Ringraziare qualcuno o qualcosa che ci fa sperimentare abbandono, insicurezza o angoscia, sembra una presa in giro. Eppure, questa fase del lutto è una fase piena di atti costruttivi.
Ci si concentra sul ringraziamento dell’altro per i bei momenti vissuti insieme e per l’opportunità di aver condiviso una relazione che ci ha fatti crescere e scoprire un mondo.
Per quanto banali e ovvi possano sembrare questi atti di rivisitazione del passato, va ribadito con forza e intensità quanto quel rapporto d’amore fosse nutriente e abbia permesso di fatto il nostro rafforzamento.
Se è il ricordo di un genitore amorevole o di una persona cara i ricordi saranno numerosi ed emozionanti. Se si tratta di una perdita diversa, ad esempio un mentore severo, questi sarà più lo specchio riflesso di una la realtà che ci ha accompagnati fino a quel momento e a cui essere grati per le lezioni di vita. Se è una situazione di perdita conflittuale, i ricordi verranno inizialmente negati, ma sarà ugualmente interessante trovare gli spunti che ci hanno resi più forti.
Questa fase ha un’importanza cruciale sulla reale chiusura del rapporto e rappresenta il primo inizio del riappropriarsi di cose che riguardano la separazione. E’ una fase dove le emozioni si trasformano, le parole diventano positive e i comportamenti più flessibili.
Si inizia a mettere nero su bianco frasi di questo tipo: ‘sei stato molto importante per me perché…’. ‘Grazie a te ho potuto…’. ‘Senza di te non avrei mai capito…., imparato a…. scoperto che…’. Ricordo come fosse oggi il momento…’.
Non solo si sono potuti vivere momenti di felicità, conseguenti alla connessione tipica dell’esperienza d’amore, ma si sono apprese e rinforzate delle risorse nella relazione.
La cosa interessante inizia quando la persona verifica che il dolore si trasforma gradualmente in momenti di spensieratezza e piacere, la tristezza in gratitudine e riconoscenza, il vuoto in conforto e sorrisi.
Di tanto in tanto, si respira un’aria diversa e la calma filtra oltre lo smarrimento.
Ci si concentra sul ringraziamento dell’altro per i bei momenti vissuti insieme e per l’opportunità di aver condiviso una relazione che ci ha fatti crescere e scoprire un mondo.
Per quanto banali e ovvi possano sembrare questi atti di rivisitazione del passato, va ribadito con forza e intensità quanto quel rapporto d’amore fosse nutriente e abbia permesso di fatto il nostro rafforzamento.
Se è il ricordo di un genitore amorevole o di una persona cara i ricordi saranno numerosi ed emozionanti. Se si tratta di una perdita diversa, ad esempio un mentore severo, questi sarà più lo specchio riflesso di una la realtà che ci ha accompagnati fino a quel momento e a cui essere grati per le lezioni di vita. Se è una situazione di perdita conflittuale, i ricordi verranno inizialmente negati, ma sarà ugualmente interessante trovare gli spunti che ci hanno resi più forti.
Questa fase ha un’importanza cruciale sulla reale chiusura del rapporto e rappresenta il primo inizio del riappropriarsi di cose che riguardano la separazione. E’ una fase dove le emozioni si trasformano, le parole diventano positive e i comportamenti più flessibili.
Si inizia a mettere nero su bianco frasi di questo tipo: ‘sei stato molto importante per me perché…’. ‘Grazie a te ho potuto…’. ‘Senza di te non avrei mai capito…., imparato a…. scoperto che…’. Ricordo come fosse oggi il momento…’.
Non solo si sono potuti vivere momenti di felicità, conseguenti alla connessione tipica dell’esperienza d’amore, ma si sono apprese e rinforzate delle risorse nella relazione.
La cosa interessante inizia quando la persona verifica che il dolore si trasforma gradualmente in momenti di spensieratezza e piacere, la tristezza in gratitudine e riconoscenza, il vuoto in conforto e sorrisi.
Di tanto in tanto, si respira un’aria diversa e la calma filtra oltre lo smarrimento.