Yutori" (余裕) è un termine giapponese che può essere tradotto in italiano come "spazio", "margine". Viene spesso utilizzato per descrivere uno stato di calma, rilassatezza o di "leggerezza mentale", dove una persona non è sopraffatta dal lavoro, dallo stress o dalle preoccupazioni.
Tetsuo Tanaka, un sociologo giapponese ha scritto su come questo concetto fosse applicato nelle scuole giapponesi durante gli anni '90, in particolare durante il periodo in cui è stato promosso il "sistema educativo yutori". Questo sistema mirava a ridurre la pressione sugli studenti, concedendo loro più tempo per creare uno spazio mentale dove fare emergere un pensiero creativo e di apprendimento libero, invece di concentrarsi esclusivamente su un curriculum rigido e impegnativo.
Il concetto di yutori fu successivamente esteso e applicato ad altri aspetti della vita quotidiana, inclusa la sfera psicologica.
La creazione di questo “spazio mentale”, di quel tempo vuoto che abbiamo perso, libero da pensieri e preoccupazioni è utile a promuovere la pace interiore, la riflessione ed una maggiore consapevolezza di sé, contribuendo così ad affrontare con maggiore serenità ed equilibrio le sfide che la vita ci propone.
Per applicare il concetto di Yutori alla vita quotidiana si potrebbe pensare di adottare pratiche differenti:
CREARE MARGINI DI TEMPO: in fase di pianificazione dei propri impegni quotidiani lasciare vuoti tra un’attività e l’altra.
PRATICARE MINDFULNESS: dedicare qualche minuto al giorno al respiro , alla meditazione, al momento presente (qui ed ora) cercando di osservare i propri pensieri senza giudizio.
COLTIVA LA GRATITUDINE: praticare riconoscenza per le cose positive presenti nella propria esistenza (ad esempio scrivendo su un diario frasi positive, guardare con occhi di apprezzamento ...) senza pensare a ciò che manca.
RICONNETTERSI CON LA NATURA: passare qualche minuto immersi nella natura sintonizzandosi con i colori, i rumori , i suoni i profumi.
ABBRACCIARE IL “MENO”: liberarsi di oggetti vecchi e superflui nonchè di impegni non essenziali ... meno cose si possiedono e più semplice riordinare.
Mi sento così stanca forse, perché vivo continuamente la mia quotidianità con l’illusione che l’efficienza sia il segreto della felicità … e ho sacrificato la bellezza del vuoto di quel momento in cui concedermi di non fare nulla… quell’attimo in cui fermarmi, respirare, guardare il cielo, annusare un fiore, lasciarmi accarezzare dal soffio del vento seduta da sola su una panchina. Riuscire a vivere quel tempo vuoto che non serve a nulla se non ad esistere…ricordando a me stessa che vivere non è solo fare ma anche essere.
E’ in questo piccolo spazio (chiamato Yutori), in questo momento di vuoto, di cui a volte abbiamo tanta paura, dove possiamo ritrovare noi stessi e il senso della vita.
Tetsuo Tanaka, un sociologo giapponese ha scritto su come questo concetto fosse applicato nelle scuole giapponesi durante gli anni '90, in particolare durante il periodo in cui è stato promosso il "sistema educativo yutori". Questo sistema mirava a ridurre la pressione sugli studenti, concedendo loro più tempo per creare uno spazio mentale dove fare emergere un pensiero creativo e di apprendimento libero, invece di concentrarsi esclusivamente su un curriculum rigido e impegnativo.
Il concetto di yutori fu successivamente esteso e applicato ad altri aspetti della vita quotidiana, inclusa la sfera psicologica.
La creazione di questo “spazio mentale”, di quel tempo vuoto che abbiamo perso, libero da pensieri e preoccupazioni è utile a promuovere la pace interiore, la riflessione ed una maggiore consapevolezza di sé, contribuendo così ad affrontare con maggiore serenità ed equilibrio le sfide che la vita ci propone.
Per applicare il concetto di Yutori alla vita quotidiana si potrebbe pensare di adottare pratiche differenti:
CREARE MARGINI DI TEMPO: in fase di pianificazione dei propri impegni quotidiani lasciare vuoti tra un’attività e l’altra.
PRATICARE MINDFULNESS: dedicare qualche minuto al giorno al respiro , alla meditazione, al momento presente (qui ed ora) cercando di osservare i propri pensieri senza giudizio.
COLTIVA LA GRATITUDINE: praticare riconoscenza per le cose positive presenti nella propria esistenza (ad esempio scrivendo su un diario frasi positive, guardare con occhi di apprezzamento ...) senza pensare a ciò che manca.
RICONNETTERSI CON LA NATURA: passare qualche minuto immersi nella natura sintonizzandosi con i colori, i rumori , i suoni i profumi.
ABBRACCIARE IL “MENO”: liberarsi di oggetti vecchi e superflui nonchè di impegni non essenziali ... meno cose si possiedono e più semplice riordinare.
Mi sento così stanca forse, perché vivo continuamente la mia quotidianità con l’illusione che l’efficienza sia il segreto della felicità … e ho sacrificato la bellezza del vuoto di quel momento in cui concedermi di non fare nulla… quell’attimo in cui fermarmi, respirare, guardare il cielo, annusare un fiore, lasciarmi accarezzare dal soffio del vento seduta da sola su una panchina. Riuscire a vivere quel tempo vuoto che non serve a nulla se non ad esistere…ricordando a me stessa che vivere non è solo fare ma anche essere.
E’ in questo piccolo spazio (chiamato Yutori), in questo momento di vuoto, di cui a volte abbiamo tanta paura, dove possiamo ritrovare noi stessi e il senso della vita.