Capita, ad un certo momento della propria vita, di sentire qualcosa, una sensazione, un’ ispirazione che ci invita ad evolverci.
Un desiderio di cambiamento che ci sospinge dal profondo.
Questa “chiamata”, rappresenta il passo iniziale che rende possibile qualsiasi processo di auto-cambiamento, poiché rappresenta la presa di consapevolezza della propria condizione e sostiene la motivazione ad intraprendere un viaggio.
Capita a volte che questa emergenza si presenti sotto forma di vero e proprio disagio o malessere, anche con articolazioni complesse, a volte profondamente limitanti se non addirittura invalidanti e che quindi, i nodi da sbrogliare richiedano l’intervento di terapie specialistiche progressivamente mirate.
Comunque sia, capita di decidere di volersi imbarcare in un processo di cambiamento e di volerlo intraprendere nonostante lo schieramento delle autorevoli voci sul molo (e più frequentemente autoritarie): quelle della resistenza, della paura, e dell’eterna insoddisfacente comodità.
Capita, altresì, di rimanere assorti, in testa al molo, a contemplare quel mare profondo, a tutti diverso nel mistero e per ciascuno misura della distanza tra il proprio dire ed il proprio fare. E che, nella sospensione di questo sostare, si percepisca, al suono dell’onda di flusso e di riflusso, che quell’ascolto è generativo. E da quel mare di domande nascano le domande del mare.
Qual è il mio porto di partenza?
Quale quello di arrivo?
Quanto è navigabile questo mare?
In quanto tempo lo attraverserò?
Quali gli scali intermedi?
E quale, il fine ultimo del mio navigare?
E poi ancora:
con quali strumenti mi orienterò?
Cosa osserverò per verificare la mia rotta?
Quale bussola? Quali fari? Quali stelle?
Che riserve mi occorrono? Quale cambusa?
Come farò a riconoscere e sfruttare una corrente favorevole?
Come evitare, oppure accettare quella contraria?
Come fronteggiare una perturbazione?
Come prevenirla, se possibile?
Quale zavorra frena la barca? Di cosa dovrò liberarmi?
Ed ancora:
di quali ancore dispongo? Come sceglierò i miei ancoraggi?
Quale il mio equipaggio? Ed i compagni di viaggio?
Un desiderio di cambiamento che ci sospinge dal profondo.
Questa “chiamata”, rappresenta il passo iniziale che rende possibile qualsiasi processo di auto-cambiamento, poiché rappresenta la presa di consapevolezza della propria condizione e sostiene la motivazione ad intraprendere un viaggio.
Capita a volte che questa emergenza si presenti sotto forma di vero e proprio disagio o malessere, anche con articolazioni complesse, a volte profondamente limitanti se non addirittura invalidanti e che quindi, i nodi da sbrogliare richiedano l’intervento di terapie specialistiche progressivamente mirate.
Comunque sia, capita di decidere di volersi imbarcare in un processo di cambiamento e di volerlo intraprendere nonostante lo schieramento delle autorevoli voci sul molo (e più frequentemente autoritarie): quelle della resistenza, della paura, e dell’eterna insoddisfacente comodità.
Capita, altresì, di rimanere assorti, in testa al molo, a contemplare quel mare profondo, a tutti diverso nel mistero e per ciascuno misura della distanza tra il proprio dire ed il proprio fare. E che, nella sospensione di questo sostare, si percepisca, al suono dell’onda di flusso e di riflusso, che quell’ascolto è generativo. E da quel mare di domande nascano le domande del mare.
Qual è il mio porto di partenza?
Quale quello di arrivo?
Quanto è navigabile questo mare?
In quanto tempo lo attraverserò?
Quali gli scali intermedi?
E quale, il fine ultimo del mio navigare?
E poi ancora:
con quali strumenti mi orienterò?
Cosa osserverò per verificare la mia rotta?
Quale bussola? Quali fari? Quali stelle?
Che riserve mi occorrono? Quale cambusa?
Come farò a riconoscere e sfruttare una corrente favorevole?
Come evitare, oppure accettare quella contraria?
Come fronteggiare una perturbazione?
Come prevenirla, se possibile?
Quale zavorra frena la barca? Di cosa dovrò liberarmi?
Ed ancora:
di quali ancore dispongo? Come sceglierò i miei ancoraggi?
Quale il mio equipaggio? Ed i compagni di viaggio?