In un’epoca fatta di frenesia, interconnessioni e multitasking si arriva inevitabilmente ad avvertire sempre di più il bisogno di rallentare il passo per recuperare il proprio ritmo.
Abbiamo bisogno di disconnetterci e di trascorrere del tempo per riconnetterci.
Ed è così che ogni momento libero è buono per mettermi le scarpe da ginnastica ed uscire a camminare o, meglio ancora, impostare la sveglia presto anche il fine settimana per andare a macinare un bel po’ di chilometri immersa nella natura (montagna, mare o pianura che sia).
L’ mp3 all’orecchio mi tiene compagnia mentre il mio fitness tracker tiene traccia dei chilometri percorsi, ma mi piace pensare che le emozioni che provo valgono molto di più della prestazione fisica e sono la vera colonna portante, o forse in questo caso sarebbe più appropriato dire “trainante”, dell’intero cammino.
Camminare , respirare, godere dei movimenti del mio corpo, dei profumi, dei suoni e delle immagini della natura mi fa stare bene!
Spesso infatti mi chiedono: perché lo fai?
Me lo sono chiesta più volte anch’io…
Camminare: semplice movimento insito nella natura umana, ma potente generatore di energia.
Almeno.. per me è così.
Sono dell’idea che siamo nati per camminare, in tutti i sensi, per tracciare un percorso e vivere il cammino, e che il nostro corpo e la nostra mente hanno bisogno di muoversi a piedi per cogliere la bellezza della natura che ci circonda ed evadere dalla frenesia che il quotidiano lavorativo ci impone.
Quando cammino i pensieri fluiscono liberi; mente e corpo diventano una cosa sola, volontà e muscoli lavorano in sintonia.
Il semplice atto del camminare rievoca in me un sapore antico, momenti di calma, di riflessione e di contatto diretto con la natura e con me stessa.
Per me è rigenerante: quando cammino ritrovo la concentrazione, libero la mente e placo le emozioni negative.
E poi quando si parte per percorrere qualsiasi tipo di cammino a piedi è inevitabile ritornare all’essenziale: si impara a lasciare a casa il superfluo (tutto quello che non serve non deve trovarsi nello zaino) e spogliandosi del superfluo si comprende che non occorre molto per stare bene.
Chissà probabilmente sono queste le ragioni per cui spesso decido di passare il mio tempo libero camminando, ma mi piace pensare che a camminare non sono solo le gambe, ma soprattutto il cuore!
Perché quando le gambe sono stanche e fanno male scopro che la mia passione e determinazione sono prepotenti e consolidate.
Camminare mi rende consapevole; comprendo che anche le fatiche hanno un retrogusto dolce e tutto questo non fa altro che alimentare la passione.
Poi si sa… è inevitabile: le passioni nutrono l’anima e tutto questo… fa stare bene!
Abbiamo bisogno di disconnetterci e di trascorrere del tempo per riconnetterci.
Ed è così che ogni momento libero è buono per mettermi le scarpe da ginnastica ed uscire a camminare o, meglio ancora, impostare la sveglia presto anche il fine settimana per andare a macinare un bel po’ di chilometri immersa nella natura (montagna, mare o pianura che sia).
L’ mp3 all’orecchio mi tiene compagnia mentre il mio fitness tracker tiene traccia dei chilometri percorsi, ma mi piace pensare che le emozioni che provo valgono molto di più della prestazione fisica e sono la vera colonna portante, o forse in questo caso sarebbe più appropriato dire “trainante”, dell’intero cammino.
Camminare , respirare, godere dei movimenti del mio corpo, dei profumi, dei suoni e delle immagini della natura mi fa stare bene!
Spesso infatti mi chiedono: perché lo fai?
Me lo sono chiesta più volte anch’io…
Camminare: semplice movimento insito nella natura umana, ma potente generatore di energia.
Almeno.. per me è così.
Sono dell’idea che siamo nati per camminare, in tutti i sensi, per tracciare un percorso e vivere il cammino, e che il nostro corpo e la nostra mente hanno bisogno di muoversi a piedi per cogliere la bellezza della natura che ci circonda ed evadere dalla frenesia che il quotidiano lavorativo ci impone.
Quando cammino i pensieri fluiscono liberi; mente e corpo diventano una cosa sola, volontà e muscoli lavorano in sintonia.
Il semplice atto del camminare rievoca in me un sapore antico, momenti di calma, di riflessione e di contatto diretto con la natura e con me stessa.
Per me è rigenerante: quando cammino ritrovo la concentrazione, libero la mente e placo le emozioni negative.
E poi quando si parte per percorrere qualsiasi tipo di cammino a piedi è inevitabile ritornare all’essenziale: si impara a lasciare a casa il superfluo (tutto quello che non serve non deve trovarsi nello zaino) e spogliandosi del superfluo si comprende che non occorre molto per stare bene.
Chissà probabilmente sono queste le ragioni per cui spesso decido di passare il mio tempo libero camminando, ma mi piace pensare che a camminare non sono solo le gambe, ma soprattutto il cuore!
Perché quando le gambe sono stanche e fanno male scopro che la mia passione e determinazione sono prepotenti e consolidate.
Camminare mi rende consapevole; comprendo che anche le fatiche hanno un retrogusto dolce e tutto questo non fa altro che alimentare la passione.
Poi si sa… è inevitabile: le passioni nutrono l’anima e tutto questo… fa stare bene!