Ero incuriosito dall'espressione molto usata “zona di comfort” (comfort zone) che associo al mio divano, alla sua accogliente comodità; sono andato a curiosare per capire che cosa si intenda : condizione in cui si agisce senza ansia in situazioni facili e conosciute; comportamento sicuro, consapevolezza delle capacità e dei punti di forza personali. E’ la zona in cui si utilizzano quella serie di schemi mentali, attività e abitudini alle quali si ricorre più spesso, sono quelle azioni con le quali abbiamo confidenza, e svolgendole “ci sentiamo come a casa”.
Per sua natura l’uomo cerca di evitare le situazioni scomode che lo mettono in discussione, dove ha meno possibilità di controllo e gestione, dove rischia di sbagliare, di essere poco efficiente, sia nei confronti di sé stessi che degli altri. Nei percorsi di crescita personale, nei periodi di cambiamento è importante non rimanere fermi dentro questa zona, ma è consigliabile tentare di andare un po’ oltre, con lo scopo di espandere/arricchire appunto la zona di comfort, per crescere, migliorare. In questo modo si entra nella cosiddetta zona di apprendimento (learning zone), per attuare un cambiamento vero, concreto. Qui ci si addentra in una situazione che non conosciamo del tutto, dove occorre coraggio, forza di volontà, concentrazione, attenzione, dove veramente possiamo apprendere e cambiare.
Migliorarsi e crescere comportano qualche rischio, qualche disagio, ma nel provare cose nuove, anche i possibili non successi possono diventare insegnamenti per il futuro.
Esiste inoltre un’altra zona, chiamata di stress o di panico (panic zone), nella quale ci si trova in situazioni totalmente estranee, che fanno paura, il disagio diventa ingestibile e non controllabile, ci si blocca, può subentrare la frustrazione. In tale situazione non c'è apprendimento, ma blocco. Accade, a volte di essere nella panic zone e di cercare di uscirne con soluzioni poco funzionali. Grazie all’aiuto esterno, alla volontà, umiltà e pazienza, alla motivazione, ho scoperto che si può imparare a uscire dalla “zona di comfort” allargarlandola ed apprendere a stare comodi dove prima sembrava impossibile.
Attraverso il corpo, le emozioni, la mente e piccoli passi, dentro e fuori di me, la zona di comfort non è più il solo divano...
Per sua natura l’uomo cerca di evitare le situazioni scomode che lo mettono in discussione, dove ha meno possibilità di controllo e gestione, dove rischia di sbagliare, di essere poco efficiente, sia nei confronti di sé stessi che degli altri. Nei percorsi di crescita personale, nei periodi di cambiamento è importante non rimanere fermi dentro questa zona, ma è consigliabile tentare di andare un po’ oltre, con lo scopo di espandere/arricchire appunto la zona di comfort, per crescere, migliorare. In questo modo si entra nella cosiddetta zona di apprendimento (learning zone), per attuare un cambiamento vero, concreto. Qui ci si addentra in una situazione che non conosciamo del tutto, dove occorre coraggio, forza di volontà, concentrazione, attenzione, dove veramente possiamo apprendere e cambiare.
Migliorarsi e crescere comportano qualche rischio, qualche disagio, ma nel provare cose nuove, anche i possibili non successi possono diventare insegnamenti per il futuro.
Esiste inoltre un’altra zona, chiamata di stress o di panico (panic zone), nella quale ci si trova in situazioni totalmente estranee, che fanno paura, il disagio diventa ingestibile e non controllabile, ci si blocca, può subentrare la frustrazione. In tale situazione non c'è apprendimento, ma blocco. Accade, a volte di essere nella panic zone e di cercare di uscirne con soluzioni poco funzionali. Grazie all’aiuto esterno, alla volontà, umiltà e pazienza, alla motivazione, ho scoperto che si può imparare a uscire dalla “zona di comfort” allargarlandola ed apprendere a stare comodi dove prima sembrava impossibile.
Attraverso il corpo, le emozioni, la mente e piccoli passi, dentro e fuori di me, la zona di comfort non è più il solo divano...