A volte mi domando:”cosa significa essere adulto?”.
La butto lì: vuol dire essere sempre un ragazzo ma con la consapevolezza che esistono modi e ruoli per poter stare “nelle regole” del vivere facendo attenzione a non scatenare giudizi negativi, vuol dire aver abbandonato per sempre l’idea di essere un ragazzo e far parte del mondo “giusto” con giacca e cravatta, vuol dire rimanere se stessi e sentirsi liberi di sviluppare le proprie idee aggiustando il tiro in base all’esperienza vissuta, senza rimpianti ma con tanta voglia di crescere?
“L’esperienza” diceva Oscar Wilde “è il nome che ognuno dà ai propri errori” e io di esperienza ne ho accumulata una bella quantità e ho l’impressione che non sia finita qui. Devo preoccuparmi? Sinceramente non penso, perché in fin dei conti, cos'è una vita senza qualche difficoltà, senza delusioni, incazzature, dove tutto scorre liscio e monocromo?' Un mare sempre calmo non esiste.
Certo, essere adulti a volte facilita il compito di commettere scemate sapendo di farle arrogandosi il diritto di poter rimediare qualora qualcosa fosse andato storto oppure gioire per il risultato raggiunto.
Se guardo indietro vedo un passato ….. e lo accetto senza giudizio, forse è questo che ho imparato negli ultimi tempi, anzi, guardo indietro e penso che ciò che ho pensato e fatto oppure pensato e non fatto oppure fatto senza pensarci, rispecchia me stesso a tutto tondo, della serie “sono proprio io!”.
58 suonati, un po' di acciacchi che mi impediscono di diventare il nuovo primatista sui 100mt in pista e sott'acqua, di essere il nuovo Maradona e di sostituire Bolle al prossimo balletto alla Scala, ma nel profondo, e non molto in fondo, ancora ci credo.
Crescere?...non è mai troppo tardi…!!!
La butto lì: vuol dire essere sempre un ragazzo ma con la consapevolezza che esistono modi e ruoli per poter stare “nelle regole” del vivere facendo attenzione a non scatenare giudizi negativi, vuol dire aver abbandonato per sempre l’idea di essere un ragazzo e far parte del mondo “giusto” con giacca e cravatta, vuol dire rimanere se stessi e sentirsi liberi di sviluppare le proprie idee aggiustando il tiro in base all’esperienza vissuta, senza rimpianti ma con tanta voglia di crescere?
“L’esperienza” diceva Oscar Wilde “è il nome che ognuno dà ai propri errori” e io di esperienza ne ho accumulata una bella quantità e ho l’impressione che non sia finita qui. Devo preoccuparmi? Sinceramente non penso, perché in fin dei conti, cos'è una vita senza qualche difficoltà, senza delusioni, incazzature, dove tutto scorre liscio e monocromo?' Un mare sempre calmo non esiste.
Certo, essere adulti a volte facilita il compito di commettere scemate sapendo di farle arrogandosi il diritto di poter rimediare qualora qualcosa fosse andato storto oppure gioire per il risultato raggiunto.
Se guardo indietro vedo un passato ….. e lo accetto senza giudizio, forse è questo che ho imparato negli ultimi tempi, anzi, guardo indietro e penso che ciò che ho pensato e fatto oppure pensato e non fatto oppure fatto senza pensarci, rispecchia me stesso a tutto tondo, della serie “sono proprio io!”.
58 suonati, un po' di acciacchi che mi impediscono di diventare il nuovo primatista sui 100mt in pista e sott'acqua, di essere il nuovo Maradona e di sostituire Bolle al prossimo balletto alla Scala, ma nel profondo, e non molto in fondo, ancora ci credo.
Crescere?...non è mai troppo tardi…!!!