“Vorrei, nei miei vagabondaggi, fare ritorno a me stesso” così diceva Thoreau nel suo libro “Camminare” e come mi ci ritrovo in questa frase…
I miei vagabondaggi non contemplano camminate in luoghi sperduti del mondo, certo ho avuto la possibilità di camminare in luoghi splendidi della nostra terra, ma il vagabondare a cui mi riferisco ora è quello che riesco a fare in luoghi a me vicini ma per mia fortuna sufficientemente selvaggi.
Da molto tempo sostengo come il camminare nella natura sia la mia forma di meditazione, sempre più diventa un modo efficace per riequilibrarmi, per ritrovare il mio centro, meglio ancora per ritrovare il mio grounding.
Stamane dopo un po' di tempo che non riuscivo ad uscire per le mie camminate, ben attrezzata per non sentire troppo freddo, sono corsa lì in uno dei luoghi a me cari a ritrovare gli alberi spogli che senza vergogna mostrano la loro nudità, i colori invernali dei quali solo con uno sguardo più attento e paziente si riesce a cogliere le diverse sfumature, i sentieri coperti dalle foglie secche dove riesco a divertirmi come una bambina camminandoci in mezzo per creare quel tipico dolce rumore, o a divertirmi rompendo il ghiaccio delle pozzanghere gelate, o “semplicemente” a camminare ascoltandomi...comunque a vagabondare per ritrovare me stessa.
Troppo spesso nell’ultimo periodo ho sentito quanto può essere forte l’influenza di energie pesanti e sporche che possono essere intorno a noi, come un vento forte ti possono spostare, travolgere, sopratutto quando nel tuo essere hai voglia e sei assetata di energie buone, sane, costruttive,...come fare per rimanere radicata in ciò che sono, in quella che è la qualità di energia che sento nelle mie corde e che voglio condividere, come fare a rimanere in grounding?
Il mio modo è proprio questo, andare a camminare in mezzo alla natura, lì trovo risposta, lì trovo ispirazione, guardo gli alberi e il loro essere radicati a terra con le loro radici e richiamo in me il senso del mio essere radicata, osservo l’armonia intrinseca della natura intorno a me per richiamare e ritrovare l’armonia dentro di me, quella unica e preziosa armonia interiore che ogni essere umano può trovare in modo squisitamente unico.
Coltivare questi momenti e difenderli dagli impegni quotidiani, trovare il tempo per curare la mia armonia interna, servendomi di quella che posso trovare intorno a me nella natura, per non lasciarmi intaccare dalle disarmonie che a volte troviamo nel nostro quotidiano, sempre di più capisco come sia necessario, vitale.
I miei vagabondaggi non contemplano camminate in luoghi sperduti del mondo, certo ho avuto la possibilità di camminare in luoghi splendidi della nostra terra, ma il vagabondare a cui mi riferisco ora è quello che riesco a fare in luoghi a me vicini ma per mia fortuna sufficientemente selvaggi.
Da molto tempo sostengo come il camminare nella natura sia la mia forma di meditazione, sempre più diventa un modo efficace per riequilibrarmi, per ritrovare il mio centro, meglio ancora per ritrovare il mio grounding.
Stamane dopo un po' di tempo che non riuscivo ad uscire per le mie camminate, ben attrezzata per non sentire troppo freddo, sono corsa lì in uno dei luoghi a me cari a ritrovare gli alberi spogli che senza vergogna mostrano la loro nudità, i colori invernali dei quali solo con uno sguardo più attento e paziente si riesce a cogliere le diverse sfumature, i sentieri coperti dalle foglie secche dove riesco a divertirmi come una bambina camminandoci in mezzo per creare quel tipico dolce rumore, o a divertirmi rompendo il ghiaccio delle pozzanghere gelate, o “semplicemente” a camminare ascoltandomi...comunque a vagabondare per ritrovare me stessa.
Troppo spesso nell’ultimo periodo ho sentito quanto può essere forte l’influenza di energie pesanti e sporche che possono essere intorno a noi, come un vento forte ti possono spostare, travolgere, sopratutto quando nel tuo essere hai voglia e sei assetata di energie buone, sane, costruttive,...come fare per rimanere radicata in ciò che sono, in quella che è la qualità di energia che sento nelle mie corde e che voglio condividere, come fare a rimanere in grounding?
Il mio modo è proprio questo, andare a camminare in mezzo alla natura, lì trovo risposta, lì trovo ispirazione, guardo gli alberi e il loro essere radicati a terra con le loro radici e richiamo in me il senso del mio essere radicata, osservo l’armonia intrinseca della natura intorno a me per richiamare e ritrovare l’armonia dentro di me, quella unica e preziosa armonia interiore che ogni essere umano può trovare in modo squisitamente unico.
Coltivare questi momenti e difenderli dagli impegni quotidiani, trovare il tempo per curare la mia armonia interna, servendomi di quella che posso trovare intorno a me nella natura, per non lasciarmi intaccare dalle disarmonie che a volte troviamo nel nostro quotidiano, sempre di più capisco come sia necessario, vitale.