Lo stress deriva da una situazione che fa perdere energia all'organismo. Se la richiesta di energia è eccessiva, la risposta normale è ritirarsi dalla situazione secondo il modello di comportamento degli animali regolata dal principio piacere – dolore. Gli esseri umani trovano piacere di vivere quando sanno rispondere alle richieste con sufficiente energia, in caso contrario, quando le richieste sono eccessive o l’energia è insufficiente, lo stress si trasforma in angoscia; sono quindi governati dal principio piacere – dolore e dal principio di realtà secondo cui una persona sopporta il dolore se ritiene che tale comportamento porti a un piacere maggiore o a evitare un dolore più grande. Attacco o fuga sono le principali risposte degli animali alle situazioni angosciose o dolorose e tali emergenze durano poco in quanto all’attacco di un predatore la preda fugge. Nel caso degli esseri umani una persona con energia sufficiente può attaccare l’aggressore anche con successo e quindi prevenire dolore e angoscia.
Non potendo sfuggire all’ostilità dei genitori il bambino si sottomette a livello fisico, non fuggendo e non attaccando; sul piano psicologico può fare una o entrambe le cose cioè può sottrarsi troncando il contatto con la realtà ovvero resistere sottraendo energia dalla periferia del corpo; sembra sottomesso ma internamente irrigidisce e mette in tensione i muscoli per resistere alle richieste dei genitori, così il conflitto è interiorizzato; il super-io o io ideale ordina l’adempimento delle richieste dei genitori come obiettivi validi, mentre la resistenza repressa lotta contro il loro raggiungimento. Il bambino accetta anche la razionalizzazione e la giustificazione dei genitori per il loro atteggiamento negativo. Si crea così il modello di individuo nevrotico che accetta la realtà così come i genitori pretendono e soddisfa le loro richieste; da adulto sarà come i genitori lo volevano con una facciata di conformismo, mentre nel profondo è l’opposto. Trattandosi di un atteggiamento basato su accettazione forzosa dell’apparenza esteriore come realtà vera, la persona non si può sottrarre alle malattie psicosomatiche perché impone al corpo uno stress costante che gradualmente deforma la personalità e il corpo, portando al crollo delle strutture interne del corpo. Conoscendo le dinamiche energetiche che stanno alla loro base è possibile curarle e prevenirle.
Lo stile di vita della società moderna crea stress ai suoi membri sottoposti sia a sforzi grandi ed enormi sia alle richieste di produrre, di riuscire, di eccellere e di conseguire obiettivi quali successo, potere, fama cui le persone danno tutte le energie.
In una cultura molto competitiva non c’è posto per i sentimenti e l’essere umano diventa un esecutore, sviluppando una struttura di personalità rigida e questo stile di vita può iniziare molto presto nella sua vita. La soppressione del sentimento crea una contrazione muscolare nel corpo che si viene a trovare in uno stato di tensione. La persona forza se stessa ad agire diminuendo l’energia del corpo con la limitazione del respiro e quindi va verso il crollo.
Come evitare la malattia?
Rovesciando i modelli culturali, riducendo la corsa o lo stimolo al successo e favorendo la vita del corpo espressa attraverso i sentimenti, avendo compreso che la ricerca affannosa del successo serve a compensare un senso di fallimento nell’essere uomini e donne, nello sforzo di convincere i genitori e il mondo di essere degni di essere amati, anche se non ci si sente amabili.
Nonostante tutti i tentativi e il successo accumulato, gli esseri umani soccombono spesso alla disperazione che rifiutano di riconoscere non riuscendo mai a sentirsi amati o pieni di amore.
“La chiave della salute è vivere pienamente la vita del corpo. Significa che il sentire è più importante del fare, essere liberi più importante che essere ricchi e che il presente è sempre più importante del futuro. Questo non nega qualche validità al principio di realtà, ma nel sacrificare il presente dobbiamo essere sicuri che la promessa di un vantaggio futuro non sia un sogno impossibile …. In termini corporei non esiste né successo né fallimento.
Vivere la vita del corpo significa essere in contatto con i propri sentimenti ed essere capaci di esprimerli. Questo richiede che il corpo sia il più possibile libero dalle tensioni muscolari croniche. Dobbiamo sentire quel che succede nel nostro corpo e possiamo farlo solo se ci prendiamo tempo di lavorare con il corpo in modo da sentire le nostre gambe e il terreno sotto di noi, da essere consapevoli di come ci reggiamo in piedi e da come respiriamo. Questo significa un programma regolare di esercizi bioenergetici per il resto della vita per mantenere la propria energia a livello ottimale.
In una situazione che richiede stress eccessivo, si ha paura di sottrarsene fisicamente perché appare come una defezione e rimaniamo lì perché non farlo è visto come un fallimento. Dobbiamo usare la volontà per vincere le nostre apparenti paure e debolezze e provare la nostra forza. Combattiamo contro un destino che diventa tanto più inevitabile quanto più fortemente cerchiamo di evitarlo. Siamo noi a cercare le condizioni di stress che ci abbattono durante il nostro lungo cammino “A. Lowen, La voce del corpo, pag.44-48.
Non potendo sfuggire all’ostilità dei genitori il bambino si sottomette a livello fisico, non fuggendo e non attaccando; sul piano psicologico può fare una o entrambe le cose cioè può sottrarsi troncando il contatto con la realtà ovvero resistere sottraendo energia dalla periferia del corpo; sembra sottomesso ma internamente irrigidisce e mette in tensione i muscoli per resistere alle richieste dei genitori, così il conflitto è interiorizzato; il super-io o io ideale ordina l’adempimento delle richieste dei genitori come obiettivi validi, mentre la resistenza repressa lotta contro il loro raggiungimento. Il bambino accetta anche la razionalizzazione e la giustificazione dei genitori per il loro atteggiamento negativo. Si crea così il modello di individuo nevrotico che accetta la realtà così come i genitori pretendono e soddisfa le loro richieste; da adulto sarà come i genitori lo volevano con una facciata di conformismo, mentre nel profondo è l’opposto. Trattandosi di un atteggiamento basato su accettazione forzosa dell’apparenza esteriore come realtà vera, la persona non si può sottrarre alle malattie psicosomatiche perché impone al corpo uno stress costante che gradualmente deforma la personalità e il corpo, portando al crollo delle strutture interne del corpo. Conoscendo le dinamiche energetiche che stanno alla loro base è possibile curarle e prevenirle.
Lo stile di vita della società moderna crea stress ai suoi membri sottoposti sia a sforzi grandi ed enormi sia alle richieste di produrre, di riuscire, di eccellere e di conseguire obiettivi quali successo, potere, fama cui le persone danno tutte le energie.
In una cultura molto competitiva non c’è posto per i sentimenti e l’essere umano diventa un esecutore, sviluppando una struttura di personalità rigida e questo stile di vita può iniziare molto presto nella sua vita. La soppressione del sentimento crea una contrazione muscolare nel corpo che si viene a trovare in uno stato di tensione. La persona forza se stessa ad agire diminuendo l’energia del corpo con la limitazione del respiro e quindi va verso il crollo.
Come evitare la malattia?
Rovesciando i modelli culturali, riducendo la corsa o lo stimolo al successo e favorendo la vita del corpo espressa attraverso i sentimenti, avendo compreso che la ricerca affannosa del successo serve a compensare un senso di fallimento nell’essere uomini e donne, nello sforzo di convincere i genitori e il mondo di essere degni di essere amati, anche se non ci si sente amabili.
Nonostante tutti i tentativi e il successo accumulato, gli esseri umani soccombono spesso alla disperazione che rifiutano di riconoscere non riuscendo mai a sentirsi amati o pieni di amore.
“La chiave della salute è vivere pienamente la vita del corpo. Significa che il sentire è più importante del fare, essere liberi più importante che essere ricchi e che il presente è sempre più importante del futuro. Questo non nega qualche validità al principio di realtà, ma nel sacrificare il presente dobbiamo essere sicuri che la promessa di un vantaggio futuro non sia un sogno impossibile …. In termini corporei non esiste né successo né fallimento.
Vivere la vita del corpo significa essere in contatto con i propri sentimenti ed essere capaci di esprimerli. Questo richiede che il corpo sia il più possibile libero dalle tensioni muscolari croniche. Dobbiamo sentire quel che succede nel nostro corpo e possiamo farlo solo se ci prendiamo tempo di lavorare con il corpo in modo da sentire le nostre gambe e il terreno sotto di noi, da essere consapevoli di come ci reggiamo in piedi e da come respiriamo. Questo significa un programma regolare di esercizi bioenergetici per il resto della vita per mantenere la propria energia a livello ottimale.
In una situazione che richiede stress eccessivo, si ha paura di sottrarsene fisicamente perché appare come una defezione e rimaniamo lì perché non farlo è visto come un fallimento. Dobbiamo usare la volontà per vincere le nostre apparenti paure e debolezze e provare la nostra forza. Combattiamo contro un destino che diventa tanto più inevitabile quanto più fortemente cerchiamo di evitarlo. Siamo noi a cercare le condizioni di stress che ci abbattono durante il nostro lungo cammino “A. Lowen, La voce del corpo, pag.44-48.