“Non ho mai…”! Ogni individuo ha qualcosa che non ha mai fatto, a volte ci pensa e si domanda cosa sia che lo trattiene, a volte ci pensa e asserisce ce gli piacerebbe farlo ma al momento, leggete bene ... “le circostanze non gli permettono di poterlo fare”.
Che frase d’effetto ... Avete mai detto una frase simile? Io si, e ciò creduto pure. Poi ho iniziato ad elaborare i miei processi mentali.
E’ più che normale. La prima difesa che il nostro insuccesso propina è una scusante abbastanza credibile che convinca il nostro essere che in fondo puoi anche accontentarti di ciò che hai raggiunto al momento.
Prima ho citato le circostanze che vengono definite la condizione oggettiva, reale e concreta che, accompagnando dei fatti, degli avvenimenti, ne determinano o ne influenzano lo svolgimento. Riassumendo, “io voglio raggiungere un obiettivo, ma la mia situazione reale e concreta non mi permette di raggiungerlo perché il mio itinerario per il perseguimento dello stesso obiettivo viene influenzato da fatti e avvenimenti esterni alla mia volontà”. Da ciò si deduce che le circostanze non sono volute da me ma da agenti esterni che hanno il predominio sulla situazione estranea alla mia volontà.
Ecco la nascita dello stato di frustrazione quando non riusciamo a raggiungere l’obiettivo sperato. Ecco le eventuali due menti nell’individuo. Una che si arrende, l’altra che analizza, soppesa, elabora strategie non perdendo di vista l’obiettivo da raggiungere.
La ginnastica mentale è fondamentale, educare la mente al riconoscere quando si arrende, ad abbattere i muri delle difese errate. Quale delle due menti siamo.
Tutto ciò è fondamentale per raggiungere il vero successo. Il successo interiore. Quel successo che ad ogni battuta d’arresto ti dà lo sprone per trovare strategie migliori capaci a volte di far cambiare le circostanze che possono essere muri mentali frenanti.
Che frase d’effetto ... Avete mai detto una frase simile? Io si, e ciò creduto pure. Poi ho iniziato ad elaborare i miei processi mentali.
E’ più che normale. La prima difesa che il nostro insuccesso propina è una scusante abbastanza credibile che convinca il nostro essere che in fondo puoi anche accontentarti di ciò che hai raggiunto al momento.
Prima ho citato le circostanze che vengono definite la condizione oggettiva, reale e concreta che, accompagnando dei fatti, degli avvenimenti, ne determinano o ne influenzano lo svolgimento. Riassumendo, “io voglio raggiungere un obiettivo, ma la mia situazione reale e concreta non mi permette di raggiungerlo perché il mio itinerario per il perseguimento dello stesso obiettivo viene influenzato da fatti e avvenimenti esterni alla mia volontà”. Da ciò si deduce che le circostanze non sono volute da me ma da agenti esterni che hanno il predominio sulla situazione estranea alla mia volontà.
Ecco la nascita dello stato di frustrazione quando non riusciamo a raggiungere l’obiettivo sperato. Ecco le eventuali due menti nell’individuo. Una che si arrende, l’altra che analizza, soppesa, elabora strategie non perdendo di vista l’obiettivo da raggiungere.
La ginnastica mentale è fondamentale, educare la mente al riconoscere quando si arrende, ad abbattere i muri delle difese errate. Quale delle due menti siamo.
Tutto ciò è fondamentale per raggiungere il vero successo. Il successo interiore. Quel successo che ad ogni battuta d’arresto ti dà lo sprone per trovare strategie migliori capaci a volte di far cambiare le circostanze che possono essere muri mentali frenanti.