Chiunque può affermare che la propria mente è affollata da pensieri, a volte contrastanti, parti di noi che dialogano, si confrontano, litigano, cercano di esprimere l’opinione che per loro è più funzionale.
Il problema è che gli stimoli sono tanti, i desideri ci trascinano, le persone ci giudicano, noi perdiamo il contatto con la realtà, con il terreno sotto i nostri piedi che diventa inconsistente.
A volte basta fermarsi, buttare il cellulare lontano da noi, respirare, magari fare una corsa o parlare con qualcuno dei delle vie che hanno preso i nostri pensieri. A volte basta sedersi sul prato, sentire l’erba, guardare il proprio cane che corre con la pallina in bocca ed è felice perché non è in grado di ricordare consciamente passato e futuro, vive adesso, e adesso è li con noi.
Quindi sì, lascio che sia il cane a parlare.
Il problema è che gli stimoli sono tanti, i desideri ci trascinano, le persone ci giudicano, noi perdiamo il contatto con la realtà, con il terreno sotto i nostri piedi che diventa inconsistente.
A volte basta fermarsi, buttare il cellulare lontano da noi, respirare, magari fare una corsa o parlare con qualcuno dei delle vie che hanno preso i nostri pensieri. A volte basta sedersi sul prato, sentire l’erba, guardare il proprio cane che corre con la pallina in bocca ed è felice perché non è in grado di ricordare consciamente passato e futuro, vive adesso, e adesso è li con noi.
Quindi sì, lascio che sia il cane a parlare.