Ci sono milioni di persone che lottano per la loro sopravvivenza fisica e sono ammirevoli. Con poco accendono la speranza. E ce ne sono altrettante più fortunate che cercano la qualità del loro vivere.
Mi rendo conto che nella stragrande maggioranza dei post che scrivo mi rivolgo a questi ultimi fortunati che cercano i segreti per vivere traguardi sempre più ambiziosi. Raggiunti i quali saranno contenti. Quasi fosse un sogno o una destinazione.
Dieci chili meno, più soldi, più esami, più amore, più sesso, più tempo, più progetti raggiunti i quali, finalmente, ci si potrà rallegrare serenamente.
C’è sempre un ‘dopo’ a tirare le fila e un ‘quando’ rivolto al futuro dello star bene. C’è una propensione a camminare verso una destinazione migliore, poi, dopo, più avanti, domani.
E adesso invece, c’è qualcosa che funziona, che va bene e che ci piace? Lo possiamo apprezzare?
La corsa ad ostacoli di un futuro migliore si presenta così: ostacoli alti da superare che si conoscono centimetro per centimetro ma che se non si superano come desideriamo, ci rimaniamo veramente male.
Cosa ci manca in tutto questo? Un insieme di capacità che dovrebbero dare al presente e futuro, non cose, ma qualità.
Avere l’occhio per ciò che funziona, resistere di fronte alle avversità, prendere decisioni migliori, provare intenzionalmente sensazioni positive, agire e progredire con decisione e determinazione, sono capacità speciali che fanno la differenza nella qualità della nostra vita.
Ci aiutano a distinguere cosa è superfluo e inevitabile da ciò che può essere migliorato e cambiato. Queste capacità ci aiutano a conoscerci meglio, ad agire in maniera più consapevole e a scegliere con maggiore libertà come vivere.
Smettendo di incolpare qualcuno, avendo una destinazione cui mirare, riconoscendo i punti di forza, avendo obiettivi per cui darci dentro, percependo la nostra ricchezza personale e sentendoci ricchi perché autentici, si hanno a disposizione degli strumenti incomparabili per sperimentare la gratitudine di un vero contatto con gli altri e con la loro unicità.
Mi rendo conto che nella stragrande maggioranza dei post che scrivo mi rivolgo a questi ultimi fortunati che cercano i segreti per vivere traguardi sempre più ambiziosi. Raggiunti i quali saranno contenti. Quasi fosse un sogno o una destinazione.
Dieci chili meno, più soldi, più esami, più amore, più sesso, più tempo, più progetti raggiunti i quali, finalmente, ci si potrà rallegrare serenamente.
C’è sempre un ‘dopo’ a tirare le fila e un ‘quando’ rivolto al futuro dello star bene. C’è una propensione a camminare verso una destinazione migliore, poi, dopo, più avanti, domani.
E adesso invece, c’è qualcosa che funziona, che va bene e che ci piace? Lo possiamo apprezzare?
La corsa ad ostacoli di un futuro migliore si presenta così: ostacoli alti da superare che si conoscono centimetro per centimetro ma che se non si superano come desideriamo, ci rimaniamo veramente male.
Cosa ci manca in tutto questo? Un insieme di capacità che dovrebbero dare al presente e futuro, non cose, ma qualità.
Avere l’occhio per ciò che funziona, resistere di fronte alle avversità, prendere decisioni migliori, provare intenzionalmente sensazioni positive, agire e progredire con decisione e determinazione, sono capacità speciali che fanno la differenza nella qualità della nostra vita.
Ci aiutano a distinguere cosa è superfluo e inevitabile da ciò che può essere migliorato e cambiato. Queste capacità ci aiutano a conoscerci meglio, ad agire in maniera più consapevole e a scegliere con maggiore libertà come vivere.
Smettendo di incolpare qualcuno, avendo una destinazione cui mirare, riconoscendo i punti di forza, avendo obiettivi per cui darci dentro, percependo la nostra ricchezza personale e sentendoci ricchi perché autentici, si hanno a disposizione degli strumenti incomparabili per sperimentare la gratitudine di un vero contatto con gli altri e con la loro unicità.