Una mia nuova dolce amica mi ha scritto:- Ho letto il tuo post...adesso aspetto quello che ne esce dopo lo scorso weekend...eri luccicante più del sole!!!
Scrivo (lo dedico a te amica mia) del tripudio di emozioni provate in una fredda giornata d'Autunno, tra le cime delle Dolomiti del Catinaccio.
Un percorso lungo, difficile per me, ma...meraviglioso.
Ho caminato 6 ore più il tempo per nutrire il corpo e l'anima, per respirare, annusare, toccare, osservare la natura con occhi nuovi ; ho ascoltato il suo respiro, il chiacchericcio del vento con i larici, il brontolio delle rocce ai nostri passi, l'allegria del ruscello , il ringraziamento del fiore, del capriolo o il filo d'erba per l'acqua donata loro ogni giorno.
Ho ascoltato il mio respiro in armonia con il cuore e con il passo.
Mi sono commossa per la semplicità delle montagne.
Ho porto la mano con il cibo al corvo che volava in alto; ho atteso...gli ho parlato con il pensiero:- fidati! sono solo l'estensione di queste rocce , un granello come te nell'immensità del mondo.
Si è fidato! E' sceso a terra mi ha guardata, poi ha preso il cibo dalla mano e lo ha mangiato poco più in là:
Sinceramento ho pianto!
Quando mi trovo in mezzo alla natura lontano dai rumori dei miei simili, mi sento "Libera", non ci sono specchi, né per l'anima né per il corpo; le mie rughe si fondono con quelle delle rocce e della terra, il mio respiro è vento, le mie lacrime di gioia acqua di ruscello.
Qui non c'è giudizio né apparenza, non conta il possesso o il controllo, la natura diventa maestra, diventa la "casa" a cui fare ritorno ogni volta che abbiamo bisogno di "essere" non di apparire, di ritrovarci, di sentirci parte e non padroni di qualcosa di molto molto più grande di noi.
Un abbraccio a presto Tiziana
Scrivo (lo dedico a te amica mia) del tripudio di emozioni provate in una fredda giornata d'Autunno, tra le cime delle Dolomiti del Catinaccio.
Un percorso lungo, difficile per me, ma...meraviglioso.
Ho caminato 6 ore più il tempo per nutrire il corpo e l'anima, per respirare, annusare, toccare, osservare la natura con occhi nuovi ; ho ascoltato il suo respiro, il chiacchericcio del vento con i larici, il brontolio delle rocce ai nostri passi, l'allegria del ruscello , il ringraziamento del fiore, del capriolo o il filo d'erba per l'acqua donata loro ogni giorno.
Ho ascoltato il mio respiro in armonia con il cuore e con il passo.
Mi sono commossa per la semplicità delle montagne.
Ho porto la mano con il cibo al corvo che volava in alto; ho atteso...gli ho parlato con il pensiero:- fidati! sono solo l'estensione di queste rocce , un granello come te nell'immensità del mondo.
Si è fidato! E' sceso a terra mi ha guardata, poi ha preso il cibo dalla mano e lo ha mangiato poco più in là:
Sinceramento ho pianto!
Quando mi trovo in mezzo alla natura lontano dai rumori dei miei simili, mi sento "Libera", non ci sono specchi, né per l'anima né per il corpo; le mie rughe si fondono con quelle delle rocce e della terra, il mio respiro è vento, le mie lacrime di gioia acqua di ruscello.
Qui non c'è giudizio né apparenza, non conta il possesso o il controllo, la natura diventa maestra, diventa la "casa" a cui fare ritorno ogni volta che abbiamo bisogno di "essere" non di apparire, di ritrovarci, di sentirci parte e non padroni di qualcosa di molto molto più grande di noi.
Un abbraccio a presto Tiziana