E’ tutto un indicare.
‘Ti posso fare una sintesi! Questo è solo un indice! Poi, più avanti approfondiremo! Se farai questa esperienza avrai modo di …’
Ci sono professionisti bravissimi sul web che ci mettono la faccia, che motivano, suggeriscono, spiegano ... e promettono. Ma più si ascoltano e più sorge una differenza. Alcuni riescono a trasmettere scienza e filosofia con passione e amore. Le loro spiegazioni fanno riflettere e danno origine a nuove e più profonde domande.
Altri, invece, parlano di sé stessi, delle loro disgrazie vinte con l’avventura del coraggio o della fortuna, e ne stimolano l’identificazione con messaggi di fiducia.
Tutti parlano delle stesse cose, almeno nelle mie materie: fiducia, coraggio, determinazione, volontà e così via.
Ma cosa arriva alle persone?
Forse, che è difficile spiegare come si sentono e come si vedono. Ed è tremendamente difficile ascoltare, spiegare i sentimenti e le relazioni di ciascuno attraverso i ragionamenti. E allora si ricorre alle favole, agli intrighi, ai labirinti e alle loro magie.
Troppo spesso i problemi vengono banalizzati e spiegati con complessi ragionamenti, piuttosto che con efficaci soluzioni.
E così ‘parole, parole, parole’ viaggiano sul web, ci nutrono e ci consolano.
Scopriamo webinar, corsi online e lezioni a distanza che ci spiegano il perché delle cose.
Ma a noi cosa interessa contattare se non i sentimenti, le passioni o i sogni?
Ogni spiegazione può avere un bel vestito, ma abbiamo bisogno di rimanere aperti alla comprensione. Non alle spiegazioni, ma all’avventura.
Il web ha un pregio, obbliga alla sintesi. Chi offre spiegazioni troppo lunghe riempie i vuoti con una comunicazione bulimica. E chi non comprende senza una spiegazione, fatica anche con la spiegazione. Vede acqua, ma non vede il mare.
Così ammiro molto chi riesce a stare al centro della scena con qualità e spontaneità, offrendo il suo sapere, riuscendo a spiegare gli abissi dalla superficie.
Apprezzo anche chi riesce a trasmettere il proprio sentire e a far percepire melodie essenziali. Apprezzo inoltre chi riesce come per magia, a portare l’attenzione del suo pubblico alle mani, mentre le colombe volano via.
‘Ti posso fare una sintesi! Questo è solo un indice! Poi, più avanti approfondiremo! Se farai questa esperienza avrai modo di …’
Ci sono professionisti bravissimi sul web che ci mettono la faccia, che motivano, suggeriscono, spiegano ... e promettono. Ma più si ascoltano e più sorge una differenza. Alcuni riescono a trasmettere scienza e filosofia con passione e amore. Le loro spiegazioni fanno riflettere e danno origine a nuove e più profonde domande.
Altri, invece, parlano di sé stessi, delle loro disgrazie vinte con l’avventura del coraggio o della fortuna, e ne stimolano l’identificazione con messaggi di fiducia.
Tutti parlano delle stesse cose, almeno nelle mie materie: fiducia, coraggio, determinazione, volontà e così via.
Ma cosa arriva alle persone?
Forse, che è difficile spiegare come si sentono e come si vedono. Ed è tremendamente difficile ascoltare, spiegare i sentimenti e le relazioni di ciascuno attraverso i ragionamenti. E allora si ricorre alle favole, agli intrighi, ai labirinti e alle loro magie.
Troppo spesso i problemi vengono banalizzati e spiegati con complessi ragionamenti, piuttosto che con efficaci soluzioni.
E così ‘parole, parole, parole’ viaggiano sul web, ci nutrono e ci consolano.
Scopriamo webinar, corsi online e lezioni a distanza che ci spiegano il perché delle cose.
Ma a noi cosa interessa contattare se non i sentimenti, le passioni o i sogni?
Ogni spiegazione può avere un bel vestito, ma abbiamo bisogno di rimanere aperti alla comprensione. Non alle spiegazioni, ma all’avventura.
Il web ha un pregio, obbliga alla sintesi. Chi offre spiegazioni troppo lunghe riempie i vuoti con una comunicazione bulimica. E chi non comprende senza una spiegazione, fatica anche con la spiegazione. Vede acqua, ma non vede il mare.
Così ammiro molto chi riesce a stare al centro della scena con qualità e spontaneità, offrendo il suo sapere, riuscendo a spiegare gli abissi dalla superficie.
Apprezzo anche chi riesce a trasmettere il proprio sentire e a far percepire melodie essenziali. Apprezzo inoltre chi riesce come per magia, a portare l’attenzione del suo pubblico alle mani, mentre le colombe volano via.