"Limite": in senso più astratto, confine ideale, livello massimo, al disopra o al disotto del quale si verifica normalmente un determinato fenomeno (Treccani). Qual è il tuo livello massimo, il tuo confine ideale? Bella domanda! Innanzitutto, in quale ambito? Di cosa stiamo parlando? Di lavoro oppure di Vita? Quanto conosciamo di noi stessi al punto da stabilire che questo o quel livello è il "Nostro limite"? Ce lo dice l'esperienza oppure ce lo suggerisce la Mente?
Una grande porta si apre, se entriamo nella sfera mentale. Lì, giacciono sedimentati schemi di pensiero e di comportamento appresi e introiettati nel percorso di crescita, dalla nascita al punto in cui siamo oggi. Siamo ciò che abbiamo imparato ad essere: siete sconvolti? Un po' fa pensare ... eppure, non lo dico io, lo dicono grandi Maestri del passato, lo dicono studiosi, lo dice una branchia della psicoterapia, lo dice la cultura umanistica, da Carl Rogers ai giorni nostri. Tara Bennet, psicoterapeuta e moglie di Daniel Goleman, teorico dell’Intelligenza Emotiva, è autrice di un interessante manuale, Alchimia Emotiva, in cui esplicita in modo molto chiaro alcuni degli schemi principali ai quali attingiamo per costruire il nostro atteggiamento rispetto agli eventi della vita, tutto rigorosamente a livello non consapevole.
Tali "cornici" limitano la nostra azione, costantemente disegnata all'interno di questi spazi pre-costruiti che ci fanno credere di muoverci in totale autonomia. Il limite è nella mente: ciò che decidi di non essere in grado di fare, non lo farai, perché in te si dispone un atteggiamento tale per cui non riuscirai a trovare il modo di procedere, non troverai motivazione, non avrai la vista acuita per guardare lontano. Perché non pensi di farcela? Perché la tua autostima è in pessimo stato, non per colpa tua, ma per la tua storia di vita e per le circostanze in cui ti sei trovato che non hanno fatto altro che potenziarne il dis-valore anziché scioglierla dalle briglie dell'insicurezza e lasciarla libera.
Cos'è, dunque, il limite? Un ostacolo davanti a te: come ti comporti? Lo salti, lo raggiri oppure torni indietro? Lì si manifesta il vero pensiero limitante: se lo salti, sai concederti l'onere e l'onore della sfida e sei coraggioso, non hai timore e ti lasci andare, vai a vedere cosa c'è al di là e non ti spaventa "saltare" ossia "correre il rischio" di cadere e, metaforicamente, fanne quello che vuoi per la tua vita attuale ... Se lo raggiri, avrai intuito che ciò significa un voler "non vedere" il problema, pertanto è come se chiudessi gli occhi e cercassi la via più semplice per non prenderti alcuna responsabilità: comodo, certo, ma dove ti porta? Se, invece, torni indietro, beh, fatti delle domande: ti spaventa così tanto? Cosa ti fa più paura?
Un percorso di Life Coaching è salutare per capirlo se impari ad ascoltarti un po' di più ... Insomma il limite non è l'ostacolo, ma il modo in cui tu guardi quell'ostacolo, che ne pensi? Non è il caso di prendere in mano la tua vita e ogni tanto fare un test per vedere a che punto ti sai ancora stupire? Guarda oltre la cima e stai a guardare cosa accade: la vita è un viaggio da vivere intensamente, pertanto, vai, sogna e ... osa!
[email protected]
http://mariacristinacaccia.wordpress.com/author/mariacristinacaccia/
Una grande porta si apre, se entriamo nella sfera mentale. Lì, giacciono sedimentati schemi di pensiero e di comportamento appresi e introiettati nel percorso di crescita, dalla nascita al punto in cui siamo oggi. Siamo ciò che abbiamo imparato ad essere: siete sconvolti? Un po' fa pensare ... eppure, non lo dico io, lo dicono grandi Maestri del passato, lo dicono studiosi, lo dice una branchia della psicoterapia, lo dice la cultura umanistica, da Carl Rogers ai giorni nostri. Tara Bennet, psicoterapeuta e moglie di Daniel Goleman, teorico dell’Intelligenza Emotiva, è autrice di un interessante manuale, Alchimia Emotiva, in cui esplicita in modo molto chiaro alcuni degli schemi principali ai quali attingiamo per costruire il nostro atteggiamento rispetto agli eventi della vita, tutto rigorosamente a livello non consapevole.
Tali "cornici" limitano la nostra azione, costantemente disegnata all'interno di questi spazi pre-costruiti che ci fanno credere di muoverci in totale autonomia. Il limite è nella mente: ciò che decidi di non essere in grado di fare, non lo farai, perché in te si dispone un atteggiamento tale per cui non riuscirai a trovare il modo di procedere, non troverai motivazione, non avrai la vista acuita per guardare lontano. Perché non pensi di farcela? Perché la tua autostima è in pessimo stato, non per colpa tua, ma per la tua storia di vita e per le circostanze in cui ti sei trovato che non hanno fatto altro che potenziarne il dis-valore anziché scioglierla dalle briglie dell'insicurezza e lasciarla libera.
Cos'è, dunque, il limite? Un ostacolo davanti a te: come ti comporti? Lo salti, lo raggiri oppure torni indietro? Lì si manifesta il vero pensiero limitante: se lo salti, sai concederti l'onere e l'onore della sfida e sei coraggioso, non hai timore e ti lasci andare, vai a vedere cosa c'è al di là e non ti spaventa "saltare" ossia "correre il rischio" di cadere e, metaforicamente, fanne quello che vuoi per la tua vita attuale ... Se lo raggiri, avrai intuito che ciò significa un voler "non vedere" il problema, pertanto è come se chiudessi gli occhi e cercassi la via più semplice per non prenderti alcuna responsabilità: comodo, certo, ma dove ti porta? Se, invece, torni indietro, beh, fatti delle domande: ti spaventa così tanto? Cosa ti fa più paura?
Un percorso di Life Coaching è salutare per capirlo se impari ad ascoltarti un po' di più ... Insomma il limite non è l'ostacolo, ma il modo in cui tu guardi quell'ostacolo, che ne pensi? Non è il caso di prendere in mano la tua vita e ogni tanto fare un test per vedere a che punto ti sai ancora stupire? Guarda oltre la cima e stai a guardare cosa accade: la vita è un viaggio da vivere intensamente, pertanto, vai, sogna e ... osa!
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