Quando la generosità genera bellezza.
Di fronte ad un atto generoso effettuato nei vostri vostri confronti cosa fareste? Incontrate spesso persone generose nella vostra vita? E ancor più, vi sentite in dovere/piacere di restituire la stessa generosità?
Esordisco cosi in questo post, riportandovi piacevoli ed interessanti riflessioni che mi hanno catturato in questi giorni. Fra lo scherzo, una battuta ed una risata, ho ricevuto senza alcuna apparente motivazione un dono. Ed allora ho cominciato a pensare lasciando che la mia mente mi guidasse liberamente verso il significato di quanto è successo.
Fin dall’inizio l’emozione più forte che mi ha coinvolto è stata un immediato e profondo desiderio di ricambiare, di restituire quanto di bello ho ricevuto, di riportare equilibro laddove qualcuno ha modificato la mia personale omeostasi. C’è nella cultura indiana questo concetto di ricambio di quanto ricevuto, obbligato, quasi forzato verso la giustezza delle cose. Non credo particolarmente alle dinamiche zodiacali, ma non posso evitare di constatare che la mia metà posseduta dal leone non possa compiacersi di ciò. Mì è venuto spontaneo quindi pormi nella condizione di fare qualcosa che potesse sottolineare con l’evidenziatore verde il piacere che ho ricevuto, la bellezza nascosta in questo piccolo gesto e la volontà di dar forza e continuità ad atti così preziosi perché possano trovare modo di non terminare.
Ed eccola qua l’idea, quale spazio migliore di questa lettura collettiva per ringraziare pubblicamente la persona protagonista del gesto, per dirle che questa serata è nata grazie a lei, che senza saperlo ha posto un semino positivo in un nuovo ambiente, che lei non conosce. Forse da qui nascerà qualcosa, i commensali troveranno modo di aprire spazi verso la parte migliore di loro ed alimenteranno con più facilità la voglia di dare, di concedersi e di essere generosi. Chissà………forse……intanto è successo. Intanto è successo che la tua presenza si è materializzata nella pasta, nella cura con cui è stata stesa la sfoglia, nella bontà del ripieno e nel gusto che ci ha procurato. Oggi persone hanno cucinato, hanno preparato il brodo, hanno preparato le polpette “mondeghili” milanesi ed inviatato altre persone a partecipare. Tutto questo forse è poco, ma è successo solo ed esclusivamente, perché tu hai avuto un idea e l’hai portata fino in fondo.
Un grandissimo ringraziamento a Francesca Soriani (chiamata Cappelletti nel titolo in riferimento al regalo che mi ha fatto) ed alla creatrice di quest’opera di arte culinaria, che tu possa continuare ad essere cosi, altruista, generosa, eccessiva e spontanea. Una cosa è sicura, il segno del tuo passaggio in questa vita, non risulterà grigio ed insignificante.
Esordisco cosi in questo post, riportandovi piacevoli ed interessanti riflessioni che mi hanno catturato in questi giorni. Fra lo scherzo, una battuta ed una risata, ho ricevuto senza alcuna apparente motivazione un dono. Ed allora ho cominciato a pensare lasciando che la mia mente mi guidasse liberamente verso il significato di quanto è successo.
Fin dall’inizio l’emozione più forte che mi ha coinvolto è stata un immediato e profondo desiderio di ricambiare, di restituire quanto di bello ho ricevuto, di riportare equilibro laddove qualcuno ha modificato la mia personale omeostasi. C’è nella cultura indiana questo concetto di ricambio di quanto ricevuto, obbligato, quasi forzato verso la giustezza delle cose. Non credo particolarmente alle dinamiche zodiacali, ma non posso evitare di constatare che la mia metà posseduta dal leone non possa compiacersi di ciò. Mì è venuto spontaneo quindi pormi nella condizione di fare qualcosa che potesse sottolineare con l’evidenziatore verde il piacere che ho ricevuto, la bellezza nascosta in questo piccolo gesto e la volontà di dar forza e continuità ad atti così preziosi perché possano trovare modo di non terminare.
Ed eccola qua l’idea, quale spazio migliore di questa lettura collettiva per ringraziare pubblicamente la persona protagonista del gesto, per dirle che questa serata è nata grazie a lei, che senza saperlo ha posto un semino positivo in un nuovo ambiente, che lei non conosce. Forse da qui nascerà qualcosa, i commensali troveranno modo di aprire spazi verso la parte migliore di loro ed alimenteranno con più facilità la voglia di dare, di concedersi e di essere generosi. Chissà………forse……intanto è successo. Intanto è successo che la tua presenza si è materializzata nella pasta, nella cura con cui è stata stesa la sfoglia, nella bontà del ripieno e nel gusto che ci ha procurato. Oggi persone hanno cucinato, hanno preparato il brodo, hanno preparato le polpette “mondeghili” milanesi ed inviatato altre persone a partecipare. Tutto questo forse è poco, ma è successo solo ed esclusivamente, perché tu hai avuto un idea e l’hai portata fino in fondo.
Un grandissimo ringraziamento a Francesca Soriani (chiamata Cappelletti nel titolo in riferimento al regalo che mi ha fatto) ed alla creatrice di quest’opera di arte culinaria, che tu possa continuare ad essere cosi, altruista, generosa, eccessiva e spontanea. Una cosa è sicura, il segno del tuo passaggio in questa vita, non risulterà grigio ed insignificante.