Quando due persone discutono animatamente di qualcosa sono in gioco livelli multipli di azione e reazione.
Da una parte c’è il contenuto, la cosa di cui si parla, dove il pensiero e il ragionamento giocano un ruolo importante, apparentemente determinante; dall’altra c’è la modalità, il linguaggio non verbale di sguardi, ammiccamenti, gesti e movimenti, cui siamo tanto sensibili e che producono spesso una forte risposta emozionale; ci sono le opinioni sui fatti e le aspettative e ancora ci sono le esperienze soggettive che attivano un passato che spesso ci sequestra.
E’ possibile dunque che mentre si parla scorrano giudizi che attraverso le armi affilate delle parole arrivano al cuore del nostro sentire.
E’ possibile altresì che le nostre reazioni siano efficaci: ‘alle parole rispondiamo con altre parole’. Ma quando è il corpo a esprimere e rinforzare il nostro messaggio la risposta scivola in profondità e attiva le nostre esperienze e reazioni più intime. Ed è lì che veniamo sequestrati due volte.
La prima perché subiamo l’azione dell’altro su di noi, la seconda perché la nostra reazione fa i conti con un passato forte e vincolante.
E così, mentre ci aspettiamo comprensione possiamo percepire in profondità che una mano ci tiene lontano … da noi e dagli altri. A quella mano che ci tiene lontano e alle nostre, che forse ‘chiedono’ attenzione, dobbiamo rispondere.
Da una parte c’è il contenuto, la cosa di cui si parla, dove il pensiero e il ragionamento giocano un ruolo importante, apparentemente determinante; dall’altra c’è la modalità, il linguaggio non verbale di sguardi, ammiccamenti, gesti e movimenti, cui siamo tanto sensibili e che producono spesso una forte risposta emozionale; ci sono le opinioni sui fatti e le aspettative e ancora ci sono le esperienze soggettive che attivano un passato che spesso ci sequestra.
E’ possibile dunque che mentre si parla scorrano giudizi che attraverso le armi affilate delle parole arrivano al cuore del nostro sentire.
E’ possibile altresì che le nostre reazioni siano efficaci: ‘alle parole rispondiamo con altre parole’. Ma quando è il corpo a esprimere e rinforzare il nostro messaggio la risposta scivola in profondità e attiva le nostre esperienze e reazioni più intime. Ed è lì che veniamo sequestrati due volte.
La prima perché subiamo l’azione dell’altro su di noi, la seconda perché la nostra reazione fa i conti con un passato forte e vincolante.
E così, mentre ci aspettiamo comprensione possiamo percepire in profondità che una mano ci tiene lontano … da noi e dagli altri. A quella mano che ci tiene lontano e alle nostre, che forse ‘chiedono’ attenzione, dobbiamo rispondere.