Una professione interdisciplinare che lavora con un approccio globale al benessere della persona.
www.stepconsapevole.it
Il termine counseling deriva dall'inglese ‘to counsel’, che in modo esteso significa 'domandare', 'riflettere', 'decidere', o, in maniera più propria, 'consultarsi con qualcuno su qualcosa', ma anche 'giungere ad una decisione dopo essersi consultati'.
Il Counseling è, pertanto, un sistema operativo della comunicazione che favorisce, in modo dinamico e strategico, un atteggiamento personale e professionale utile a far emergere, in numerosi ambiti, il meglio di sè.
Riguarda una prestazione data da un professionista della relazione, il counselor, che ha il compito di offrire pareri e chiarimenti relativi ad un determinato ambito di interesse.
Il counseling è tuttavia più di una relazione di aiuto.
È un’attività professionale che utilizza la comunicazione interpersonale ed ogni strumento utile per mediare conflitti, facilitare il miglioramento delle relazioni e favorire il benessere della persona che si trova in difficoltà per problemi in ambito familiare, lavorativo, sanitario, scolastico o sportivo.
Oltre alla comunicazione interpersonale, attiva e utilizza svariati strumenti, che possono mutare in base alla scuola di riferimento.
La crescente specializzazione del lavoro nelle attività assistenziali, la scientificità, la complessità, l’articolazione degli interventi, da una parte hanno irrobustito l’identità del counselor, dall’altra lo hanno però reso vulnerabile e bisognoso di affinare e qualificare sempre più le proprie competenze relazionali.
Nel programmare la propria attività, il counselor predispone percorsi di ascolto, osservazione e valutazione delle persone, costruendo iniziative educative o di aiuto, che valorizzano le 'abilità' o le capacità dell'interlocutore, ma anche gli interessi, le difficoltà, i bisogni.
Tutto questo garantisce un bilanciamento delle risorse della persona, su cui sarà così possibile edificare qualcosa di molto costruttivo, collaborativo e responsabilizzante.
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Il termine counseling deriva dall'inglese ‘to counsel’, che in modo esteso significa 'domandare', 'riflettere', 'decidere', o, in maniera più propria, 'consultarsi con qualcuno su qualcosa', ma anche 'giungere ad una decisione dopo essersi consultati'.
Il Counseling è, pertanto, un sistema operativo della comunicazione che favorisce, in modo dinamico e strategico, un atteggiamento personale e professionale utile a far emergere, in numerosi ambiti, il meglio di sè.
Riguarda una prestazione data da un professionista della relazione, il counselor, che ha il compito di offrire pareri e chiarimenti relativi ad un determinato ambito di interesse.
Il counseling è tuttavia più di una relazione di aiuto.
È un’attività professionale che utilizza la comunicazione interpersonale ed ogni strumento utile per mediare conflitti, facilitare il miglioramento delle relazioni e favorire il benessere della persona che si trova in difficoltà per problemi in ambito familiare, lavorativo, sanitario, scolastico o sportivo.
Oltre alla comunicazione interpersonale, attiva e utilizza svariati strumenti, che possono mutare in base alla scuola di riferimento.
La crescente specializzazione del lavoro nelle attività assistenziali, la scientificità, la complessità, l’articolazione degli interventi, da una parte hanno irrobustito l’identità del counselor, dall’altra lo hanno però reso vulnerabile e bisognoso di affinare e qualificare sempre più le proprie competenze relazionali.
Nel programmare la propria attività, il counselor predispone percorsi di ascolto, osservazione e valutazione delle persone, costruendo iniziative educative o di aiuto, che valorizzano le 'abilità' o le capacità dell'interlocutore, ma anche gli interessi, le difficoltà, i bisogni.
Tutto questo garantisce un bilanciamento delle risorse della persona, su cui sarà così possibile edificare qualcosa di molto costruttivo, collaborativo e responsabilizzante.