Quando un ragazzo prende una strada rovescia, si ribalta tutta la vita.
Si beve, si fuma, si stravizia, non si conclude niente e ci si trasforma in automi che fanno sempre le stesse cose: si alzano tardi, incazzati, depressi, senza volontà. Almeno in casa.
I genitori offrono il seno e cambiano il pannolino, gli zii comprendono e accolgono, gli amici applaudono alla fighitudine. Ma così la vita diventa una schifezza.
Per crescere, un ragazzo deve cambiare strada, deve chiedere, deve essere motivato, deve cercare da solo stimoli per maturare ed essere indipendente.
Anche i genitori devono cambiare. Devono smettere di essere presi per gli attributi (schiavi degli affetti), cambiare il pannolone (essere accudenti), sempre pronti (dipendenti e sommersi dai sensi di colpa) o, peggio, indifferenti (impotenti e senza idee).
Gli zii devono imparare a saper dire di no e trasmettere senza connivenze l’amore in modo sano e valoriale.
Gli amici possono andare per la loro strada, se è sbagliata.
Lo scenario da calcare, non è più il podio o il palco, ma la vita, le scelte, il lavoro, l’impegno, le regole. Bisogna incontrare il vuoto che fa crescere e maturare tutti.
Crescono i genitori, nella gestione della loro ansia, quando mettono al sicuro il cervello con buone affermazioni e decisioni.
Maturano gli zii, quando sono presenti con il conforto della fermezza, e gli amici, quando trasmettono un messaggio chiaro: ‘così non si va da nessuna parte’.
Occorre guardare in faccia la vita e correre ai ripari. Le persone che desiderano aiutare ci sono e un po’ di ‘calci nel sedere’ a volte fanno proprio bene.
Cambiare è così difficile che una persona potrebbe pensare che non ne vale la pena.
Personalmente, ho un’altra idea in proposito. Le ragioni non mancano per pensare che tanti sono messi allo stesso modo ‘ma, ora sei grande e puoi prenderti cura di te. Fallo! Che è ora.’
Si beve, si fuma, si stravizia, non si conclude niente e ci si trasforma in automi che fanno sempre le stesse cose: si alzano tardi, incazzati, depressi, senza volontà. Almeno in casa.
I genitori offrono il seno e cambiano il pannolino, gli zii comprendono e accolgono, gli amici applaudono alla fighitudine. Ma così la vita diventa una schifezza.
Per crescere, un ragazzo deve cambiare strada, deve chiedere, deve essere motivato, deve cercare da solo stimoli per maturare ed essere indipendente.
Anche i genitori devono cambiare. Devono smettere di essere presi per gli attributi (schiavi degli affetti), cambiare il pannolone (essere accudenti), sempre pronti (dipendenti e sommersi dai sensi di colpa) o, peggio, indifferenti (impotenti e senza idee).
Gli zii devono imparare a saper dire di no e trasmettere senza connivenze l’amore in modo sano e valoriale.
Gli amici possono andare per la loro strada, se è sbagliata.
Lo scenario da calcare, non è più il podio o il palco, ma la vita, le scelte, il lavoro, l’impegno, le regole. Bisogna incontrare il vuoto che fa crescere e maturare tutti.
Crescono i genitori, nella gestione della loro ansia, quando mettono al sicuro il cervello con buone affermazioni e decisioni.
Maturano gli zii, quando sono presenti con il conforto della fermezza, e gli amici, quando trasmettono un messaggio chiaro: ‘così non si va da nessuna parte’.
Occorre guardare in faccia la vita e correre ai ripari. Le persone che desiderano aiutare ci sono e un po’ di ‘calci nel sedere’ a volte fanno proprio bene.
Cambiare è così difficile che una persona potrebbe pensare che non ne vale la pena.
Personalmente, ho un’altra idea in proposito. Le ragioni non mancano per pensare che tanti sono messi allo stesso modo ‘ma, ora sei grande e puoi prenderti cura di te. Fallo! Che è ora.’