Dietro un’estate luminosa, colorata e frizzante, davanti un più tenue e calmo inverno.
Un ponte ad unire, l’Autunno, che ci conduce e, come un vecchio treno a vapore, aziona la leva del freno e inizia pian piano a rallentare.
E così, dentro e fuori di noi, i colori si attenuano, l’energia si calma, il piede si alza dall’acceleratore, il tempo cala il ritmo.
Pare impossibile ma, seppur tutte le attività riprendano il loro corso e ci si ritrovi con mille impegni, dentro noi si creano spazi vuoti, liberi. Spazi di riflessione, spazi di domande, spazi di osservazione. Fuori tutto corre, dentro l’attenzione inizia gradatamente a spostarsi un po’ verso il centro.
Ma… riusciamo a percepire questo cambiamento? Purtroppo la girandola della vita ci costringe a porre tutta la nostra attenzione sul come rimanerne attaccati, per non cadere. E così si gira, si gira, si fa un altro giro e poi un altro. Sempre aggrappati a questa ventola, qualche volta forse con il desiderio nascosto di abbandonarsi a quella forza centrifuga che ci spingerebbe via. Teniamo la presa, non molliamo. E continuiamo a girare.
Ma se riuscissimo per un attimo a spostare l’attenzione dalla presa esterna a quella dentro di noi, potremmo notare come l’autunno stia pian pianino riducendo la velocità del turbine. Per effetto naturale l’energia rallenta e si prepara a quel mare calmo e interiorizzante che sarà l’inverno.
E’ un momento particolare l’Autunno. Ha un fascino tutto suo, una grande opportunità poterlo vivere pienamente. E’ come godere dell’ultimo giro di una giostra negli ultimi istanti in cui rallenta. Quel frenare suscita un’emozione e una serie di sensazioni che solo in quell’unico momento si possono vivere.
Basta un po’ di attenzione e ascolto… Non solo per osservare le foglie cadere e i colori cambiare il paesaggio, ma anche per percepire il rumore sempre più silenzioso e il respiro lento del mondo che lentamente frena. E si guarda dentro. E noi con esso.
Un ponte ad unire, l’Autunno, che ci conduce e, come un vecchio treno a vapore, aziona la leva del freno e inizia pian piano a rallentare.
E così, dentro e fuori di noi, i colori si attenuano, l’energia si calma, il piede si alza dall’acceleratore, il tempo cala il ritmo.
Pare impossibile ma, seppur tutte le attività riprendano il loro corso e ci si ritrovi con mille impegni, dentro noi si creano spazi vuoti, liberi. Spazi di riflessione, spazi di domande, spazi di osservazione. Fuori tutto corre, dentro l’attenzione inizia gradatamente a spostarsi un po’ verso il centro.
Ma… riusciamo a percepire questo cambiamento? Purtroppo la girandola della vita ci costringe a porre tutta la nostra attenzione sul come rimanerne attaccati, per non cadere. E così si gira, si gira, si fa un altro giro e poi un altro. Sempre aggrappati a questa ventola, qualche volta forse con il desiderio nascosto di abbandonarsi a quella forza centrifuga che ci spingerebbe via. Teniamo la presa, non molliamo. E continuiamo a girare.
Ma se riuscissimo per un attimo a spostare l’attenzione dalla presa esterna a quella dentro di noi, potremmo notare come l’autunno stia pian pianino riducendo la velocità del turbine. Per effetto naturale l’energia rallenta e si prepara a quel mare calmo e interiorizzante che sarà l’inverno.
E’ un momento particolare l’Autunno. Ha un fascino tutto suo, una grande opportunità poterlo vivere pienamente. E’ come godere dell’ultimo giro di una giostra negli ultimi istanti in cui rallenta. Quel frenare suscita un’emozione e una serie di sensazioni che solo in quell’unico momento si possono vivere.
Basta un po’ di attenzione e ascolto… Non solo per osservare le foglie cadere e i colori cambiare il paesaggio, ma anche per percepire il rumore sempre più silenzioso e il respiro lento del mondo che lentamente frena. E si guarda dentro. E noi con esso.