In fisica l’entropia è la misura del grado di disordine.
Rappresenta l’energia disponibile all’interno di un Sistema Chiuso.
L’interessante lettura che possiamo dare su di noi è proprio sul legame di energia e entropia.
Se l’entropia è bassa il sistema è ordinato e l’energia è massima.
Se l’entropia è alta il sistema è disordinato e l’energia è minima.
Nel libro “Il Potenziale Umano” (D. Trevisani - ed. Franco Angeli) si fa riferimento all’Entropia delle Competenze indicandola come la necessità di una sovrabbondanza di competenze imposta dai continui mutamenti degli scenari di mercato per poter “restare” nel ruolo. “...Il soggetto che possiede un bagaglio superiore rispetto al ruolo richiesto può esperire disagio, ma dall’altro lato è più flessibile rispetto a nuove esigenze o a spostamenti di ruolo, così come a mutamenti di scenario che pongano sfide nuove o superiori.”
Se non c’è consapevolezza c’è una possibile conseguenza:
MAGGIOR ENTROPIA → MAGGIOR DISORDINE→MINORE ENERGIA ⇒STRESS!
Nella medesima conseguenza può ricadere chi, poco disponibile al cambiamento, acquisisce nuove competenze con fatica, potremmo chiamarlo Entropia da Cambiamento.
Certamente l’uomo non è un sistema chiuso, siamo in grado di scambiare energia con il mondo esterno, cedere le energie negative e ricaricarci di energie positive.
Ma per non incorrere in questa tipologia di stress da competenze, senza ricorrere alla bioenergetica o alla psicoenergetica, per chi non ne conosce metodi e potenzialità, si può procedere con le buone vecchie abitudini usando carta e penna e ottenere il medesimo risultato.
Inoltre in ogni ambito lavorativo, un pratico esercizio per aumentare la propria consapevolezza sull’ aderenza al ruolo, per comprendere meglio ciò che serve sapere e come poter programmare l’autoformazione, potrebbe aiutare a iniziare meglio la giornata lavorativa o scoprire che forse abbiamo bisogno del cambiamento.
Ho cambiato da non molto mansione lavorativa, è stato un grande cambiamento, non facile e ancora in elaborazione. Non sapevo da dove iniziare e mi è stato utile, traendo spunto dal libro di cui sopra, soffermarmi a trascrivere le competenze che ho sviluppato nel corso degli anni.
Con grande soddisfazione personale la lista non era corta, ho evidenziato quelle che potevo recuperare e inserito quelle che mancavano.
Cercando le micro-competenze degli skill già in mio possesso ho scoperto che alcune erano necessarie anche in quelle che mi mancavano, dovevo solo adattarle e chiedere aiuto a qualche collega per associarle correttamente. Non è stato tutto così semplice, mi sono posta obiettivi personali per acquisire i nuovi strumenti necessari, ma la consapevolezza di avere un bagaglio ricco e ordinato e capire come arricchirlo con metodo mi ha aiutato a sentirmi più sicura, ad allontanare l’ansia di non farcela e svolgere il mio lavoro con serenità anche e soprattutto quando c’è molto da fare.
Rappresenta l’energia disponibile all’interno di un Sistema Chiuso.
L’interessante lettura che possiamo dare su di noi è proprio sul legame di energia e entropia.
Se l’entropia è bassa il sistema è ordinato e l’energia è massima.
Se l’entropia è alta il sistema è disordinato e l’energia è minima.
Nel libro “Il Potenziale Umano” (D. Trevisani - ed. Franco Angeli) si fa riferimento all’Entropia delle Competenze indicandola come la necessità di una sovrabbondanza di competenze imposta dai continui mutamenti degli scenari di mercato per poter “restare” nel ruolo. “...Il soggetto che possiede un bagaglio superiore rispetto al ruolo richiesto può esperire disagio, ma dall’altro lato è più flessibile rispetto a nuove esigenze o a spostamenti di ruolo, così come a mutamenti di scenario che pongano sfide nuove o superiori.”
Se non c’è consapevolezza c’è una possibile conseguenza:
MAGGIOR ENTROPIA → MAGGIOR DISORDINE→MINORE ENERGIA ⇒STRESS!
Nella medesima conseguenza può ricadere chi, poco disponibile al cambiamento, acquisisce nuove competenze con fatica, potremmo chiamarlo Entropia da Cambiamento.
Certamente l’uomo non è un sistema chiuso, siamo in grado di scambiare energia con il mondo esterno, cedere le energie negative e ricaricarci di energie positive.
Ma per non incorrere in questa tipologia di stress da competenze, senza ricorrere alla bioenergetica o alla psicoenergetica, per chi non ne conosce metodi e potenzialità, si può procedere con le buone vecchie abitudini usando carta e penna e ottenere il medesimo risultato.
Inoltre in ogni ambito lavorativo, un pratico esercizio per aumentare la propria consapevolezza sull’ aderenza al ruolo, per comprendere meglio ciò che serve sapere e come poter programmare l’autoformazione, potrebbe aiutare a iniziare meglio la giornata lavorativa o scoprire che forse abbiamo bisogno del cambiamento.
Ho cambiato da non molto mansione lavorativa, è stato un grande cambiamento, non facile e ancora in elaborazione. Non sapevo da dove iniziare e mi è stato utile, traendo spunto dal libro di cui sopra, soffermarmi a trascrivere le competenze che ho sviluppato nel corso degli anni.
Con grande soddisfazione personale la lista non era corta, ho evidenziato quelle che potevo recuperare e inserito quelle che mancavano.
Cercando le micro-competenze degli skill già in mio possesso ho scoperto che alcune erano necessarie anche in quelle che mi mancavano, dovevo solo adattarle e chiedere aiuto a qualche collega per associarle correttamente. Non è stato tutto così semplice, mi sono posta obiettivi personali per acquisire i nuovi strumenti necessari, ma la consapevolezza di avere un bagaglio ricco e ordinato e capire come arricchirlo con metodo mi ha aiutato a sentirmi più sicura, ad allontanare l’ansia di non farcela e svolgere il mio lavoro con serenità anche e soprattutto quando c’è molto da fare.