
Il saggio, quando pensa, avanza armato contro tutti.(Publilio Siro)
Riflettevo con appassionato stupore sul concetto espresso da Armando Lombardi durante la sessione di dicembre 2013 del Master in Mental Training & Life Coaching ovverosia sul “generare un libero pensatore” quale Missione affidata al Coach.
Essere “Liberi pensatori” implica prendere in mano le redini della propria vita e affidarsi al proprio sentire, al proprio volere, al proprio sapere. Libertà è sinonimo di non dipendenza, quindi scudo a condizionamenti o pensieri sabotanti che aleggiano nelle nostre menti come spettri alla ricerca di un perché di quella loro condizione così relegata nei meandri dello Spirito. Eppure là giacciono le nostre paure, le nostre non scelte, i nostri “no, grazie, non posso” oppure “non devo” o ancora “non me lo posso permettere”.
Quanti “No” ci forziamo a dire contro la nostra volontà? Abbiamo imparato a farlo, abbiamo acquisito schemi attraverso i quali leggiamo la realtà, convinti sia la sola e unica faccia di quello che ci gira intorno. Non è propriamente così. E allora, per sopravvivere, spesso, ci affidiamo a “quelli che ne sanno più di noi”, e crediamo di non essere all’altezza di “quel sapere”, incancrenendo la nostra intelligenza affidata “alle mani di altri”.
Così si delinea il nostro modo di relazionarci con il mondo, non autentico, “preso in prestito”. All’interno del Campo di azione, il Coach, dopo aver instaurato un aggancio ovverosia un terreno comune di dialogo con il Coachee, gli si avvicina in modo neutro, “spaesato”, empaticamente accorto e scevro da sovrastrutture personali, per accompagnarlo lungo un percorso di crescita e di scoperta delle dinamiche con cui si percepisce all’esterno, tra la gente, tra i suoi “no” e i suoi dubbi.
Lo aiuta a liberare le proprie convinzioni, lo aiuta a farsi “demiurgo” del proprio presente, andando ad intercettare quell’area grigia e “non-nota” fatta di potenzialità, di volontà, di capacità da esplorare e da attivare, questa volta, con una discreta urgenza.
L'essenza dell'autostima è fidarsi della propria mente e sapere di meritare la felicità. (Nathaniel Branden)
Essere “Liberi pensatori” è una condizione di grande risveglio e di luminoso orizzonte per “decidere di decidere” su noi stessi e su quello che vogliamo diventare, ascoltando gli altri, ma rimanendo fedeli alle “voci” che si muovono in noi e che, in tale avvicendamento, all’interno del Campo di azione del Coaching, riescono a trovare una loro collocazione e un loro modo di farsi sentire.
Liberi pensatori è sinonimo di liberi creatori di nuove possibilità e opportunità per trasformare il presente in un luogo ameno, in cui trovare stimoli e da cui attingere per alimentare le nostre energie vitali e motivazionali, in una ritrovata e solida amicizia con la persona con cui passeremo il resto della nostra vita: noi stessi.
Fidati di te stesso. Ne sai più di quanto credi.(Benjamin Spock)
Riflettevo con appassionato stupore sul concetto espresso da Armando Lombardi durante la sessione di dicembre 2013 del Master in Mental Training & Life Coaching ovverosia sul “generare un libero pensatore” quale Missione affidata al Coach.
Essere “Liberi pensatori” implica prendere in mano le redini della propria vita e affidarsi al proprio sentire, al proprio volere, al proprio sapere. Libertà è sinonimo di non dipendenza, quindi scudo a condizionamenti o pensieri sabotanti che aleggiano nelle nostre menti come spettri alla ricerca di un perché di quella loro condizione così relegata nei meandri dello Spirito. Eppure là giacciono le nostre paure, le nostre non scelte, i nostri “no, grazie, non posso” oppure “non devo” o ancora “non me lo posso permettere”.
Quanti “No” ci forziamo a dire contro la nostra volontà? Abbiamo imparato a farlo, abbiamo acquisito schemi attraverso i quali leggiamo la realtà, convinti sia la sola e unica faccia di quello che ci gira intorno. Non è propriamente così. E allora, per sopravvivere, spesso, ci affidiamo a “quelli che ne sanno più di noi”, e crediamo di non essere all’altezza di “quel sapere”, incancrenendo la nostra intelligenza affidata “alle mani di altri”.
Così si delinea il nostro modo di relazionarci con il mondo, non autentico, “preso in prestito”. All’interno del Campo di azione, il Coach, dopo aver instaurato un aggancio ovverosia un terreno comune di dialogo con il Coachee, gli si avvicina in modo neutro, “spaesato”, empaticamente accorto e scevro da sovrastrutture personali, per accompagnarlo lungo un percorso di crescita e di scoperta delle dinamiche con cui si percepisce all’esterno, tra la gente, tra i suoi “no” e i suoi dubbi.
Lo aiuta a liberare le proprie convinzioni, lo aiuta a farsi “demiurgo” del proprio presente, andando ad intercettare quell’area grigia e “non-nota” fatta di potenzialità, di volontà, di capacità da esplorare e da attivare, questa volta, con una discreta urgenza.
L'essenza dell'autostima è fidarsi della propria mente e sapere di meritare la felicità. (Nathaniel Branden)
Essere “Liberi pensatori” è una condizione di grande risveglio e di luminoso orizzonte per “decidere di decidere” su noi stessi e su quello che vogliamo diventare, ascoltando gli altri, ma rimanendo fedeli alle “voci” che si muovono in noi e che, in tale avvicendamento, all’interno del Campo di azione del Coaching, riescono a trovare una loro collocazione e un loro modo di farsi sentire.
Liberi pensatori è sinonimo di liberi creatori di nuove possibilità e opportunità per trasformare il presente in un luogo ameno, in cui trovare stimoli e da cui attingere per alimentare le nostre energie vitali e motivazionali, in una ritrovata e solida amicizia con la persona con cui passeremo il resto della nostra vita: noi stessi.
Fidati di te stesso. Ne sai più di quanto credi.(Benjamin Spock)