La vita sa essere un’altalena di colori, una fisarmonica di note estreme, la risacca delle onde sulla battigia. Onda che va e che ritorna indietro.
La sera prima ballavo spensierata i Bee Gees davanti a mia figlia divertita ma sgomenta, la sera dopo mi trovo io sgomenta a doverla rincuorare nella sala d’attesa di un pronto soccorso.
E lo scenario cambia.
Le emozioni arrivano come tsunami, miei pensieri, quelle negativi prevaricano. Li riconosco.
Sensazioni negative di paura, di preoccupazione, di rabbia, di stanchezza pervadono sul resto, sull’ottimismo sul sorriso, sulla bella giornata di sole, sul respiro che riesco a controllare ma non del tutto.
Ho lo stomaco chiuso.
Il mio equilibrio vacilla, mi sento fragile, perdo contatto con i miei impegni giornalieri, i miei programmi; in una parola sono poco centrata.
Sono di nuovo dentro ad una bolla di nebbia e tutto il mondo è fuori.
Però, c’è un però.
Non è forse il momento di mettere in campo le nozioni e competenze assimilate o apprese?
Concentrati sul qui e ora.
Distaccati, distacca l’evento che si fa sempre più lontano.
Visualizza i pensieri che si fanno nuvole, che si presentano e poi se ne vanno.
Io non sono i miei pensieri ma colei che sta’ pensando.
Non essere severa con te stessa. Chiamali per nome i tuoi pensieri.
Respira: visualizza l’aria che entra e che esce.
Visualizza la scala dei colori, rilassa i muscoli delle spalle, chiudi gli occhi. Concentrati sul presente non andare indietro e nemmeno avanti! Stai QUI, ORA.
Riconosci e crea finestre di sensazioni positive.
Vedi il positivo anche nelle sensazioni negative, c’è!
Attingi alla tua cassetta attrezzi personale e metti in pratica le strategie che sai che ti rilassano e ti ricaricano di energie: scrivi, cammina al sole velocemente, fai le parole crociate, medita, fai yoga, contatta gli amici, non chiuderti, esci e condividi con loro. Non sei sola.
Abbraccia più che puoi e sorridi.
E domani è un altro giorno.
La sera prima ballavo spensierata i Bee Gees davanti a mia figlia divertita ma sgomenta, la sera dopo mi trovo io sgomenta a doverla rincuorare nella sala d’attesa di un pronto soccorso.
E lo scenario cambia.
Le emozioni arrivano come tsunami, miei pensieri, quelle negativi prevaricano. Li riconosco.
Sensazioni negative di paura, di preoccupazione, di rabbia, di stanchezza pervadono sul resto, sull’ottimismo sul sorriso, sulla bella giornata di sole, sul respiro che riesco a controllare ma non del tutto.
Ho lo stomaco chiuso.
Il mio equilibrio vacilla, mi sento fragile, perdo contatto con i miei impegni giornalieri, i miei programmi; in una parola sono poco centrata.
Sono di nuovo dentro ad una bolla di nebbia e tutto il mondo è fuori.
Però, c’è un però.
Non è forse il momento di mettere in campo le nozioni e competenze assimilate o apprese?
Concentrati sul qui e ora.
Distaccati, distacca l’evento che si fa sempre più lontano.
Visualizza i pensieri che si fanno nuvole, che si presentano e poi se ne vanno.
Io non sono i miei pensieri ma colei che sta’ pensando.
Non essere severa con te stessa. Chiamali per nome i tuoi pensieri.
Respira: visualizza l’aria che entra e che esce.
Visualizza la scala dei colori, rilassa i muscoli delle spalle, chiudi gli occhi. Concentrati sul presente non andare indietro e nemmeno avanti! Stai QUI, ORA.
Riconosci e crea finestre di sensazioni positive.
Vedi il positivo anche nelle sensazioni negative, c’è!
Attingi alla tua cassetta attrezzi personale e metti in pratica le strategie che sai che ti rilassano e ti ricaricano di energie: scrivi, cammina al sole velocemente, fai le parole crociate, medita, fai yoga, contatta gli amici, non chiuderti, esci e condividi con loro. Non sei sola.
Abbraccia più che puoi e sorridi.
E domani è un altro giorno.