Inseguiamo i nostri sogni e quando questi sono espressione delle nostre aspirazioni più profonde nel momento in cui si avverano la vita si fà gioia. Quando scegliamo la nostra Strada, esiste sempre un po’ di fatica, di timore, perché possiamo solo intuirla e per scoprirla dobbiamo fidarci, provare, osare sperimentare con tutti i rischi che ciò compete. Solo se andremo, se proveremo vedremo se quella era la Strada. Solo noi possiamo scriverla, può uscire solo dalla nostra mano, dobbiamo scriverla di nostro pugno. La nostra Strada è un foglio bianco da riempire scrivendo quello che la nostra Anima ci sussurra all’orecchio, perché se rimarrà solo scritta dentro di noi non la potremo definire tale.
La Strada, quella con la S maiuscola, quella che ogni essere umano cerca, quella scritta dentro di noi, quella che nessuno può trovare al posto tuo, quella che tu devi cercare, quella in cui la solitudine è profonda tanto quanto la stessa unicità di ognuno di noi, è un’intuizione che aspira a diventare realtà.
La Strada, è quella qui ed ora, è quella dove possiamo respirare la nostalgia d’amore, ciò che è il tendere a, anelito, il già ma non ancora, questo” riempirsi per essere continuamente riempito” in un movimento che è il significato stesso della vita.
La strada è ognuno di noi, è un figlio diventato grande e l’inizio di un cammino, cordone ombelicale lacerato, commovente separazione se vista sotto la lente del fragile intelletto umano, ma in realtà continuum di un amore eterno che è il mistero stesso che respiriamo: la freccia che lascia l’arco nel momento del suo partire è distacco solo se l’occhio non coglie la forza che per sempre unisce colui che genera a colui che va.
La Strada, quella con la S maiuscola, quella che ogni essere umano cerca, quella scritta dentro di noi, quella che nessuno può trovare al posto tuo, quella che tu devi cercare, quella in cui la solitudine è profonda tanto quanto la stessa unicità di ognuno di noi, è un’intuizione che aspira a diventare realtà.
La Strada, è quella qui ed ora, è quella dove possiamo respirare la nostalgia d’amore, ciò che è il tendere a, anelito, il già ma non ancora, questo” riempirsi per essere continuamente riempito” in un movimento che è il significato stesso della vita.
La strada è ognuno di noi, è un figlio diventato grande e l’inizio di un cammino, cordone ombelicale lacerato, commovente separazione se vista sotto la lente del fragile intelletto umano, ma in realtà continuum di un amore eterno che è il mistero stesso che respiriamo: la freccia che lascia l’arco nel momento del suo partire è distacco solo se l’occhio non coglie la forza che per sempre unisce colui che genera a colui che va.