Questa frase fa parte del nostro pensiero quotidiano, la diciamo agli altri ed anche a noi stessi per rassicurarci..."non ti preoccupare", come dire "fatti coraggio".
La preoccupazione fa parte del nostro "modus vivendi", è uno stato d'animo, una disposizione che occupa la mente determinando spesso inquietudine, apprensione, ansia, incertezza.
Pre-occupazione significa letteralmente “occuparsi prima”, cioè occuparsi in anticipo di ciò che “potrebbe” accadere.
Ci preoccupiamo per il domani, per paura di non essere all'altezza, per il lavoro, per un figlio che non si comporta bene, per il partner, per il decorso di una malattia, per una ossessiva ipocondria, per la difficoltà di pagare un mutuo, per arrivare a fine mese, per cosa dice la gente, insomma mille preoccupazioni “affollano” continuamente i nostri pensieri.
Questa modalità purtroppo è diventata molto frequente nel nostro quotidiano, siamo continuamente preoccupati per qualsiasi cosa, e questo aumenta il nostro stress negativo.
Può capitare anche, in certe situazioni, che la modalità di preoccupazione acquisisca tutti gli attributi di un "sequestro" emozionale, di una continua sottrazione delle nostre energie, perchè ci vogliamo "occupare in anticipo" di tutto, pensando di prevenire anche quello che non succederebbe.
Il fatto di prevenire le possibili conseguenze è diventato ormai un'attività vera e propria a discapito del tempo prezioso, da dedicare all'attività stessa, per la quale ci siamo preoccupati e la affrontiamo con uno spirito già predisposto alla paura che non vada tutto come previsto.
All'opposto della preoccupazione sperimentiamo la sicurezza, che ci fa percepire il nostro essere in equilibrio con il mondo esterno.
Nel life coaching è importante riuscire a far percepire alla persona le modalità che può adottare per smettere di sprecare energie in preoccupazioni inutili, per impiegarle in modi più costruttivi, ponendosi alcune domande fondamentali, come ad esempio:
“Che cosa ho fatto per rimediare alle mie preoccupazioni?”
“Che cosa potrei fare per evitare di preoccuparmi eccessivamente in quella situazione?”
“Che cosa mi ha impedito di fare di più?”
“Quali sono le risorse che penso mi possano essere d'aiuto?”
Ma c'è anche una “buona preoccupazione", che è quella responsabilità di vivere la propria vita con un senso.
La ricerca interiore, la conoscenza profonda del proprio essere, la ricerca del proprio benessere, è una "preoccupazione" benefica per la ricerca della propria felicità, ovviamente se presa con tranquillità e senza la “preoccupazione” di arrivare presto all'obbiettivo, altrimenti potrebbe trasformarsi anche questo in un'attività assillante e preoccupante.
Pre-occuparsi di sé e del proprio destino è uno stimolo evolutivo verso cui orientare la propria vita.
Imparare ad usare delle tecniche di training mentale, meditazione, yoga ed altre pratiche di rilassamento profondo e conoscenza interiore, ci aiutano a crescere sono certamente degli ottimi strumenti per poter lavorare su se stessi e riuscire a gestire le crescenti preoccupazioni del quotidiano.
Delle buone domande da porsi per un'auto-analisi sulla propria modalità di preoccupazione:
-Siete solitamente “preoccupati” o “responsabili”?
-Vi occupate di voi in maniera costruttiva o vi preoccupate troppo in modo ossessivo?
Prendersi la responsabilità della propria vita deve essere un impegno consapevole che non deve riempirsi di eccessiva preoccupazione per le cose che si fanno, bensì si accettano i risultati che emergono, pronti ad imparare ed a crearci nuove opportunità o soluzioni, che fa tutto parte della nostra esperienza di vita.
La preoccupazione fa parte del nostro "modus vivendi", è uno stato d'animo, una disposizione che occupa la mente determinando spesso inquietudine, apprensione, ansia, incertezza.
Pre-occupazione significa letteralmente “occuparsi prima”, cioè occuparsi in anticipo di ciò che “potrebbe” accadere.
Ci preoccupiamo per il domani, per paura di non essere all'altezza, per il lavoro, per un figlio che non si comporta bene, per il partner, per il decorso di una malattia, per una ossessiva ipocondria, per la difficoltà di pagare un mutuo, per arrivare a fine mese, per cosa dice la gente, insomma mille preoccupazioni “affollano” continuamente i nostri pensieri.
Questa modalità purtroppo è diventata molto frequente nel nostro quotidiano, siamo continuamente preoccupati per qualsiasi cosa, e questo aumenta il nostro stress negativo.
Può capitare anche, in certe situazioni, che la modalità di preoccupazione acquisisca tutti gli attributi di un "sequestro" emozionale, di una continua sottrazione delle nostre energie, perchè ci vogliamo "occupare in anticipo" di tutto, pensando di prevenire anche quello che non succederebbe.
Il fatto di prevenire le possibili conseguenze è diventato ormai un'attività vera e propria a discapito del tempo prezioso, da dedicare all'attività stessa, per la quale ci siamo preoccupati e la affrontiamo con uno spirito già predisposto alla paura che non vada tutto come previsto.
All'opposto della preoccupazione sperimentiamo la sicurezza, che ci fa percepire il nostro essere in equilibrio con il mondo esterno.
Nel life coaching è importante riuscire a far percepire alla persona le modalità che può adottare per smettere di sprecare energie in preoccupazioni inutili, per impiegarle in modi più costruttivi, ponendosi alcune domande fondamentali, come ad esempio:
“Che cosa ho fatto per rimediare alle mie preoccupazioni?”
“Che cosa potrei fare per evitare di preoccuparmi eccessivamente in quella situazione?”
“Che cosa mi ha impedito di fare di più?”
“Quali sono le risorse che penso mi possano essere d'aiuto?”
Ma c'è anche una “buona preoccupazione", che è quella responsabilità di vivere la propria vita con un senso.
La ricerca interiore, la conoscenza profonda del proprio essere, la ricerca del proprio benessere, è una "preoccupazione" benefica per la ricerca della propria felicità, ovviamente se presa con tranquillità e senza la “preoccupazione” di arrivare presto all'obbiettivo, altrimenti potrebbe trasformarsi anche questo in un'attività assillante e preoccupante.
Pre-occuparsi di sé e del proprio destino è uno stimolo evolutivo verso cui orientare la propria vita.
Imparare ad usare delle tecniche di training mentale, meditazione, yoga ed altre pratiche di rilassamento profondo e conoscenza interiore, ci aiutano a crescere sono certamente degli ottimi strumenti per poter lavorare su se stessi e riuscire a gestire le crescenti preoccupazioni del quotidiano.
Delle buone domande da porsi per un'auto-analisi sulla propria modalità di preoccupazione:
-Siete solitamente “preoccupati” o “responsabili”?
-Vi occupate di voi in maniera costruttiva o vi preoccupate troppo in modo ossessivo?
Prendersi la responsabilità della propria vita deve essere un impegno consapevole che non deve riempirsi di eccessiva preoccupazione per le cose che si fanno, bensì si accettano i risultati che emergono, pronti ad imparare ed a crearci nuove opportunità o soluzioni, che fa tutto parte della nostra esperienza di vita.