Il leader è la persona preposta - a volte scelta, ma sempre riconosciuta - per mobilitare le energie del gruppo verso fini predeterminati.
L’esperienza ci insegna che i leaders possono essere di diverso tipo (anche diametralmente opposto), ma la leadership è certamente una predisposizione composta da una costellazione di tratti emotivi e cognitivi, che si manifestano nell’orientamento ad influenzare gli altri, a dirigere e motivare le loro azioni verso il raggiungimento di successi collettivi. In altri termini, la natura della leadership, nel suo aspetto vivo e concreto, è sempre relazionale.
La Coach Positive Leadership è quella relazione organizzata che lega il leader e i followers per il raggiungimento del ben-essere comune e la soddisfazione dei clienti con cui l’organizzazione entra in contatto. Ciò avviene attraverso la valorizzazione, l’allenamento e la messa in pratica delle potenzialità dei protagonisti della relazione stessa.
Il termine positive richiama i principi e i modelli teorici della Positive Psicology. La CPL, a differenza di altri modelli di leadership, non mette al primo posto la vision del leader ed evita il pensiero unico. Al contrario, essa incoraggia la differenza, il pluralismo e il dissenso come fonti di arricchimento e di innovazione.
La CPL, fondata sull’ascolto e sul dialogo, permette al group think di avere fonti di informazioni complete ed affidabili. Qui le relazioni umane vengono prima degli obiettivi ed il benessere di chi lavora e di chi usa il prodotto prima del prodotto stesso. Questa impostazione subordina quindi la vision alla qualità delle relazioni umane.
Il presupposto della CPL è la filosofia umanista: un leader che abbraccia questa filosofia sa alimentare la memoria e la storia del gruppo e sceglie di seguire una visione valutando gli effetti che questa produrrà sulle persone. Egli è orientato verso il compito e verso il gruppo, e condivide il potere tramite delega e collaborazione; inoltre questo tipo di leadership sa costruire un sistema di controllo, di regole e di contrappesi per ribaltare i conflitti in stimoli all’ideazione e alla solidarietà. Il leader valorizza, allena e mette in pratica le potenzialità dei protagonisti della relazione, diventando così sia il creatore che il seguace dell’idea imprenditoriale.
La leadership positiva è efficace ed anche etica, perché fondata su una carica ideale e su un profondo senso dell’utopia, ovvero del non luogo da raggiungere dove c’è il bene possibile.
L’esperienza ci insegna che i leaders possono essere di diverso tipo (anche diametralmente opposto), ma la leadership è certamente una predisposizione composta da una costellazione di tratti emotivi e cognitivi, che si manifestano nell’orientamento ad influenzare gli altri, a dirigere e motivare le loro azioni verso il raggiungimento di successi collettivi. In altri termini, la natura della leadership, nel suo aspetto vivo e concreto, è sempre relazionale.
La Coach Positive Leadership è quella relazione organizzata che lega il leader e i followers per il raggiungimento del ben-essere comune e la soddisfazione dei clienti con cui l’organizzazione entra in contatto. Ciò avviene attraverso la valorizzazione, l’allenamento e la messa in pratica delle potenzialità dei protagonisti della relazione stessa.
Il termine positive richiama i principi e i modelli teorici della Positive Psicology. La CPL, a differenza di altri modelli di leadership, non mette al primo posto la vision del leader ed evita il pensiero unico. Al contrario, essa incoraggia la differenza, il pluralismo e il dissenso come fonti di arricchimento e di innovazione.
La CPL, fondata sull’ascolto e sul dialogo, permette al group think di avere fonti di informazioni complete ed affidabili. Qui le relazioni umane vengono prima degli obiettivi ed il benessere di chi lavora e di chi usa il prodotto prima del prodotto stesso. Questa impostazione subordina quindi la vision alla qualità delle relazioni umane.
Il presupposto della CPL è la filosofia umanista: un leader che abbraccia questa filosofia sa alimentare la memoria e la storia del gruppo e sceglie di seguire una visione valutando gli effetti che questa produrrà sulle persone. Egli è orientato verso il compito e verso il gruppo, e condivide il potere tramite delega e collaborazione; inoltre questo tipo di leadership sa costruire un sistema di controllo, di regole e di contrappesi per ribaltare i conflitti in stimoli all’ideazione e alla solidarietà. Il leader valorizza, allena e mette in pratica le potenzialità dei protagonisti della relazione, diventando così sia il creatore che il seguace dell’idea imprenditoriale.
La leadership positiva è efficace ed anche etica, perché fondata su una carica ideale e su un profondo senso dell’utopia, ovvero del non luogo da raggiungere dove c’è il bene possibile.