Basta chiedere all’amato di saper amare, di ballare in sintonia, di accoglierlo con affetto o di sentire il sacro fuoco dei primi tempi, per far sopravvivere la coppia alle proprie diversità e urgenze?’
La risposta sembra di no se non si crea una relazione matura. E per matura intendo di vero aiuto, responsabile e spontanea.
Anche nella coppia, così come nella vita, le relazioni possono passare dalla amorevole disposizione verso l’altro (generata da amore, simpatia, amicizia), a transazionali (arricchita dall’impegno a condividere responsabilità e ruoli), a trasformazionali (prodotta dal cambiamento personale).
Va da sé che conoscersi, piacersi e volersi bene crea legami che diventano progetto, convivenza, famiglia, genitorialità, lavoro, e ciò è una gran conquista. Tuttavia, una coppia resiste e cresce se si creano connessioni più profonde e importanti.
Può non bastare, infatti, condividere gli impegni, le cose che piacciono nella vita o gestire le responsabilità quotidiane, se non matura un passaggio cruciale: dare il meglio di sé senza pretendere dall’altro una risposta corrispondente.
Mi rendo conto che è sempre attivo in ciascuno di noi un ‘do ut des’, ma nella coppia ‘il dare per ricevere’ rischia di non far evolvere la relazione.
Così diventa sano cercare di essere persone migliori usando la relazione per conoscere meglio le proprie reazioni e trasformazioni. Arrivare a casa e contenere i propri malumori; riuscire a dare al compagno feedback amorevoli, genuini e rispettosi; rispondere alle esigenze dell’altro riconoscendone i bisogni sottostanti; sono esempi che generano una relazione sana.
La relazione è l’unica realtà tra due o più esseri umani.
Quando scopriamo che le relazioni sono l’unica realtà di cui dobbiamo avere cura, diamo un significato e un valore più profondo all’altro. Diventiamo più intimi, onesti, premurosi. Ed è probabile che la nostra voce sia più amorevole ed esprima più spesso gratitudine.
Quando ciò avviene, scopriamo che la relazione è tutto. E’ amore e protezione. E’ un fine in sè.
Vogliamo instaurare una relazione basata sull’essere? Che permetta di evolverci insieme all’altro?
Facciamo in modo di non segnare punti, o di pretendere, ma di dare. Di parlare. Di condividere quello che pensiamo. Di favorire quella connessione che permette all’altro di essere la parte migliore di se stesso.
La risposta sembra di no se non si crea una relazione matura. E per matura intendo di vero aiuto, responsabile e spontanea.
Anche nella coppia, così come nella vita, le relazioni possono passare dalla amorevole disposizione verso l’altro (generata da amore, simpatia, amicizia), a transazionali (arricchita dall’impegno a condividere responsabilità e ruoli), a trasformazionali (prodotta dal cambiamento personale).
Va da sé che conoscersi, piacersi e volersi bene crea legami che diventano progetto, convivenza, famiglia, genitorialità, lavoro, e ciò è una gran conquista. Tuttavia, una coppia resiste e cresce se si creano connessioni più profonde e importanti.
Può non bastare, infatti, condividere gli impegni, le cose che piacciono nella vita o gestire le responsabilità quotidiane, se non matura un passaggio cruciale: dare il meglio di sé senza pretendere dall’altro una risposta corrispondente.
Mi rendo conto che è sempre attivo in ciascuno di noi un ‘do ut des’, ma nella coppia ‘il dare per ricevere’ rischia di non far evolvere la relazione.
Così diventa sano cercare di essere persone migliori usando la relazione per conoscere meglio le proprie reazioni e trasformazioni. Arrivare a casa e contenere i propri malumori; riuscire a dare al compagno feedback amorevoli, genuini e rispettosi; rispondere alle esigenze dell’altro riconoscendone i bisogni sottostanti; sono esempi che generano una relazione sana.
La relazione è l’unica realtà tra due o più esseri umani.
Quando scopriamo che le relazioni sono l’unica realtà di cui dobbiamo avere cura, diamo un significato e un valore più profondo all’altro. Diventiamo più intimi, onesti, premurosi. Ed è probabile che la nostra voce sia più amorevole ed esprima più spesso gratitudine.
Quando ciò avviene, scopriamo che la relazione è tutto. E’ amore e protezione. E’ un fine in sè.
Vogliamo instaurare una relazione basata sull’essere? Che permetta di evolverci insieme all’altro?
Facciamo in modo di non segnare punti, o di pretendere, ma di dare. Di parlare. Di condividere quello che pensiamo. Di favorire quella connessione che permette all’altro di essere la parte migliore di se stesso.