E’ ancora attuale il tema delle costellazioni e della terapia sistemica della famiglia, nata dalle esperienze con i clan tribali e con famiglie riconoscibili, in un contesto come quello attuale dove le famiglie sono sempre più allargate, la società sempre più liquida e l’individuo, sempre più simile a una testuggine, pronto a difendere il proprio ‘ego’ e le apparenti conquiste della propria indipendenza e libertà’?
Siamo cresciuti con Freud e Jung che ci hanno invitato a un serio esame di coscienza nel cercare dentro di noi le cause dei nostri condizionamenti, drammi e segreti, anche famigliari. E mi chiedo: 'non è che le trasformazioni attuali della società, della famiglia e anche del singolo, sono solo palliativi, illusori e compensatori, del nostro destino quotidiano?
La società evolve e noi continuiamo ad interrogarci sulle responsabilità e sulle colpe del nostro vivere e a barattare molto spesso il prezzo della nostra felicità e salute.
Secondo Hellingher (Psicologo e Psicoterapeuta delle Costellazioni Famigliari), non esistono solo dei ‘sentimenti primari’, in relazione diretta agli avvenimenti che ci feriscono, o ‘sentimenti secondari’, in sostituzione dei sentimenti primari che ci difendono, esistono anche dei ‘sentimenti acquisiti’, sentimenti di altri significativi (genitori, parenti, mentori) di cui respiriamo la matrice e il loro vissuto, inconsapevolmente.
E questo è un aspetto tremendamente interessante: non siamo soli, siamo immersi in un tessuto di relazioni, di cui volenti o nolenti ci facciamo carico con le nostre paure, angosce, dolori, distanze.
Vogliamo stare meglio? Vogliamo ‘guarire’ da qualcosa?
Dobbiamo assecondare il flusso dell’amore. E cioè, riprendere il moto dell’amore verso i genitori e la vita e trasformare i sentimenti di rabbia, collera, rimpianto o disperazione, e trasformarle da difese dal dolore a moti d’amore.
Dolore e amore sono due polarità da non temere, si sostengono senza vedersi e si abbracciano quando si mettono in scena.
Bisogna ‘solo’ lasciare andare i ‘sentimenti superficiali’ che li accompagnano, anche se fanno parte di un vissuto drammatico, e andare subito verso un movimento rigeneratore di amore. Un amore adulto.
‘Lasciare’ e ‘andare’, significa scoprire i movimenti interrotti, riprenderli e dar loro vigore. Lasciare le ferite e raggiungere una profonda pace interiore per realizzare nuove mete.
Dietro ogni comportamento, anche quelli più deleteri, c’è sempre amore. E’ nascosto dalle polarità amore/odio, amore/disprezzo, amore/disinteresse, amore/indifferenza, ma l’amore agisce sempre: ‘quella è la radice e quella è la soluzione’.
Occorre superare la mancanza dell’affetto ricevuto e le ferite della vita, andando a scoprire che dietro ciò che non meritiamo, dietro i nostri sensi di colpa e paure, dietro l’autoflagellazione, è necessario accettare da dove veniamo e assecondare il nostro destino ... possibilmente in amore.
Siamo cresciuti con Freud e Jung che ci hanno invitato a un serio esame di coscienza nel cercare dentro di noi le cause dei nostri condizionamenti, drammi e segreti, anche famigliari. E mi chiedo: 'non è che le trasformazioni attuali della società, della famiglia e anche del singolo, sono solo palliativi, illusori e compensatori, del nostro destino quotidiano?
La società evolve e noi continuiamo ad interrogarci sulle responsabilità e sulle colpe del nostro vivere e a barattare molto spesso il prezzo della nostra felicità e salute.
Secondo Hellingher (Psicologo e Psicoterapeuta delle Costellazioni Famigliari), non esistono solo dei ‘sentimenti primari’, in relazione diretta agli avvenimenti che ci feriscono, o ‘sentimenti secondari’, in sostituzione dei sentimenti primari che ci difendono, esistono anche dei ‘sentimenti acquisiti’, sentimenti di altri significativi (genitori, parenti, mentori) di cui respiriamo la matrice e il loro vissuto, inconsapevolmente.
E questo è un aspetto tremendamente interessante: non siamo soli, siamo immersi in un tessuto di relazioni, di cui volenti o nolenti ci facciamo carico con le nostre paure, angosce, dolori, distanze.
Vogliamo stare meglio? Vogliamo ‘guarire’ da qualcosa?
Dobbiamo assecondare il flusso dell’amore. E cioè, riprendere il moto dell’amore verso i genitori e la vita e trasformare i sentimenti di rabbia, collera, rimpianto o disperazione, e trasformarle da difese dal dolore a moti d’amore.
Dolore e amore sono due polarità da non temere, si sostengono senza vedersi e si abbracciano quando si mettono in scena.
Bisogna ‘solo’ lasciare andare i ‘sentimenti superficiali’ che li accompagnano, anche se fanno parte di un vissuto drammatico, e andare subito verso un movimento rigeneratore di amore. Un amore adulto.
‘Lasciare’ e ‘andare’, significa scoprire i movimenti interrotti, riprenderli e dar loro vigore. Lasciare le ferite e raggiungere una profonda pace interiore per realizzare nuove mete.
Dietro ogni comportamento, anche quelli più deleteri, c’è sempre amore. E’ nascosto dalle polarità amore/odio, amore/disprezzo, amore/disinteresse, amore/indifferenza, ma l’amore agisce sempre: ‘quella è la radice e quella è la soluzione’.
Occorre superare la mancanza dell’affetto ricevuto e le ferite della vita, andando a scoprire che dietro ciò che non meritiamo, dietro i nostri sensi di colpa e paure, dietro l’autoflagellazione, è necessario accettare da dove veniamo e assecondare il nostro destino ... possibilmente in amore.