Tutti noi viviamo nel presente l’influenza del nostro passato. Che ne siamo consapevoli o meno ci sono esperienze che in qualche modo hanno lasciato un segno e sull’onda delle quali trasferiamo nel ‘qui ed ora’ pensieri, parole ed azioni.
Tra le esperienze, siamo soliti trattenere i ricordi e la memoria più per quelle negative e meno per quelle positive, facendo molta fatica a lasciarle andare. Permettiamo ancora che il passato ‘viva’ nell’adesso, rendendoci a volte vittime delle circostanze, altre dipendenti, persino arrendevoli di fronte alla possibilità di un cambiamento desiderato.
La domanda allora da farsi è: ‘a cosa mi serve trattenere il ricordo di una certa esperienza per vivere la mia vita oggi’? Probabilmente per rimanere dipendenti e vittime delle circostanze esterne, crogiolarsi nella lamentela, sentire le energie bloccate, senza riuscire a dire –no, ce la posso fare- e prendersi così la responsabilità di poter cambiare le cose. E ancora: ‘la mia vita oggi la voglio uguale a prima o desidero farla crescere e arricchire’?
Il passato ha rappresentato un nostro campo d’azione che ha dato risultati precedenti. Però come dice la parola, è ‘trascorso’, ‘andato’, quindi tenerselo sulle spalle significa solo andare ad appesantire il nostro bagaglio di viaggio.
Se viviamo alcune esperienze nel presente e la mente delusa ci porta a dire: “beh considerando com’è andata in passato”, oppure “tanto succede sempre così”, non facciamo altro che congelare l’energia e le nostre risorse, bloccando il potenziale di cambiamento.
Pensiamo e ripensiamo ad una situazione per trovare una via d’uscita, ma così rimaniamo nelle sabbie mobili, interrompiamo il flusso e il fluire naturale delle cose.
Mantenere un atteggiamento negativo, favorendo la ruminazione mentale, è proprio il modo per non assecondare il cambiamento o la svolta di una situazione che tanto desideriamo.
In che modo allora possiamo modificare il pensiero sul passato per renderlo meno influente oggi, in vista del nostro futuro? Un aiuto viene quando impariamo a riconoscere l’utilità di ciò che è stato in chiave di opportunità di cambiamento. Per utilità intendo: ‘cosa ho imparato da quella esperienza che può servirmi oggi per correggere il tiro ’ e ancora ‘cosa voglio che accada in me oggi per cambiare ciò che sto vivendo del passato’.
Agendo così, si può pian piano stemperare un modo di pensare negativo (che abbiamo per abitudine) di ciò che è stato, e partire da oggi a pensare, parlare e agire secondo nuovi punti di vista.
Sappiamo che il ricordo e la memoria delle cose rimangono in noi, allora un’altra cosa che possiamo fare è andare alla ricerca delle opportunità che abbiamo colto e sfruttato positivamente nel passato, attingere da un emozionale positivo in grado di darci grinta, positività e creatività indispensabili per costruirci il presente e il futuro desiderati.
“La vita non si attarda sul passato, ma protesa verso il futuro, vive, senza rimpianti, l’oggi” (cit.)
Tra le esperienze, siamo soliti trattenere i ricordi e la memoria più per quelle negative e meno per quelle positive, facendo molta fatica a lasciarle andare. Permettiamo ancora che il passato ‘viva’ nell’adesso, rendendoci a volte vittime delle circostanze, altre dipendenti, persino arrendevoli di fronte alla possibilità di un cambiamento desiderato.
La domanda allora da farsi è: ‘a cosa mi serve trattenere il ricordo di una certa esperienza per vivere la mia vita oggi’? Probabilmente per rimanere dipendenti e vittime delle circostanze esterne, crogiolarsi nella lamentela, sentire le energie bloccate, senza riuscire a dire –no, ce la posso fare- e prendersi così la responsabilità di poter cambiare le cose. E ancora: ‘la mia vita oggi la voglio uguale a prima o desidero farla crescere e arricchire’?
Il passato ha rappresentato un nostro campo d’azione che ha dato risultati precedenti. Però come dice la parola, è ‘trascorso’, ‘andato’, quindi tenerselo sulle spalle significa solo andare ad appesantire il nostro bagaglio di viaggio.
Se viviamo alcune esperienze nel presente e la mente delusa ci porta a dire: “beh considerando com’è andata in passato”, oppure “tanto succede sempre così”, non facciamo altro che congelare l’energia e le nostre risorse, bloccando il potenziale di cambiamento.
Pensiamo e ripensiamo ad una situazione per trovare una via d’uscita, ma così rimaniamo nelle sabbie mobili, interrompiamo il flusso e il fluire naturale delle cose.
Mantenere un atteggiamento negativo, favorendo la ruminazione mentale, è proprio il modo per non assecondare il cambiamento o la svolta di una situazione che tanto desideriamo.
In che modo allora possiamo modificare il pensiero sul passato per renderlo meno influente oggi, in vista del nostro futuro? Un aiuto viene quando impariamo a riconoscere l’utilità di ciò che è stato in chiave di opportunità di cambiamento. Per utilità intendo: ‘cosa ho imparato da quella esperienza che può servirmi oggi per correggere il tiro ’ e ancora ‘cosa voglio che accada in me oggi per cambiare ciò che sto vivendo del passato’.
Agendo così, si può pian piano stemperare un modo di pensare negativo (che abbiamo per abitudine) di ciò che è stato, e partire da oggi a pensare, parlare e agire secondo nuovi punti di vista.
Sappiamo che il ricordo e la memoria delle cose rimangono in noi, allora un’altra cosa che possiamo fare è andare alla ricerca delle opportunità che abbiamo colto e sfruttato positivamente nel passato, attingere da un emozionale positivo in grado di darci grinta, positività e creatività indispensabili per costruirci il presente e il futuro desiderati.
“La vita non si attarda sul passato, ma protesa verso il futuro, vive, senza rimpianti, l’oggi” (cit.)