Camminare.... Step dopo step
[cam-mi-nà-re]
Se cerchiamo sul dizionario il significato del verbo camminare, troviamo che indica l’azione del muoversi spostando alternativamente in avanti piedi e gambe; andare a piedi, spostarsi a piedi da un luogo ad un altro.
Inoltre, si può camminare svelto, spedito, piano, lento; camminare dritto, curvo; camminare in punta di piedi; andare di buon passo, procedere sollecitamente. Camminare avanti e indietro, su e giù per un luogo; camminare come il pensiero, velocemente. Procedere, progredire.
(dizionari, Hoepli e Sabatini Coletti).
Per camminare in modo efficace e funzionale, a seconda dei contesti e delle esigenze, ad esempio può servire imparare ad usare i bastoncini, usare una bussola o leggere una cartina, ma anche, cosa indossare, quali scarpe utilizzare. I paesaggi sono differenti per cui si può camminare su percorsi che possono essere puliti, pianeggianti, altre volte impervi ed impegnativi.
In alcuni percorsi accade che, a volte, solo dopo una curva stretta si intraveda il resto del sentiero, oppure succede di dover fare una deviazione perché un tratto diventa impraticabile.
Questa introduzione serve per arrivare al tema che vorrei esprimere in questo breve articolo relativamente alla figura del coach. Banale forse come aggancio, ma diventare un coach, che attiva una relazione di aiuto, significa impegnarsi ad accompagnare, istruire, allenare il cliente a trovare strumenti funzionali al cambiamento; metaforicamente il coach si mette in cammino al fianco del cliente, lo aiuta a trovare steps praticabili, ad acquisire micro e macro competenze, e, se occorre, uscire dalla propria “zona di comfort”, lo guida nel training, lo porta ad ottenere il risultato finale, anche attraverso percorsi non sempre lineari.
Ma occorre che per primo il coach abbia svolto e continui a svolgere un suo cammino personale, diventando “uno sportivo” concentrato, attento al proprio passo, a dove si mettono i piedi, ad un linguaggio “adeguato”, al respiro .
Coach e cliente camminano insieme con un passo dettato dalla motivazione a raggiungere lo scopo, eliminando i pensieri e le azioni superflue e negative, così come una sana camminata sostenuta aiuta ad liberare la testa ed il corpo dai troppi pensieri che affollano il quotidiano.
“Quando si va verso un obiettivo, è molto importante prestare attenzione al cammino. È il Cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare e ci arricchisce mentre lo percorriamo.”
(Paulo Coelho, Il Cammino di Santiago, Bompiani editore, 2001)
[cam-mi-nà-re]
Se cerchiamo sul dizionario il significato del verbo camminare, troviamo che indica l’azione del muoversi spostando alternativamente in avanti piedi e gambe; andare a piedi, spostarsi a piedi da un luogo ad un altro.
Inoltre, si può camminare svelto, spedito, piano, lento; camminare dritto, curvo; camminare in punta di piedi; andare di buon passo, procedere sollecitamente. Camminare avanti e indietro, su e giù per un luogo; camminare come il pensiero, velocemente. Procedere, progredire.
(dizionari, Hoepli e Sabatini Coletti).
Per camminare in modo efficace e funzionale, a seconda dei contesti e delle esigenze, ad esempio può servire imparare ad usare i bastoncini, usare una bussola o leggere una cartina, ma anche, cosa indossare, quali scarpe utilizzare. I paesaggi sono differenti per cui si può camminare su percorsi che possono essere puliti, pianeggianti, altre volte impervi ed impegnativi.
In alcuni percorsi accade che, a volte, solo dopo una curva stretta si intraveda il resto del sentiero, oppure succede di dover fare una deviazione perché un tratto diventa impraticabile.
Questa introduzione serve per arrivare al tema che vorrei esprimere in questo breve articolo relativamente alla figura del coach. Banale forse come aggancio, ma diventare un coach, che attiva una relazione di aiuto, significa impegnarsi ad accompagnare, istruire, allenare il cliente a trovare strumenti funzionali al cambiamento; metaforicamente il coach si mette in cammino al fianco del cliente, lo aiuta a trovare steps praticabili, ad acquisire micro e macro competenze, e, se occorre, uscire dalla propria “zona di comfort”, lo guida nel training, lo porta ad ottenere il risultato finale, anche attraverso percorsi non sempre lineari.
Ma occorre che per primo il coach abbia svolto e continui a svolgere un suo cammino personale, diventando “uno sportivo” concentrato, attento al proprio passo, a dove si mettono i piedi, ad un linguaggio “adeguato”, al respiro .
Coach e cliente camminano insieme con un passo dettato dalla motivazione a raggiungere lo scopo, eliminando i pensieri e le azioni superflue e negative, così come una sana camminata sostenuta aiuta ad liberare la testa ed il corpo dai troppi pensieri che affollano il quotidiano.
“Quando si va verso un obiettivo, è molto importante prestare attenzione al cammino. È il Cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare e ci arricchisce mentre lo percorriamo.”
(Paulo Coelho, Il Cammino di Santiago, Bompiani editore, 2001)