Riuscire a comunicare in modo efficace e riuscire a farlo con il cuore è una modalità a volte innata, mentre più spesso può diventare un traguardo che ognuno di noi può raggiungere giorno per giorno facendo un lavoro più o meno mirato ed intenso su se stesso.
Ogni persona ha una propria storia fatta di vissuti diversi e riflettendo su di me e il mio percorso sento tutte le difficoltà, ma anche i piccoli o grandi risultati che ho raggiunto imparando lentamente a comunicare con il cuore.
Mi permetto di stilare un piccolo vademcum in sette punti maturato studiando, ma soprattutto facendone esperienza in prima persona e che mi è risultato estremamente utile per avvicinarmi sempre più a questo tipo di comunicazione e che al bisogno “ripasso” quando mi sento lontana dagli altri.
1. Convincersi che comunicare con il cuore è possibile oltre che psicologicamente gratificante.
Basta volerlo e cominciare subito a farlo con la consapevolezza che solo la pratica e l’allenamento rende perfetti. Lo sforzo iniziale che può rendere difficile la partenza, sarà largamente compensato in seguito dalla gioia derivante dall'essere riusciti a diventare emotivamente più intelligenti.
2. Interessarsi agli altri.
Più ci interessiamo agli altri e a quello che sta loro a cuore e più gli altri si interesseranno a noi. Ognuno in cuor suo vuole sentirsi importante, apprezzato e stimato e, se è vero che il proprio mondo conta sempre di più di quello degli altri, è anche vero che cercare di capire che cosa interessa al nostro interlocutore, quali sono i suoi obiettivi, le sue speranze, le sue paure o gioie, aiuta a comunicare meglio e a farsi degli amici, bloccando già sul nascere molti dei possibili motivi di divergenza o fattori di conflitto interpersonale.
3. Abbandonare l'idea di essere infallibili.
“Errare humanun est” dicevano i latini e pensare di avere sempre ragione è pura follia! Nessuno è o potrà mai essere detentore di verità assolute; perciò chi riesce a dubitare di sè e delle proprie opinioni e mette in conto l'eventualità di potersi sbagliare, è più saggio di quanto non pensi. Nella sua filosofia di vita trova spazio un principio cardine della P.N.L. (Programmazione Neurolinguistica): la mappa non è il territorio e la mappa comprende le proprie convinzioni, idee, opinioni che sono le proprie e non quelle dell'umanità intera.
4. Imparare ad ascoltare.
Saper ascoltare sembra facile o addirittura scontato, dopotutto è una funzione spontanea e naturale della comunicazione, appresa sin dall'infanzia, che sembrerebbe non richiedere alcuna abilità. Invece non è così, perché saper ascoltare è una competenza emotiva di fondamentale importanza, ed è grazie ad essa e all'empatia, che è la capacità di mettersi nei panni degli altri, sforzandosi di vedere le cose dal loro punto di vista e di coglierne il vissuto emotivo, che si può imparare a comunicare con il cuore. Senza una buona capacità di ascolto empatico, è praticamente impossibile riuscire a farlo!
5. Considerare le emozioni una risorsa.
Imparare a riconoscere, gestire ed esprimere i propri sentimenti e stati d'animo è una grande conquista personale, che promuove l'equilibrio interiore e predispone all'autorealizzazione. Soffocare le proprie emozioni è deviante in quanto è un atteggiamento che ci allontana da noi e dai nostri desideri più profondi. Intraprendere, a qualsiasi età, un percorso di alfabetizzazione emozionale è una scelta vincente che può migliorare la qualità della propria vita affettiva, sociale e professionale.
6. Dire quello che si pensa senza temere il giudizio degli altri.
Se dire quello che si pensa aiuta a sentirsi bene ed in pace con se stessi, farlo con un pizzico di tatto e diplomazia è un obbligo sociale ancora più importante ai fini dell'approvazione e del consenso in quanto consente di apparire agli occhi degli altri più sicuri di sé e delle proprie convinzioni nella giusta misura. Nel sostenere le proprie idee ed opinioni, bisognerebbe accuratamente evitare qualsiasi esagerazione o forma di arroganza, saccenza e assolutismo che potrebbero indurre l'interlocutore ad irrigidirsi, a stare sulla difensiva e a contraddire o rifiutare del tutto il nostro punto di vista. Siate perciò eleganti nel linguaggio e nel modo di esporre ciò che pensate, anteponendo possibilmente al vostro pensiero espressioni tipo “Io credo”, “Io ritengo che“ lasciando aperta la porta del dubbio e del confronto di opinioni.
7. Sviluppare un orientamento al dialogo.
Chi vuole davvero imparare a comunicare con il cuore deve far proprio il principio “win-win” (vincere-vincere) e assumerlo come costante psicologica in tutte le dimensioni della propria esistenza, da quella affettiva a quella sociale e professionale. In base a tale principio, in qualsiasi contesto o situazione comunicativa si può vincere insieme (vinco io - vinci tu) senza entrare inutilmente in conflitto con l'altro. Anzi il conflitto, che per sua natura è parte integrante della vita di relazione, in base al suddetto principio, viene vissuto come una buona occasione di confronto, utile alla propria crescita, anziché come un inevitabile scontro in cui uno deve per forza vincere e l'altro perdere.
Ogni persona ha una propria storia fatta di vissuti diversi e riflettendo su di me e il mio percorso sento tutte le difficoltà, ma anche i piccoli o grandi risultati che ho raggiunto imparando lentamente a comunicare con il cuore.
Mi permetto di stilare un piccolo vademcum in sette punti maturato studiando, ma soprattutto facendone esperienza in prima persona e che mi è risultato estremamente utile per avvicinarmi sempre più a questo tipo di comunicazione e che al bisogno “ripasso” quando mi sento lontana dagli altri.
1. Convincersi che comunicare con il cuore è possibile oltre che psicologicamente gratificante.
Basta volerlo e cominciare subito a farlo con la consapevolezza che solo la pratica e l’allenamento rende perfetti. Lo sforzo iniziale che può rendere difficile la partenza, sarà largamente compensato in seguito dalla gioia derivante dall'essere riusciti a diventare emotivamente più intelligenti.
2. Interessarsi agli altri.
Più ci interessiamo agli altri e a quello che sta loro a cuore e più gli altri si interesseranno a noi. Ognuno in cuor suo vuole sentirsi importante, apprezzato e stimato e, se è vero che il proprio mondo conta sempre di più di quello degli altri, è anche vero che cercare di capire che cosa interessa al nostro interlocutore, quali sono i suoi obiettivi, le sue speranze, le sue paure o gioie, aiuta a comunicare meglio e a farsi degli amici, bloccando già sul nascere molti dei possibili motivi di divergenza o fattori di conflitto interpersonale.
3. Abbandonare l'idea di essere infallibili.
“Errare humanun est” dicevano i latini e pensare di avere sempre ragione è pura follia! Nessuno è o potrà mai essere detentore di verità assolute; perciò chi riesce a dubitare di sè e delle proprie opinioni e mette in conto l'eventualità di potersi sbagliare, è più saggio di quanto non pensi. Nella sua filosofia di vita trova spazio un principio cardine della P.N.L. (Programmazione Neurolinguistica): la mappa non è il territorio e la mappa comprende le proprie convinzioni, idee, opinioni che sono le proprie e non quelle dell'umanità intera.
4. Imparare ad ascoltare.
Saper ascoltare sembra facile o addirittura scontato, dopotutto è una funzione spontanea e naturale della comunicazione, appresa sin dall'infanzia, che sembrerebbe non richiedere alcuna abilità. Invece non è così, perché saper ascoltare è una competenza emotiva di fondamentale importanza, ed è grazie ad essa e all'empatia, che è la capacità di mettersi nei panni degli altri, sforzandosi di vedere le cose dal loro punto di vista e di coglierne il vissuto emotivo, che si può imparare a comunicare con il cuore. Senza una buona capacità di ascolto empatico, è praticamente impossibile riuscire a farlo!
5. Considerare le emozioni una risorsa.
Imparare a riconoscere, gestire ed esprimere i propri sentimenti e stati d'animo è una grande conquista personale, che promuove l'equilibrio interiore e predispone all'autorealizzazione. Soffocare le proprie emozioni è deviante in quanto è un atteggiamento che ci allontana da noi e dai nostri desideri più profondi. Intraprendere, a qualsiasi età, un percorso di alfabetizzazione emozionale è una scelta vincente che può migliorare la qualità della propria vita affettiva, sociale e professionale.
6. Dire quello che si pensa senza temere il giudizio degli altri.
Se dire quello che si pensa aiuta a sentirsi bene ed in pace con se stessi, farlo con un pizzico di tatto e diplomazia è un obbligo sociale ancora più importante ai fini dell'approvazione e del consenso in quanto consente di apparire agli occhi degli altri più sicuri di sé e delle proprie convinzioni nella giusta misura. Nel sostenere le proprie idee ed opinioni, bisognerebbe accuratamente evitare qualsiasi esagerazione o forma di arroganza, saccenza e assolutismo che potrebbero indurre l'interlocutore ad irrigidirsi, a stare sulla difensiva e a contraddire o rifiutare del tutto il nostro punto di vista. Siate perciò eleganti nel linguaggio e nel modo di esporre ciò che pensate, anteponendo possibilmente al vostro pensiero espressioni tipo “Io credo”, “Io ritengo che“ lasciando aperta la porta del dubbio e del confronto di opinioni.
7. Sviluppare un orientamento al dialogo.
Chi vuole davvero imparare a comunicare con il cuore deve far proprio il principio “win-win” (vincere-vincere) e assumerlo come costante psicologica in tutte le dimensioni della propria esistenza, da quella affettiva a quella sociale e professionale. In base a tale principio, in qualsiasi contesto o situazione comunicativa si può vincere insieme (vinco io - vinci tu) senza entrare inutilmente in conflitto con l'altro. Anzi il conflitto, che per sua natura è parte integrante della vita di relazione, in base al suddetto principio, viene vissuto come una buona occasione di confronto, utile alla propria crescita, anziché come un inevitabile scontro in cui uno deve per forza vincere e l'altro perdere.