Probabilmente il luogo in cui ci siamo sentiti più al sicuro, protetti, accolti ed amati è nel ventre di nostra madre. Dico probabilmente perché se siamo frutto di una gravidanza inaspettata la cosa potrebbe essere senza dubbio smentita qualora la gravidanza fosse stata accolta con ostilità, rifiuto, negazione da parte della futura madre. Escludendo comunque questa possibilità è in un ventre gravido di affetto, amore e calore che abbiamo potuto assistere alla nostra “fioritura”. Ed è di questo luogo che più o meno inconsciamente percepiamo per tutta la vita una sottile nostalgia. Questo perché ogni luogo caratterizzato da amore ed affetto è un luogo privilegiato. Privilegiato è ogni luogo in cui la nostra vita si compie, un luogo in cui possiamo sbocciare e fiorire. Oggi di questi luoghi ve n’è infinitamente bisogno. Di luoghi in cui poter ri-nascere in ciò che a suo tempo per necessità di sopravvivenza è stato protetto nei meandri del nostro inconscio ed in virtù, o a causa del quale, si è eretta una sorta di prigione esistenziale nel quale ancora sopito parte di noi, forse il meglio di noi se ciò che abbiamo dovuto proteggere della nostra personalità è centrale e fondante, aspira a vivere. Ancora attende l’amore ed il riconoscimento dovutogli per legge naturale al fine di potersi dispiegare nell’atto del proprio esistere, senza il quale atto la vita non può essere considerata tale. Luoghi in cui poter osare esistere, senza paura di deludere coloro dai quali ci aspettiamo amore ed affetto. Luoghi in cui poter incrociare lo sguardo amorevole che a suo tempo ci è stato negato: uscire dalla prigione che incatena le nostre aspirazioni più profonde è possibile. Rimetterci in piedi è possibile. Luoghi in cui il vissuto di ognuno di noi è riconosciuto come sacro, inviolabile, unico ed irrinunciabile. Quando aiutiamo non dimentichiamo tutto ciò. Ricordiamo che ognuno di noi può essere questo luogo. Ricordiamo che ognuno di noi può essere ascolto benevolo: la sola verbalizzazione di un vissuto, di un problema è già di per se estremamente terapeutica. Permettere a qualcuno di dirsi di fronte a me a suo piacimento è già di per sé un dono, un’opportunità spesso sottovalutata. Parlare di un proprio vissuto, di un proprio problema, di un proprio dolore permette di allentare la tensione nervosa, di fare chiarezza interiore,di attenuare la sofferenza, di aprirsi ad un di più di vita, di ritrovare un po’ di pace e serenità. Quella pace e quella serenità di cui alla fin fine siamo fatti e per questo non possiamo farne a meno. Perché alla fine l’unica cosa a cui non possiamo veramente fare a meno è a noi stessi.
Coaching: "L'accompagnamento individuale come luogo privilegiato di crescita" di Vincenzo Castaldo21/2/2014
0 Comments
Leave a Reply. |
In ogni ambito della vita solleviamo problemi, formuliamo piani e cerchiamo rimedi specifici, ma al fondo desideriamo coltivare le nostre parti più elevate.
COACHING E MEDITAZIONE: L'ARMONIA DEL RISULTATO
"Coaching e Meditazione: un connubio sinergico dove la guida esperta si fonde con la serenità interiore, creando un'armonia che porta a risultati davvero unici."
COUNSELING CORPOREO E RELAZIONALE
"Apparteniamo a una generazione capace di dichiarare: 'Ho vissuto momenti di invito e momenti di sfida, e ho trovato la forza per rispondere'. Permettimi di condividere con te la nostra esperienza nel mondo del counseling." IL MODELLO STEP CONSAPEVOLE
Ogni professionista che operi per il benessere e l’equilibrio della persona, è un animatore di salute, vitalità e felicità. In altre parole, è un profondo conoscitore dell'autoregolazione a livello fisico, emotivo, mentale e relazionale. Cosa vuol dire conoscitore? Che ha sperimentato in prima persona e che sa proporre a persone e gruppi attività che portano all’equilibrio personale, al benessere e alla salute. Cos'è dunque il modello step consapevole? Vediamo ... |