Nei miei studi di kinesiologia avevo appreso quanto la cultura occidentale abbia ancora da imparare riguardo l’importanza dell’organo cuore: era l’anno 2007, e da allora mi è rimasta - letteralmente nel cuore - la passione per la “grandezza” di quest’organo. Quale migliore occasione per rispolverare un’antica passione che condividere un piccolo articolo con i miei compagni di percorso? Sembrava semplice, ma in realtà un’ora di disperate ricerche tra le mie ben conservate dispense si è tradotto in uno zero di fatto, niente, non sono riuscita a trovare quella pagina che ricordavo così bene, nessun traccia, sembrava quasi che io ricordassi i contenuti di una dispensa fantasma.
Da dove partire allora? Una grande passione richiede un’azione incisiva e così, finalmente, a distanza di quattro anni dal suo acquisto ho avuto un valido motivo per aprire quel libro rosa, quel testo in inglese che avevo acquistato di slancio, tenuto a lungo in bella vista sul leggio nella mia stanza principale, e che da qualche mese riposava in bell’ordine nella libreria. Nel primo mese 2014, dopo 4 anni di riposo, era giunto il tempo di aprirlo; casualmente, la simbologia del numero 4 dice che rappresenta la prima potenza matematica, e la virtù generatrice da cui derivano tutte le combinazioni; è l’emblema del moto e dell’infinito, rappresentando sia il corporeo, cioè il sensibile, sia l’incorporeo.
Ecco, direi che come incipit è perfetto.
Da dove partire allora? Una grande passione richiede un’azione incisiva e così, finalmente, a distanza di quattro anni dal suo acquisto ho avuto un valido motivo per aprire quel libro rosa, quel testo in inglese che avevo acquistato di slancio, tenuto a lungo in bella vista sul leggio nella mia stanza principale, e che da qualche mese riposava in bell’ordine nella libreria. Nel primo mese 2014, dopo 4 anni di riposo, era giunto il tempo di aprirlo; casualmente, la simbologia del numero 4 dice che rappresenta la prima potenza matematica, e la virtù generatrice da cui derivano tutte le combinazioni; è l’emblema del moto e dell’infinito, rappresentando sia il corporeo, cioè il sensibile, sia l’incorporeo.
Ecco, direi che come incipit è perfetto.
Più di un cervello
Lo sapevate che il cuore è un organo sensoriale e un sofisticato centro che codifica e processa numerosissime informazioni?
Ma non è tutto: il cuore genera in assoluto il più potente ed esteso campo ritmico elettromagnetico del corpo. La tensione elettrica che genera, cioè la ECG, è 60 volte più ampia di quella generata dal cervello, e permea ogni cellula del corpo. La componente magnetica del cuore è 5000 volte più forte della componente magnetica del cervello, e può essere misurata anche a metri di distanza dal corpo per mezzo di magnetometri sensibili. Le onde elettromagnetiche generate dal cuore vengono immediatamente registrate nelle onde del cervello. Pertanto, le informazioni riguardo lo stato emotivo di una persona sono comunicate attraverso il corpo e nell’ambiente esterno attraverso il campo elettromagnetico del cuore, e possono avere la loro componente attiva nella nostra percezione.
Secondo i ricercatori dell’istituto HeartMath 1 (Boulder Creek, California, US) le onde elettromagnetiche del cuore possono interagire con gli altri campi del corpo umano e altre strutture per creare schemi d’interferenza ologrammatici che informano l’attività di tutte le funzioni somatiche. L’altra metà del processo è che il cuore è a sua volta informato di tutta l’attività delle funzioni vitali, che si riflette nelle sue variazioni ritmiche di momento in momento. Il bello di questi ricercatori è che si sono concentrati su quanto il sentirsi bene possa essere di beneficio per la salute. E così, a differenza dei fisici matematici che hanno studiato le strutture dinamiche sottese all’apparente variabilità del battito cardiaco di un cuore sano ma in modo indipendente dalle emozioni provate, gli studiosi HeartMath hanno scoperto che le emozioni positive come sentimenti di amore e apprezzamento, sono in grado di generare un ritmo cardiaco più “coerente” che è associato ad un senso generale di benessere e ad un miglioramento delle facoltà cognitive, sociali e fisiche.
Pensate che un’emozione positiva riflessa in un battito cardiaco coerente con bassa frequenza è in grado di indurre un’armonica bassa frequenza anche nel ritmo respiratorio e del polso che si “accordano” parimenti ad un ritmo coerente e diventano sincroni, come evidenziato dalla misura della funzione di densità spettrale (Power Spectral Density = PSD).
Al di là di ogni possibile misurazione, direi che queste conoscenze possono aiutarci a capire come l’empatia che insorge durante un colloquio, a maggior ragione di coaching o di counseling, sia interpretabile anche in termini di frequenze elettromagnetiche generate dal cuore di chi sta vivendo o rivivendo le proprie emozioni più forti.
Infine, non posso esimermi dal dedicare alcune righe a Mae-Wan Ho, autrice del testo in cui ho felicemente ritrovato ciò che già avevo appreso, nello sforzo di tradurre e condensare il suo approccio alla vita, alla scienza, alla ricerca: <<Per me la scienza è una ricerca per la più intima comprensione della natura. Non è un’industria creata allo scopo di validare teorie esistenti e indottrinare degli studenti nelle ideologie corrette. È un’avventura del libero spirito ricercatore che si adopera non tanto sulle risposte ma sulle domande senza risposta. È fatta degli enigmi, misteri e paradossi che si impossessano dell’immaginazione, portandola in una danza sublime. Sarei più che soddisfatta se, arrivata alla fine di questo libro, non avessi fatto di più che mantenere viva la domanda. Cosa è la vita? La vita può essere definita? ....>>
(tratto da The Rainbow and The Worm – The Physics of Organisms, Mae-Wan Ho, 2008 World Scientific Publishing Co. Pte. Ltd, Singapore). Mae-Wan Ho, direttrice dell’Institute of Science in Society (ISIS) 2 e docente alla Keynes University, è una biochimica e genetista di origine malese, laureata a Hong Kong ma per anni attiva negli Usa e in Gran Bretagna.
1)Per eventuali approfondimenti: http://www.heartmath.org/about-us/our-focus/ihm-programs-services.html
Lo sapevate che il cuore è un organo sensoriale e un sofisticato centro che codifica e processa numerosissime informazioni?
Ma non è tutto: il cuore genera in assoluto il più potente ed esteso campo ritmico elettromagnetico del corpo. La tensione elettrica che genera, cioè la ECG, è 60 volte più ampia di quella generata dal cervello, e permea ogni cellula del corpo. La componente magnetica del cuore è 5000 volte più forte della componente magnetica del cervello, e può essere misurata anche a metri di distanza dal corpo per mezzo di magnetometri sensibili. Le onde elettromagnetiche generate dal cuore vengono immediatamente registrate nelle onde del cervello. Pertanto, le informazioni riguardo lo stato emotivo di una persona sono comunicate attraverso il corpo e nell’ambiente esterno attraverso il campo elettromagnetico del cuore, e possono avere la loro componente attiva nella nostra percezione.
Secondo i ricercatori dell’istituto HeartMath 1 (Boulder Creek, California, US) le onde elettromagnetiche del cuore possono interagire con gli altri campi del corpo umano e altre strutture per creare schemi d’interferenza ologrammatici che informano l’attività di tutte le funzioni somatiche. L’altra metà del processo è che il cuore è a sua volta informato di tutta l’attività delle funzioni vitali, che si riflette nelle sue variazioni ritmiche di momento in momento. Il bello di questi ricercatori è che si sono concentrati su quanto il sentirsi bene possa essere di beneficio per la salute. E così, a differenza dei fisici matematici che hanno studiato le strutture dinamiche sottese all’apparente variabilità del battito cardiaco di un cuore sano ma in modo indipendente dalle emozioni provate, gli studiosi HeartMath hanno scoperto che le emozioni positive come sentimenti di amore e apprezzamento, sono in grado di generare un ritmo cardiaco più “coerente” che è associato ad un senso generale di benessere e ad un miglioramento delle facoltà cognitive, sociali e fisiche.
Pensate che un’emozione positiva riflessa in un battito cardiaco coerente con bassa frequenza è in grado di indurre un’armonica bassa frequenza anche nel ritmo respiratorio e del polso che si “accordano” parimenti ad un ritmo coerente e diventano sincroni, come evidenziato dalla misura della funzione di densità spettrale (Power Spectral Density = PSD).
Al di là di ogni possibile misurazione, direi che queste conoscenze possono aiutarci a capire come l’empatia che insorge durante un colloquio, a maggior ragione di coaching o di counseling, sia interpretabile anche in termini di frequenze elettromagnetiche generate dal cuore di chi sta vivendo o rivivendo le proprie emozioni più forti.
Infine, non posso esimermi dal dedicare alcune righe a Mae-Wan Ho, autrice del testo in cui ho felicemente ritrovato ciò che già avevo appreso, nello sforzo di tradurre e condensare il suo approccio alla vita, alla scienza, alla ricerca: <<Per me la scienza è una ricerca per la più intima comprensione della natura. Non è un’industria creata allo scopo di validare teorie esistenti e indottrinare degli studenti nelle ideologie corrette. È un’avventura del libero spirito ricercatore che si adopera non tanto sulle risposte ma sulle domande senza risposta. È fatta degli enigmi, misteri e paradossi che si impossessano dell’immaginazione, portandola in una danza sublime. Sarei più che soddisfatta se, arrivata alla fine di questo libro, non avessi fatto di più che mantenere viva la domanda. Cosa è la vita? La vita può essere definita? ....>>
(tratto da The Rainbow and The Worm – The Physics of Organisms, Mae-Wan Ho, 2008 World Scientific Publishing Co. Pte. Ltd, Singapore). Mae-Wan Ho, direttrice dell’Institute of Science in Society (ISIS) 2 e docente alla Keynes University, è una biochimica e genetista di origine malese, laureata a Hong Kong ma per anni attiva negli Usa e in Gran Bretagna.
1)Per eventuali approfondimenti: http://www.heartmath.org/about-us/our-focus/ihm-programs-services.html