Siamo bloccati, Siamo preoccupati. Siamo critici. Siamo isolati e interconnessi allo stesso tempo. E osserviamo cosa fanno tutti gli altri.
In momenti come questo, dagli ospedali stretti nella morsa del sovraffollamento, della paura, dei turni massacranti, delle urgenze che affiorano momento per momento, vedono dai social che tutti continuano le proprie abitudini. A cena fuori, all'aperitivo, a ballare e si chiedono: ‘ma non dovreste stare a casa? Non vi è chiaro, in cosa siamo entrati?’
Dall'osservatorio delle aziende, messe in ginocchio da disdette, rallentamenti, chiusure, urge l’esigenza di dare informazioni chiare e messaggi positivi. Di restare uniti e lavorare ancora meglio.
Dal negozio del piccolo artigiano, sorge l’esigenza di riorganizzare idee e futuro, attese ed economia, ma anche di non perdersi nello sconforto.
Dal professionista emerge una certa apprensione per il breve periodo, ma anche la ricerca di nuove competenze, nuove idee e nuovi sbocchi.
E dal Mondo?
Dal mondo sale un allarme sempre più rumoroso che chiude strade, porti, confini.
E le famiglie? La sopravvivenza? L’economia? La salute? Ci chiediamo tutti, con apprensione!
Che botta! Anche per noi, piccola associazione. E come noi, altre migliaia a decidere come e cosa fare. Quando spostare le nostre attività e come riprogrammarle.
Che blocco! Un blocco, però, che è necessario trasformare in modo utile.
Per questo, dovremmo fermarci un attimo e apprezzare chi come noi è in mezzo alla mischia, ma fa', agisce, si muove. Se non fuori, dentro.
Il talento, la professionalità, la predisposizione in questi momenti non basta, dobbiamo diventare bravi a fare, riorganizzare, creare, senza criticare, noi e gli altri. Con umiltà.
Si sbaglia? Pace! Intanto, si fa, si agisce, ci si muove! E’ la sopravvivenza che parla positivo!
In pratica, possiamo fare molto meglio di sempre. E possiamo agire se ci riconosciamo la possibilità di farlo! Questo è il punto.
Dobbiamo spostare il focus dagli altri a noi. Dalle abitudini, all’ispirazione. Non dobbiamo perdere la concentrazione da ciò che dobbiamo e vogliamo fare.
Ci può aiutare, per prima cosa, soffermarci sulle situazioni negative e trasformarle in qualcosa di positivo e/o di alternativo.
Ci riusciamo? Non ci riusciamo? Possiamo farcela!
Proprio in questi momenti bui abbiamo bisogno, nel caos di informazioni ed emozioni, di rimanere concentrati, di allenarci, fisicamente e mentalmente, anche pochi minuti al giorno. Di riflettere sul nostro sentire e di incidere sui nostri intenti.
Da dove cominciamo? Cosa continuiamo a fare? In cosa ci teniamo allenati?
Beh, diciamo che se proviamo a far accadere ciò che vogliamo che accada, siamo già a buon punto. Può essere un ottimo modo, questo, per rimanere concentrati sul movimento di questo periodo. Soprattutto, può tornarci utile sapere (so che è contro intuitivo!) che è nel blocco la sua soluzione.
In momenti come questo, dagli ospedali stretti nella morsa del sovraffollamento, della paura, dei turni massacranti, delle urgenze che affiorano momento per momento, vedono dai social che tutti continuano le proprie abitudini. A cena fuori, all'aperitivo, a ballare e si chiedono: ‘ma non dovreste stare a casa? Non vi è chiaro, in cosa siamo entrati?’
Dall'osservatorio delle aziende, messe in ginocchio da disdette, rallentamenti, chiusure, urge l’esigenza di dare informazioni chiare e messaggi positivi. Di restare uniti e lavorare ancora meglio.
Dal negozio del piccolo artigiano, sorge l’esigenza di riorganizzare idee e futuro, attese ed economia, ma anche di non perdersi nello sconforto.
Dal professionista emerge una certa apprensione per il breve periodo, ma anche la ricerca di nuove competenze, nuove idee e nuovi sbocchi.
E dal Mondo?
Dal mondo sale un allarme sempre più rumoroso che chiude strade, porti, confini.
E le famiglie? La sopravvivenza? L’economia? La salute? Ci chiediamo tutti, con apprensione!
Che botta! Anche per noi, piccola associazione. E come noi, altre migliaia a decidere come e cosa fare. Quando spostare le nostre attività e come riprogrammarle.
Che blocco! Un blocco, però, che è necessario trasformare in modo utile.
Per questo, dovremmo fermarci un attimo e apprezzare chi come noi è in mezzo alla mischia, ma fa', agisce, si muove. Se non fuori, dentro.
Il talento, la professionalità, la predisposizione in questi momenti non basta, dobbiamo diventare bravi a fare, riorganizzare, creare, senza criticare, noi e gli altri. Con umiltà.
Si sbaglia? Pace! Intanto, si fa, si agisce, ci si muove! E’ la sopravvivenza che parla positivo!
In pratica, possiamo fare molto meglio di sempre. E possiamo agire se ci riconosciamo la possibilità di farlo! Questo è il punto.
Dobbiamo spostare il focus dagli altri a noi. Dalle abitudini, all’ispirazione. Non dobbiamo perdere la concentrazione da ciò che dobbiamo e vogliamo fare.
Ci può aiutare, per prima cosa, soffermarci sulle situazioni negative e trasformarle in qualcosa di positivo e/o di alternativo.
Ci riusciamo? Non ci riusciamo? Possiamo farcela!
Proprio in questi momenti bui abbiamo bisogno, nel caos di informazioni ed emozioni, di rimanere concentrati, di allenarci, fisicamente e mentalmente, anche pochi minuti al giorno. Di riflettere sul nostro sentire e di incidere sui nostri intenti.
Da dove cominciamo? Cosa continuiamo a fare? In cosa ci teniamo allenati?
Beh, diciamo che se proviamo a far accadere ciò che vogliamo che accada, siamo già a buon punto. Può essere un ottimo modo, questo, per rimanere concentrati sul movimento di questo periodo. Soprattutto, può tornarci utile sapere (so che è contro intuitivo!) che è nel blocco la sua soluzione.