Uno degli elementi più importanti all'interno di un colloquio, necessario per poter ascoltare, è il silenzio.
Il silenzio è parte integrante dello scambio verbale perché insieme al parlare ha un senso specifico, è un elemento dotato quindi di significato.
Tra i vari significati troviamo per esempio l’avere bisogno di momenti di riflessione, di trovare un tempo affinché si crei un clima di ascolto adeguato, può derivare da aspetti emozionali, può manifestare resistenza, opposizione, può essere passivo aggressivo, può essere uno strumento per ferire, oppure può essere vuoto e non avere un senso.
In “Silenzio umano, silenzio disumano” Salman Akhtar scrive:
Il silenzio può assolvere a diverse funzioni, esprimere un'ampia gamma di sentimenti e di configurazioni psichiche.
Accordo, disaccordo, piacere, dispiacere, paura, rabbia o tranquillità.
Può essere segno di soddisfazione, di reciproca comprensione e di compassione.
Può indicare un vuoto e una mancanza totale di affettività.
Può trasmettere calore o creare il gelo.
Può essere elogiativo ed esprimere accettazione, può essere tagliente e sprezzante.
Vengono distinti diversi tipi di silenzio:
Il Silenzio strutturale, riguarda la struttura della nostra personalità, i nostri ricordi, il nostro vissuto, non è espresso verbalmente.
Il Silenzio non mentalizzato, è l'esito dell'assenza o della grave carenza della funzione alfa della madre, a volte la persona evidenzia una mancanza di pensieri e di parole.
Il Silenzio difensivo, può essere l'esito dell'emergere alla coscienza di desideri o fantasie inaccettabili, oppure esprimere il rifiuto deliberato a condividere qualcosa di importante, a volte si nasconde dietro un atteggiamento pseudo cordiale.
Il Silenzio come messa in atto, può assolvere una funzione di difesa ma anche quella di reazione, come per scaricare un'emozione forte.
Il Silenzio contemplativo, è una sorta di dialogo interiore, privato, con sé stessi, utile per metabolizzare informazioni o per prendere coscienza di certi contenuti emersi. Di solito è seguito da un incremento di associazioni o di insight.
Il Silenzio rigenerativo, è una sorta di riposo del sé, è al servizio dell'Io perché funzionale a reintegrare l'Io stesso ed è uno stato transitorio.
Il Silenzio vuoto che corrisponde ad uno stato simile al sonno.
Il silenzio assolve a diverse funzioni e proprio per questo, per affrontarlo, non ci sono manuali o regole specifiche ma bisogna affidarsi alla propria sensibilità, al proprio modo di sentire il silenzio, per comprendere o, più o meno, per analizzare il significato di quel silenzio.
“Molto spesso, dietro ad un silenzio si nascondono pepite preziose, e a volte proprio il silenzio è l'ingrediente che serve a farle emergere” Daniele Trevisani
Il silenzio è parte integrante dello scambio verbale perché insieme al parlare ha un senso specifico, è un elemento dotato quindi di significato.
Tra i vari significati troviamo per esempio l’avere bisogno di momenti di riflessione, di trovare un tempo affinché si crei un clima di ascolto adeguato, può derivare da aspetti emozionali, può manifestare resistenza, opposizione, può essere passivo aggressivo, può essere uno strumento per ferire, oppure può essere vuoto e non avere un senso.
In “Silenzio umano, silenzio disumano” Salman Akhtar scrive:
Il silenzio può assolvere a diverse funzioni, esprimere un'ampia gamma di sentimenti e di configurazioni psichiche.
Accordo, disaccordo, piacere, dispiacere, paura, rabbia o tranquillità.
Può essere segno di soddisfazione, di reciproca comprensione e di compassione.
Può indicare un vuoto e una mancanza totale di affettività.
Può trasmettere calore o creare il gelo.
Può essere elogiativo ed esprimere accettazione, può essere tagliente e sprezzante.
Vengono distinti diversi tipi di silenzio:
Il Silenzio strutturale, riguarda la struttura della nostra personalità, i nostri ricordi, il nostro vissuto, non è espresso verbalmente.
Il Silenzio non mentalizzato, è l'esito dell'assenza o della grave carenza della funzione alfa della madre, a volte la persona evidenzia una mancanza di pensieri e di parole.
Il Silenzio difensivo, può essere l'esito dell'emergere alla coscienza di desideri o fantasie inaccettabili, oppure esprimere il rifiuto deliberato a condividere qualcosa di importante, a volte si nasconde dietro un atteggiamento pseudo cordiale.
Il Silenzio come messa in atto, può assolvere una funzione di difesa ma anche quella di reazione, come per scaricare un'emozione forte.
Il Silenzio contemplativo, è una sorta di dialogo interiore, privato, con sé stessi, utile per metabolizzare informazioni o per prendere coscienza di certi contenuti emersi. Di solito è seguito da un incremento di associazioni o di insight.
Il Silenzio rigenerativo, è una sorta di riposo del sé, è al servizio dell'Io perché funzionale a reintegrare l'Io stesso ed è uno stato transitorio.
Il Silenzio vuoto che corrisponde ad uno stato simile al sonno.
Il silenzio assolve a diverse funzioni e proprio per questo, per affrontarlo, non ci sono manuali o regole specifiche ma bisogna affidarsi alla propria sensibilità, al proprio modo di sentire il silenzio, per comprendere o, più o meno, per analizzare il significato di quel silenzio.
“Molto spesso, dietro ad un silenzio si nascondono pepite preziose, e a volte proprio il silenzio è l'ingrediente che serve a farle emergere” Daniele Trevisani