Le moderne tecnologie e la diffusione di internet ci consente di essere costantemente connessi a qualsiasi fonte informativa in ogni punto del Globo. In ogni momento possiamo vedere cosa sta accadendo in tempo reale dalla parte opposta del mondo. Questa possibilità di facile accesso alle informazioni rappresenta una fantastica opportunità, ma talvolta si autoalimenta creando e diffondendo un bisogno quasi irrefrenabile di notizie da leggere e processare.
Mi capita frequentemente che la giornata lavorativa sia caratterizzata da accessi seriali ad internet, o all’utilizzo di piattaforme tecnologiche di comunicazione alternative. Tali connessioni vengono effettuate per poter rispondere alla incessante sequela di richieste di informazioni che mi vengono sottoposte.
Arrivo a fine giornata quasi disorientato dalla navigazione in questo mare informativo.
Il rientro a casa mi consente però di recuperare stabilità ed equilibrio. Cime di ancoraggio vengono lanciate agganciandosi agli sguardi attenti dei miei cari. Rimetto piede a terra e proseguo il mio tempo al ritmo del mio respiro, riportandomi in una dimensione più umana, più intima.
Lo scambio di informazioni non si interrompe, anzi prosegue arricchendosi nel dialogo con l’altro. Basandosi su diverse sensazioni, emozioni e stati d’animo condivisi, riesco ad effettuare appaganti percorsi di approfondimento.
Ipertecnologica e umana; due dimensioni apparentemente in antitesi, ma in realtà complementari, nei confronti delle quali sto ancora ricercando il miglior equilibrio per arrivare a sfruttare a pieno le potenzialità offerte dall’anima tecnologica al servizio del mio sviluppo umano e personale.
Mi capita frequentemente che la giornata lavorativa sia caratterizzata da accessi seriali ad internet, o all’utilizzo di piattaforme tecnologiche di comunicazione alternative. Tali connessioni vengono effettuate per poter rispondere alla incessante sequela di richieste di informazioni che mi vengono sottoposte.
Arrivo a fine giornata quasi disorientato dalla navigazione in questo mare informativo.
Il rientro a casa mi consente però di recuperare stabilità ed equilibrio. Cime di ancoraggio vengono lanciate agganciandosi agli sguardi attenti dei miei cari. Rimetto piede a terra e proseguo il mio tempo al ritmo del mio respiro, riportandomi in una dimensione più umana, più intima.
Lo scambio di informazioni non si interrompe, anzi prosegue arricchendosi nel dialogo con l’altro. Basandosi su diverse sensazioni, emozioni e stati d’animo condivisi, riesco ad effettuare appaganti percorsi di approfondimento.
Ipertecnologica e umana; due dimensioni apparentemente in antitesi, ma in realtà complementari, nei confronti delle quali sto ancora ricercando il miglior equilibrio per arrivare a sfruttare a pieno le potenzialità offerte dall’anima tecnologica al servizio del mio sviluppo umano e personale.