare solo se si è umili, se si comprende che nessuno ci deve niente ed ha l'obbligo di compiacerci. Quando capiamo ciò, facciamo un grande passo in avanti”.
Io ho molto, moltissimo di cui essere grata e tante, tantissime persone a cui dire Grazie dal profondo del cuore