Ero in vasca, durante una sessione di allenamento di apnea.
Gianni si dimena e sbraita infastidito dalla presenza nella sua corsia, di due giovani ragazzi, che si allenano anche loro per la gara, con noi "anziani" ma con un po' di scherzo e di gioco. Si allenano, faticano e scalpitano... ma ridono e si tirano per le pinne per rallentarsi a vicenda. Gianni sbotta, grida "maleducati" e mi urla "...perché l'apnea è una cosa seria!!!".
Ma chi l'ha detto? Chi l'ha detto che è una cosa poi così tanto seria?
L'ansia pre-gara è una cosa seria!
La ricerca esasperata della performance è una cosa seria!
La perdita di motivazione, l'assenza di valori, gli allenamenti monotoni….quelle son cose serie!
Da qualche anno sono l'allenatore della squadra di Apnea Futura e questo mi rende molto orgogliosa. Orgogliosa di quello che faccio ma soprattutto dei miei atleti. Ho imparato molto, soprattutto da loro.
Alla Scuola dello sport, a Roma, mi sono formata tecnicamente; il percorso fatto negli ultimi anni con 'UP STEP Consapevole', mi ha permesso di diventare un vero Coach, imparando l'ascolto e l'apertura, apprendendo l'approccio olistico e umano necessari alla pratica (nello sport e nella vita); ma soprattutto ho imparato dagli atleti! Da quegli incontri significativi di persone che allenano e si allenano nel grande circo blu dell'apnea.
Un allenamento studiato, strutturato e pensato con competenza può essere anche molto impegnativo sia sul piano fisico che sugli aspetti legati alle abilità psicologiche. Passa attraverso le motivazioni e i valori che ognuno di noi esprime quando si mette in gioco. Ma ciò che riguarda la fatica e la sofferenza deve passare per forza anche attraverso l'abilità di saper concepire il benessere, il divertimento e il gioco anche quando l'ipossia boicotta la ragione, anche quando le gambe bruciano e il fiato si fa cortissimo.
Quando il cuore batte, batte forte e la fatica si fa sentire, sott'acqua c'è sempre un bambino dentro di noi che gioca a fare l'apnea.
Se siamo disposti a sorridere di noi stessi, delle nostre paure da gestire, dei possibili traguardi e degli inciampi, diventiamo dei super-eroi dei due mondi, con tanto di costume da Diabolik, pronti a difendere la Galassia!
L'allenamento è cambiamento. E' evoluzione. E' espressione creativa delle potenzialità che possediamo, tante volte senza averne completa padronanza o consapevolezza.
Il mio compito non è la tabella (non solo quello almeno!).
Il progetto riguarda appunto la crescita fatta nell'ascolto e nel riconoscimento delle sensazioni e delle emozioni.
Imparare a conoscere noi stessi attraverso il movimento (come lo faccio, come lo sento, che immagine ho di me mentre sono in azione), i pensieri (cosa mi dico mentre affronto quella cosa, che distanza riesco a prendere dai pensieri negativi, come posso rinforzare quelli positivi), la gestione delle tensioni (riesco a percepirle? e se le percepisco riesco a lasciarle andare?), le strategie (quali sono le mie scelte nei momenti di criticità, quando affronto un imprevisto o si presenta un fattore di disturbo, come affronto l'avversario, chi è veramente l'avversario?).
Ogni obiettivo ha il suo scopo; ogni obiettivo è un percorso di fatica e impegno. Ogni obiettivo passa attraverso qualche sconfitta che ci insegna a tenere ciò che ha funzionato e a cambiare ciò che non lo ha fatto.
Ciò che ci fa vincere sempre poi, è scendere in campo con il cuore ben allenato a dare tutto ciò che di meglio abbiamo.
Lo dobbiamo sapere però, lo dobbiamo allenare!
Gianni si dimena e sbraita infastidito dalla presenza nella sua corsia, di due giovani ragazzi, che si allenano anche loro per la gara, con noi "anziani" ma con un po' di scherzo e di gioco. Si allenano, faticano e scalpitano... ma ridono e si tirano per le pinne per rallentarsi a vicenda. Gianni sbotta, grida "maleducati" e mi urla "...perché l'apnea è una cosa seria!!!".
Ma chi l'ha detto? Chi l'ha detto che è una cosa poi così tanto seria?
L'ansia pre-gara è una cosa seria!
La ricerca esasperata della performance è una cosa seria!
La perdita di motivazione, l'assenza di valori, gli allenamenti monotoni….quelle son cose serie!
Da qualche anno sono l'allenatore della squadra di Apnea Futura e questo mi rende molto orgogliosa. Orgogliosa di quello che faccio ma soprattutto dei miei atleti. Ho imparato molto, soprattutto da loro.
Alla Scuola dello sport, a Roma, mi sono formata tecnicamente; il percorso fatto negli ultimi anni con 'UP STEP Consapevole', mi ha permesso di diventare un vero Coach, imparando l'ascolto e l'apertura, apprendendo l'approccio olistico e umano necessari alla pratica (nello sport e nella vita); ma soprattutto ho imparato dagli atleti! Da quegli incontri significativi di persone che allenano e si allenano nel grande circo blu dell'apnea.
Un allenamento studiato, strutturato e pensato con competenza può essere anche molto impegnativo sia sul piano fisico che sugli aspetti legati alle abilità psicologiche. Passa attraverso le motivazioni e i valori che ognuno di noi esprime quando si mette in gioco. Ma ciò che riguarda la fatica e la sofferenza deve passare per forza anche attraverso l'abilità di saper concepire il benessere, il divertimento e il gioco anche quando l'ipossia boicotta la ragione, anche quando le gambe bruciano e il fiato si fa cortissimo.
Quando il cuore batte, batte forte e la fatica si fa sentire, sott'acqua c'è sempre un bambino dentro di noi che gioca a fare l'apnea.
Se siamo disposti a sorridere di noi stessi, delle nostre paure da gestire, dei possibili traguardi e degli inciampi, diventiamo dei super-eroi dei due mondi, con tanto di costume da Diabolik, pronti a difendere la Galassia!
L'allenamento è cambiamento. E' evoluzione. E' espressione creativa delle potenzialità che possediamo, tante volte senza averne completa padronanza o consapevolezza.
Il mio compito non è la tabella (non solo quello almeno!).
Il progetto riguarda appunto la crescita fatta nell'ascolto e nel riconoscimento delle sensazioni e delle emozioni.
Imparare a conoscere noi stessi attraverso il movimento (come lo faccio, come lo sento, che immagine ho di me mentre sono in azione), i pensieri (cosa mi dico mentre affronto quella cosa, che distanza riesco a prendere dai pensieri negativi, come posso rinforzare quelli positivi), la gestione delle tensioni (riesco a percepirle? e se le percepisco riesco a lasciarle andare?), le strategie (quali sono le mie scelte nei momenti di criticità, quando affronto un imprevisto o si presenta un fattore di disturbo, come affronto l'avversario, chi è veramente l'avversario?).
Ogni obiettivo ha il suo scopo; ogni obiettivo è un percorso di fatica e impegno. Ogni obiettivo passa attraverso qualche sconfitta che ci insegna a tenere ciò che ha funzionato e a cambiare ciò che non lo ha fatto.
Ciò che ci fa vincere sempre poi, è scendere in campo con il cuore ben allenato a dare tutto ciò che di meglio abbiamo.
Lo dobbiamo sapere però, lo dobbiamo allenare!