C'è musica!
C'è musica nel corpo e nei movimenti che mi accompagnano quando vivo, guardo, respiro e mi immergo.
Quando scendo in acqua, schiena e pensieri sono percorsi da un fremito, una scossa sublime che mi provoca.
I piedi nudi adagiati sul fondo della piscina mi sostengono e dialogano con spalle e mani allineate e in agguato.
Accarezzo l'acqua che presto mi inghiottirà; il mio piccolo torace, sussulta e ospita respiro e palpito.
Immagini archiviate nella libreria dell'amore, si ridestano, come quando passo fra le dita le pagine di un libro; si animano, ma ancora non le vedo.
Sorrido alla vasca e mi preparo a dirigere un'orchestra.
Nell'arena degli strumenti prende vita una melodia di avanzamento.
L'ultimo respiro sulla bacchetta del direttore, apre le costole come la finestra di un sipario. Nell'officina del tempo cerco l'accordo musicale in una sinfonia di elementi.
Il ritmo si dispiega nell'acquaticità plastica che si fa cuneo di fatica su vari piani di appoggio.
Dopo una breve introduzione dove cantano solamente vibranti slanci muscolari, entrano con forza gli affetti e l'amore incondizionato.
Centrali invece, aprono i fiati della passione e della libertà dei luoghi convocati dalla memoria del mare.
Ma è lì, nell'addome che si annida il suono teso, gli archi stridenti della rabbia e dell'orgoglio; sono le note di un violino inquieto!
Impazzano le immagini lacerate e l'emozione compromette ogni decisione.
Il volume sovrastante incombe sulla scelta; sorde le orecchie, sordo lo sguardo, cieco il desiderio!
Grave è il suono che fa cedere le note, in questo contenitore di sentimenti; a ondate mi percuote. A scatti mi disturbano le immagini sempre più incalzanti; voci, corde, bassi, volti.
Un sogghigno, lo sguardo finale nella direzione dell'amore rubato.
L'ultimo tocco dei piedi è tutto ciò che provo, prima che tutto si spenga nel blackout dell'anima!
Con gli strumenti sequestrati, virano le luci a terra e il sipario resta aperto in un sibilo buio.
Emergenza: ipossia dell'anima andata.
Chi se ne importa, io ne son sublimata!
C'è musica nel corpo e nei movimenti che mi accompagnano quando vivo, guardo, respiro e mi immergo.
Quando scendo in acqua, schiena e pensieri sono percorsi da un fremito, una scossa sublime che mi provoca.
I piedi nudi adagiati sul fondo della piscina mi sostengono e dialogano con spalle e mani allineate e in agguato.
Accarezzo l'acqua che presto mi inghiottirà; il mio piccolo torace, sussulta e ospita respiro e palpito.
Immagini archiviate nella libreria dell'amore, si ridestano, come quando passo fra le dita le pagine di un libro; si animano, ma ancora non le vedo.
Sorrido alla vasca e mi preparo a dirigere un'orchestra.
Nell'arena degli strumenti prende vita una melodia di avanzamento.
L'ultimo respiro sulla bacchetta del direttore, apre le costole come la finestra di un sipario. Nell'officina del tempo cerco l'accordo musicale in una sinfonia di elementi.
Il ritmo si dispiega nell'acquaticità plastica che si fa cuneo di fatica su vari piani di appoggio.
Dopo una breve introduzione dove cantano solamente vibranti slanci muscolari, entrano con forza gli affetti e l'amore incondizionato.
Centrali invece, aprono i fiati della passione e della libertà dei luoghi convocati dalla memoria del mare.
Ma è lì, nell'addome che si annida il suono teso, gli archi stridenti della rabbia e dell'orgoglio; sono le note di un violino inquieto!
Impazzano le immagini lacerate e l'emozione compromette ogni decisione.
Il volume sovrastante incombe sulla scelta; sorde le orecchie, sordo lo sguardo, cieco il desiderio!
Grave è il suono che fa cedere le note, in questo contenitore di sentimenti; a ondate mi percuote. A scatti mi disturbano le immagini sempre più incalzanti; voci, corde, bassi, volti.
Un sogghigno, lo sguardo finale nella direzione dell'amore rubato.
L'ultimo tocco dei piedi è tutto ciò che provo, prima che tutto si spenga nel blackout dell'anima!
Con gli strumenti sequestrati, virano le luci a terra e il sipario resta aperto in un sibilo buio.
Emergenza: ipossia dell'anima andata.
Chi se ne importa, io ne son sublimata!