Quando medito sulla crescita personale, penso a quella cura del carattere che si traduce naturalmente nella traiettoria della nostra vita.
Diventiamo adulti e/o vecchi, attraverso le autostrade dei pensieri che formuliamo. La qualità dei pensieri che coltiviamo crea la nostra realtà. Ne siamo in parte responsabili e ci tocca. Certo c’è anche la fortuna, ma molto dipende da come pensiamo alla nostra evoluzione, a come viviamo il gioco della vita, a come alleggeriamo l’anima dai suoi fardelli, a come nutriamo la nostra consapevolezza.
Secondo alcune visioni, nasciamo consapevoli e in perfetto accordo con la natura. Viviamo di pancia. Nel corso della vita però viviamo di mamma e di problemi. Diventiamo inconsapevoli e ciechi, carichi di paure e insicurezze.
A un certo punto e con orgoglio, affrontiamo l’odore della paura mentre le sfide della vita ci portano a vivere una consapevolezza circolare, potenziale. Ci dimentichiamo di noi stessi e osserviamo la realtà. Sperimentiamo un potere e un controllo su ciò che ci accade e cominciamo a ‘fare da soli’ con la nostra curiosità, forza e limiti.
Ci inoltriamo nei viaggi senza paura e cominciamo a fare le nostre verifiche: generiamo idee dall’interno, respiriamo e meditiamo. Formuliamo pensieri che si allontanano dal cervello, prima di un cm e poi di cinque, e sperimentiamo i nostri cuscinetti energetici. Riscopriamo le sensazioni togliendo i tappi e ...rifiatiamo. Scopriamo quanto sia bello avere dei segnali da una vita piena di indizi e poterli vivere come dei doni.
E allora diamo spazio alla pancia, alla consapevolezza primordiale, all’allineamento dell’anima. Permettiamoci di uscire dal controllo esasperato della mente, facciamo posto ai sogni e diamo spazio all’inconscio.
Basta ‘pippe’ mentali, mettiamoci alla prova e cerchiamo emblemi di luce. Basta sentirci inutili, intraprendiamo e completiamo il nostro percorso.
Lo vogliamo o non lo vogliamo? Lo vogliamo, ma abbiamo paura? Ci sentiamo troppo soli?
Troviamo il nostro camino per entrare in casa. Affiniamo ciò che ci appartiene, diamo spazio alla consapevolezza.
Siamo liberi, non siamo macchine, e la libertà è nella scelta.
Non facciamo diventare la nostra anima un’immagine o un curriculum, mettiamoci in mezzo ai cavalli, portiamo in vacanza il nostro corpo, condividiamo dei sentimenti. Mettiamoci nelle condizioni di imparare e di formarci.
Diventiamo adulti e/o vecchi, attraverso le autostrade dei pensieri che formuliamo. La qualità dei pensieri che coltiviamo crea la nostra realtà. Ne siamo in parte responsabili e ci tocca. Certo c’è anche la fortuna, ma molto dipende da come pensiamo alla nostra evoluzione, a come viviamo il gioco della vita, a come alleggeriamo l’anima dai suoi fardelli, a come nutriamo la nostra consapevolezza.
Secondo alcune visioni, nasciamo consapevoli e in perfetto accordo con la natura. Viviamo di pancia. Nel corso della vita però viviamo di mamma e di problemi. Diventiamo inconsapevoli e ciechi, carichi di paure e insicurezze.
A un certo punto e con orgoglio, affrontiamo l’odore della paura mentre le sfide della vita ci portano a vivere una consapevolezza circolare, potenziale. Ci dimentichiamo di noi stessi e osserviamo la realtà. Sperimentiamo un potere e un controllo su ciò che ci accade e cominciamo a ‘fare da soli’ con la nostra curiosità, forza e limiti.
Ci inoltriamo nei viaggi senza paura e cominciamo a fare le nostre verifiche: generiamo idee dall’interno, respiriamo e meditiamo. Formuliamo pensieri che si allontanano dal cervello, prima di un cm e poi di cinque, e sperimentiamo i nostri cuscinetti energetici. Riscopriamo le sensazioni togliendo i tappi e ...rifiatiamo. Scopriamo quanto sia bello avere dei segnali da una vita piena di indizi e poterli vivere come dei doni.
E allora diamo spazio alla pancia, alla consapevolezza primordiale, all’allineamento dell’anima. Permettiamoci di uscire dal controllo esasperato della mente, facciamo posto ai sogni e diamo spazio all’inconscio.
Basta ‘pippe’ mentali, mettiamoci alla prova e cerchiamo emblemi di luce. Basta sentirci inutili, intraprendiamo e completiamo il nostro percorso.
Lo vogliamo o non lo vogliamo? Lo vogliamo, ma abbiamo paura? Ci sentiamo troppo soli?
Troviamo il nostro camino per entrare in casa. Affiniamo ciò che ci appartiene, diamo spazio alla consapevolezza.
Siamo liberi, non siamo macchine, e la libertà è nella scelta.
Non facciamo diventare la nostra anima un’immagine o un curriculum, mettiamoci in mezzo ai cavalli, portiamo in vacanza il nostro corpo, condividiamo dei sentimenti. Mettiamoci nelle condizioni di imparare e di formarci.