Mi ricordo una frase di un film di qualche anno fa che diceva "Mi avevi già convinto al ciao"!
Chi non ha mai desiderato che ciò accadesse per sè....?
Viviamo in un ambiente cinico e altamente competitivo, non ci concediamo la possibilità di aprirci a quel ciao.
Rimaniamo guardinghi, sospettosi, sfiduciati, chiusi nella ns. quotidianità e nei nostri pensieri che il più delle volte sono quelli di altri.
Provenienti da schemi familiari, da memi di gioventù o dettati da comportamenti e azioni imposti dalla Società di ieri e oggi.
Ma ci siamo mai chiesti cosa potrebbe accadere se un giorno provassimo a dare quel ciao e a riceverlo?
Ci siamo mai domandati quale "catastrofe" potrebbe accadere?
Aprirsi alla possibilità di quel ciao, di quel primo timido abbraccio?
Un solo ciao, espresso come si desidera. O tramite i nuovi canali di comunicazione di questi ultimi anni 2000 oppure espresso nel modo classico, con l'incontro. E attraverso il tono della voce, i milioni di muscoli facciali e le contrazioni del corpo riuscire ad esprimere molto di più di 4 semplici lettere.
4 lettere dalle quali si può cominciare a costruire e capire. Capire di sè, di cosa si vuole ma anche capire se l'altro fa per te, se farà parte del tuo cammino per il tempo che sarà o capire se nel tuo percorso di vita del momento non c'è spazio per quel ciao.
Senza comunque farlo cadere nel vuoto ma interrogandosi sulle sensazioni ricevute e provate.
Può accadere di incrociarsi, dirsi ciao e passare perche cosi deve essere Un ciao ma non per ora....
Come può accadere di ricevere un ciao carico di emozione e desiderio e con solo quello fare kilometri in auto per incontrarsi da sconosciuti per spiegare quel ciao. E l'esplorazione può portare ad un ciao nuovo questa volta carico di diversi significati da scoprire con entusiasmo.
Una promessa per un nuovo incontro per esplorare e capire ancora.
Un semplice ciao può portare a prospettive non note. Magari immaginate, desiderate ma sottaciute e per le quali non si è mai trovato il modo di realizzarle concretamente.
Ecco.. un ciao è sufficiente. Un primo passo. Un primo timido abbraccio... Cominciamo da li.
Un ciao parla dell'altro ma parla all'altro di te. Permettiamoci di riceverlo, ascoltiamo quello che ci viene donato, abbandoniamo i giudizi del momento o quelli in essere, strutturiamoci per agire a quel ciao secondo il nostro sentire.
Non precludiamo strade per qualche visione di noi stessi fornitaci da altri.
Apriamoci al ciao e tutta la nostra storia, il nostro storyboard potrebbe includere nuovi capitoli che fino a quel momento non erano previsti nella stesura del nostro libro.
Rompiamo quella coltre di ghiaccio usando il ciao e lasciamoci stupire dalle nuove direzioni e dalle nuove parole con cui la trama può evolversi.
Sperimentiamo ed esploriamo con coraggio quel "mi avevi già convinto al ciao".
Chi non ha mai desiderato che ciò accadesse per sè....?
Viviamo in un ambiente cinico e altamente competitivo, non ci concediamo la possibilità di aprirci a quel ciao.
Rimaniamo guardinghi, sospettosi, sfiduciati, chiusi nella ns. quotidianità e nei nostri pensieri che il più delle volte sono quelli di altri.
Provenienti da schemi familiari, da memi di gioventù o dettati da comportamenti e azioni imposti dalla Società di ieri e oggi.
Ma ci siamo mai chiesti cosa potrebbe accadere se un giorno provassimo a dare quel ciao e a riceverlo?
Ci siamo mai domandati quale "catastrofe" potrebbe accadere?
Aprirsi alla possibilità di quel ciao, di quel primo timido abbraccio?
Un solo ciao, espresso come si desidera. O tramite i nuovi canali di comunicazione di questi ultimi anni 2000 oppure espresso nel modo classico, con l'incontro. E attraverso il tono della voce, i milioni di muscoli facciali e le contrazioni del corpo riuscire ad esprimere molto di più di 4 semplici lettere.
4 lettere dalle quali si può cominciare a costruire e capire. Capire di sè, di cosa si vuole ma anche capire se l'altro fa per te, se farà parte del tuo cammino per il tempo che sarà o capire se nel tuo percorso di vita del momento non c'è spazio per quel ciao.
Senza comunque farlo cadere nel vuoto ma interrogandosi sulle sensazioni ricevute e provate.
Può accadere di incrociarsi, dirsi ciao e passare perche cosi deve essere Un ciao ma non per ora....
Come può accadere di ricevere un ciao carico di emozione e desiderio e con solo quello fare kilometri in auto per incontrarsi da sconosciuti per spiegare quel ciao. E l'esplorazione può portare ad un ciao nuovo questa volta carico di diversi significati da scoprire con entusiasmo.
Una promessa per un nuovo incontro per esplorare e capire ancora.
Un semplice ciao può portare a prospettive non note. Magari immaginate, desiderate ma sottaciute e per le quali non si è mai trovato il modo di realizzarle concretamente.
Ecco.. un ciao è sufficiente. Un primo passo. Un primo timido abbraccio... Cominciamo da li.
Un ciao parla dell'altro ma parla all'altro di te. Permettiamoci di riceverlo, ascoltiamo quello che ci viene donato, abbandoniamo i giudizi del momento o quelli in essere, strutturiamoci per agire a quel ciao secondo il nostro sentire.
Non precludiamo strade per qualche visione di noi stessi fornitaci da altri.
Apriamoci al ciao e tutta la nostra storia, il nostro storyboard potrebbe includere nuovi capitoli che fino a quel momento non erano previsti nella stesura del nostro libro.
Rompiamo quella coltre di ghiaccio usando il ciao e lasciamoci stupire dalle nuove direzioni e dalle nuove parole con cui la trama può evolversi.
Sperimentiamo ed esploriamo con coraggio quel "mi avevi già convinto al ciao".