Chi si accinge ad iniziare un percorso di coaching, in linea di massima è per realizzare e raggiungere obiettivi in qualsiasi ambito, lavorativo, personale, familiare, sportivo.
Alla base della determinazione di un obiettivo, ci sono tutta una serie di fattori e variabili in gioco, per cui si può parlare di una vera e propria analisi strategica da considerare.
Con il termine vision, utilizzato nella gestione strategica, si indica proprio la proiezione di uno scenario futuro che rispecchia gli ideali, i valori e le aspirazioni di chi fissa gli obiettivi (goal-setter) e incentiva all’azione. (fonte Wikipedia).
Da ciò capiamo che un obiettivo prima di tutto deve essere realistico e praticabile: realistico secondo la scala di valori e aspirazioni personali di un individuo, praticabile a livello più allargato di scenario ambientale, culturale, sociale di riferimento.
Le domande che una persona può farsi per capire questo possono essere: “ Come mai desidero questo?”, “Che valore apporta alla mia vita?” “In che relazione è il mio obiettivo con il mio ambiente di riferimento?”
Da dove si parte nel colloquio? Secondo un principio fondamentale di coaching, ci si focalizza sul presente, si sta nel ‘qui e ora’ come elemento di analisi individuale di partenza, dei punti di forza e debolezza, risorse, energie e competenze dell’interlocutore.
Un bravo coach attraverso le fasi di narrazione, ascolto passivo, ascolto attivo, mette in condizioni il cliente di sviscerare elementi personali significativi che danno già un quadro definito dei processi, delle strategie e delle teorie con le quali il cliente vede la situazione.
Poi il coach apre, fa domande mirate e allarga le prospettive del cliente, aiutandolo ad acquisire alternative di pensiero e punti di vista nuovi per vedere le cose, uscendo così da rigidi schemi prefissati che prima governavano la sua realtà e che potevano rappresentare un ostacolo al fluire positivo degli eventi.
In un percorso di coaching, guardando al raggiungimento di uno o più obiettivi, è importante focalizzare la mente su più fattori positivi possibili.
Si guida la persona a passare da uno stato latente di ‘rimuginio’ di un passato negativo ad uno stato di ‘centratura’ nel presente positivo, mantenendo lo sguardo rivolto al futuro, imparando anche a confrontarsi con paure e rischi legate all’obiettivo.
Attraverso la ridefinizione di nuovi step e azioni concordati con il coach, mano mano il cliente acquisisce una visione più funzionale degli ostacoli, impara a viversi in modo nuovo e a contattare le proprie risorse ‘riattivate’ per raggiungere le proprie aspirazioni.
Un obiettivo si pensa con la mente, ma si sente col cuore !
Alla base della determinazione di un obiettivo, ci sono tutta una serie di fattori e variabili in gioco, per cui si può parlare di una vera e propria analisi strategica da considerare.
Con il termine vision, utilizzato nella gestione strategica, si indica proprio la proiezione di uno scenario futuro che rispecchia gli ideali, i valori e le aspirazioni di chi fissa gli obiettivi (goal-setter) e incentiva all’azione. (fonte Wikipedia).
Da ciò capiamo che un obiettivo prima di tutto deve essere realistico e praticabile: realistico secondo la scala di valori e aspirazioni personali di un individuo, praticabile a livello più allargato di scenario ambientale, culturale, sociale di riferimento.
Le domande che una persona può farsi per capire questo possono essere: “ Come mai desidero questo?”, “Che valore apporta alla mia vita?” “In che relazione è il mio obiettivo con il mio ambiente di riferimento?”
Da dove si parte nel colloquio? Secondo un principio fondamentale di coaching, ci si focalizza sul presente, si sta nel ‘qui e ora’ come elemento di analisi individuale di partenza, dei punti di forza e debolezza, risorse, energie e competenze dell’interlocutore.
Un bravo coach attraverso le fasi di narrazione, ascolto passivo, ascolto attivo, mette in condizioni il cliente di sviscerare elementi personali significativi che danno già un quadro definito dei processi, delle strategie e delle teorie con le quali il cliente vede la situazione.
Poi il coach apre, fa domande mirate e allarga le prospettive del cliente, aiutandolo ad acquisire alternative di pensiero e punti di vista nuovi per vedere le cose, uscendo così da rigidi schemi prefissati che prima governavano la sua realtà e che potevano rappresentare un ostacolo al fluire positivo degli eventi.
In un percorso di coaching, guardando al raggiungimento di uno o più obiettivi, è importante focalizzare la mente su più fattori positivi possibili.
Si guida la persona a passare da uno stato latente di ‘rimuginio’ di un passato negativo ad uno stato di ‘centratura’ nel presente positivo, mantenendo lo sguardo rivolto al futuro, imparando anche a confrontarsi con paure e rischi legate all’obiettivo.
Attraverso la ridefinizione di nuovi step e azioni concordati con il coach, mano mano il cliente acquisisce una visione più funzionale degli ostacoli, impara a viversi in modo nuovo e a contattare le proprie risorse ‘riattivate’ per raggiungere le proprie aspirazioni.
Un obiettivo si pensa con la mente, ma si sente col cuore !