
“La prima cosa che mi viene in mente se penso a mentalità sportiva è cultura. Lo sport è uno spazio culturale dalle mille opportunità: permette l’integrazione, la convivenza di modi di pensare differenti e, soprattutto, è un ottimo alleato per mantenere la mente elastica e dagli orizzonti più aperti e recettivi. La mia mentalità sportiva è innata: dallo sci, al jogging la domenica mattina, al running, amavo tutto ciò che era sport sin da bambina e l’ho mantenuta nel tempo, perché l’esercizio fisico fa bene non soltanto al fisico, ma anche alla mente, aiuta ad espellere tossine che quotidianamente introduciamo nostro. Credo si dovrebbe incominciare a promuovere una maggiore cultura sportiva nelle scuole, a prescindere dall’ora di ginnastica in palestra, creando momenti in cui si estrapolano i valori dello sport per farne motivo di dibattito e creare cultura. La parola sport, nella mia vita, ha significato rinascita ed è successo quando ho conosciuto il tennistavolo. Un amico, in ospedale, mi disse: ‘perché non vieni in palestra, vicino al Palasport ogni tanto, vedrai ci divertiremo!’, così tutto ebbe inizio e poi arrivarono le Olimpiadi e l’anno scorso le Paralimpiadi di Londra”.
Concentrazione, impegno, caparbietà, costanza, tratti di una disciplina sportiva, il tennistavolo; tratti di un carattere che non molla, che non si arrende, che ha continuato a respirare la vita anche nel momento in cui la vita le ha tolto il fiato. Michela Brunelli all’età di 18 anni viene sbalzata sulla strada da un’auto che passando ad un incrocio non ha rispettato lo stop. Il suo futuro, dopo l’operazione, il ricovero, la convalescenza, si è riscritto partendo da una sedia a rotelle, in una nuova modalità di vivere la propria esistenza. Il tennistavolo incomincia da qui, da quell’invito di un amico, da quello sguardo di curiosità rivolto alla palestra, dai primi allenamenti e dalla riscoperta di un talento, che l’ha portata a fare di questa disciplina il suo lavoro.
Mentalità sportiva è anche e soprattutto questo: accettare gli eventi con la capacità di osservare, come su un campo da gioco, quando hai di fronte l’avversario e cerchi di capire la sua prossima mossa, così nella vita, ci si può trovare faccia a faccia con ‘il nemico’ e accorgersi che è molto meglio imparare a conoscerlo che aggredirlo con ostinazione. In fondo, l’obiettivo è vincere la partita e l’importante è saper scegliere la strategia più adeguata.
Lo sport è un luogo, oltre che uno spazio, in cui le differenze si annullano. Gli atleti disabili hanno ottenuto cittadinanza in tutte le discipline o quasi, dalla pallavolo, al nuoto, al basket, alla corsa, il campione dimostra mettendosi alla prova di esserlo e lo sport insegna che il talento trascende la condizione di normodotato e premia chi ce la mette tutta, perché è la testa il vero motore della forza fisica.
Michela è una delle tante, belle testimonianze di come lo sport sia un’esperienza davvero catartica, che dà messaggi e opportunità di riscoprire se stessi e di contattare le nostre energie. La mente è un mistero tutto da sondare e da scoprire. Chi ha mentalità sportiva, in fondo, è persona flessibile, curiosa, positiva. L’attività fisica aiuta il benessere psicofisico e rafforza il tono dell’umore, insomma il sorriso diventa più dirompente e il contatto con il proprio corpo si fa più stretto, incomincia un percorso di auto-conoscenza capace di renderci molto più consapevoli di ciò che siamo e di dove vogliamo andare. Lo sport è vita e la vita si vive anche attraverso lo sport.
“Mentalità sportiva” diventa quasi una formula magica e in molti casi riconferma la grande propensione a far sì che piccoli miracoli accadano.
Maria Cristina Caccia è una giornalista che si occupa di sport, di comunicazione e di relazioni pubbliche: www.mentalitasportiva.it
Concentrazione, impegno, caparbietà, costanza, tratti di una disciplina sportiva, il tennistavolo; tratti di un carattere che non molla, che non si arrende, che ha continuato a respirare la vita anche nel momento in cui la vita le ha tolto il fiato. Michela Brunelli all’età di 18 anni viene sbalzata sulla strada da un’auto che passando ad un incrocio non ha rispettato lo stop. Il suo futuro, dopo l’operazione, il ricovero, la convalescenza, si è riscritto partendo da una sedia a rotelle, in una nuova modalità di vivere la propria esistenza. Il tennistavolo incomincia da qui, da quell’invito di un amico, da quello sguardo di curiosità rivolto alla palestra, dai primi allenamenti e dalla riscoperta di un talento, che l’ha portata a fare di questa disciplina il suo lavoro.
Mentalità sportiva è anche e soprattutto questo: accettare gli eventi con la capacità di osservare, come su un campo da gioco, quando hai di fronte l’avversario e cerchi di capire la sua prossima mossa, così nella vita, ci si può trovare faccia a faccia con ‘il nemico’ e accorgersi che è molto meglio imparare a conoscerlo che aggredirlo con ostinazione. In fondo, l’obiettivo è vincere la partita e l’importante è saper scegliere la strategia più adeguata.
Lo sport è un luogo, oltre che uno spazio, in cui le differenze si annullano. Gli atleti disabili hanno ottenuto cittadinanza in tutte le discipline o quasi, dalla pallavolo, al nuoto, al basket, alla corsa, il campione dimostra mettendosi alla prova di esserlo e lo sport insegna che il talento trascende la condizione di normodotato e premia chi ce la mette tutta, perché è la testa il vero motore della forza fisica.
Michela è una delle tante, belle testimonianze di come lo sport sia un’esperienza davvero catartica, che dà messaggi e opportunità di riscoprire se stessi e di contattare le nostre energie. La mente è un mistero tutto da sondare e da scoprire. Chi ha mentalità sportiva, in fondo, è persona flessibile, curiosa, positiva. L’attività fisica aiuta il benessere psicofisico e rafforza il tono dell’umore, insomma il sorriso diventa più dirompente e il contatto con il proprio corpo si fa più stretto, incomincia un percorso di auto-conoscenza capace di renderci molto più consapevoli di ciò che siamo e di dove vogliamo andare. Lo sport è vita e la vita si vive anche attraverso lo sport.
“Mentalità sportiva” diventa quasi una formula magica e in molti casi riconferma la grande propensione a far sì che piccoli miracoli accadano.
Maria Cristina Caccia è una giornalista che si occupa di sport, di comunicazione e di relazioni pubbliche: www.mentalitasportiva.it