Certo, la nascita è un atto naturale, ma la cosa bella è quell’onda di emozioni che accende il corpo come un albero di Natale e la vita come un fuoco che si rinnova. La nascita fa percepire gioia per i genitori e per il mondo.
E così, dire:
Ciao Gaia (a una nipote)
Ciao Papà (a mio figlio Riccardo), Ciao Mamma (a Maura)
Ciao Nonno (a me), suona strano.
Queste parole e i loro significati, mi lasciano come sospeso in una nuvola a osservare i fatti della vita: nascita, cibo, sonno, amore... rinnovamento.
Gaia sarà tutta presa dai suoi bisogni e solleciterà tanto amore.
I genitori pianteranno chiodi, cammineranno su tavoli sconnessi, raggiungeranno nuovi pianerottoli e talvolta cammineranno nel buio. Ma non torneranno indietro, avanzeranno perché la vita non torna indietro.
I nonni abbracceranno due anime, quelle dei figli e della nipote, a sorvegliare un amore senza catene. Liberi di esprimersi dal ramo più alto.
E poi, ci saranno i ricordi recenti: l’attesa della nascita, il primo vagito, il primo respiro, le prime lacrime di gioia, il primo latte, la prima stanchezza, le prime responsabilità di genitori.
Il primo allattamento e l’incontro di sguardi della mamma con la figlia. La mano di Gaia che si attacca al dito e osserva, e la mano del papà che copre come un ombrello i rumori e la luce.
E ora cosa ci aspetta? La gioia di una nascita che non cesserà di realizzarsi giorno dopo giorno.
Grazie Maura e grazie Riccardo di questo balzo nella vita.