La Vigilia di Natale si presenta sempre con quel misto di aspettativa e leggera ansia che accompagna i pranzi di famiglia, le chiacchiere forzate e i brindisi che si ripetono ogni anno. Ma quest’anno? Quest’anno siamo riusciti a sorprendere perfino noi stessi. Un viaggio alle terme, una di quelle decisioni prese all’ultimo minuto, tra il serio e il faceto, quasi a voler sfuggire al cliché natalizio delle tartine col salmone e dei maglioni coordinati.
Prologo: Lo Stronzo e L’Avvocato
La giornata è iniziata con me, telefono in mano, intento a scambiare gli auguri con il mio caro amico Cosimo. Mia moglie Annalisa, sempre pronta a pizzicarmi con lo sguardo, era lì accanto, e non ho resistito: “Sai che tipo di feste mi aspettano? Cognate, nonne, nipoti… le feste che non vorresti mai!” Ho sentito le scatole di Annalisa girare senza nemmeno guardarla. Risate. Forse sono stato stronzo. Forse. Ma il bello delle famiglie è che, nonostante tutto, alla fine ci si ritrova immersi in qualcosa di inaspettatamente... bello. E infatti, il programma prevedeva terme, cognate e un pranzo “gradevole”. Gradevole ma monitorato, sia chiaro: “Non mangiare quello, attento a questo, oggi niente dolci.” Il mantra delle feste moderne.
Alle Terme: Tra Suricati, Tuffi e Vecchi Amori
Arrivati alle terme, ci accoglie un panorama da cartolina e un’acqua a 36 gradi che prometteva di sciogliere tensioni e vecchi rancori. Poca gente, un silenzio quasi surreale, e noi: un assortimento umano che sembrava una sit-com in vacanza. La nipote undicenne, soprannominata 'la cavalletta' per il profilo da suricato che sfoggia su WhatsApp, non smetteva di saltare e tuffarsi in acqua, inseguita dalla zia super atletica che inanellava vasche con le pinne come se fosse alle Olimpiadi. Noi altri? Abbiamo scelto il ruolo più dignitoso: osservatori pigri con occasionali incursioni di chiacchiere filosofiche.
Chiacchiere Filosofiche (O Quasi)
La suocera Silvana, con il suo controllo impeccabile, si lascia scappare un desiderio: “Che bello sarebbe andare in vacanza in un posto simile…” Risate. “Ma dove vuoi andare, è una vita che lo dici!” rispondono le figlie, pronte a smontare ogni velleità con quel mix di affetto e sarcasmo che solo le famiglie sanno maneggiare.
E poi si parla di tutto: gli acciacchi dell’età, il tempo che vola, i progetti sempre più a breve termine. Persino di urne e cremazioni. Sembrerebbe macabro, ma le risate amareggianti che ne nascono sono il vero antidoto alla paura di perdere chi amiamo. Tra battute, nostalgie e voli pindarici, l’atmosfera si scalda, come l’acqua termale che ci culla.
Un Coltello Diverso
In passato, ci sono stati momenti in cui la tensione familiare si poteva tagliare con un coltello. Oggi, quel coltello è servito per scavare nelle emozioni e nelle battute, andando a fondo ma senza fare male. La nostalgia si mescola all’affetto, le risate agli sguardi che sanno già che questi momenti sono preziosi proprio perché rari.
Epilogo: Il Natale Dentro
Alla fine, torniamo a casa più leggeri, anche se sazi di emozioni. Questo viaggio alle terme, con il suo intreccio di risate, malinconie e scoperte, è stato il prologo perfetto per il Natale. Nessun maglione coordinato, niente tartine, ma tanto calore, nel senso più autentico del termine.
Quindi, grazie. A chi c’era, a chi non c’è più, e a chi, nonostante tutto, rende ogni Natale un’occasione per ricordare che il vero regalo sono i legami. Anche quando scherziamo, ridiamo e, sì, diciamo cose da stronzi.
Prologo: Lo Stronzo e L’Avvocato
La giornata è iniziata con me, telefono in mano, intento a scambiare gli auguri con il mio caro amico Cosimo. Mia moglie Annalisa, sempre pronta a pizzicarmi con lo sguardo, era lì accanto, e non ho resistito: “Sai che tipo di feste mi aspettano? Cognate, nonne, nipoti… le feste che non vorresti mai!” Ho sentito le scatole di Annalisa girare senza nemmeno guardarla. Risate. Forse sono stato stronzo. Forse. Ma il bello delle famiglie è che, nonostante tutto, alla fine ci si ritrova immersi in qualcosa di inaspettatamente... bello. E infatti, il programma prevedeva terme, cognate e un pranzo “gradevole”. Gradevole ma monitorato, sia chiaro: “Non mangiare quello, attento a questo, oggi niente dolci.” Il mantra delle feste moderne.
Alle Terme: Tra Suricati, Tuffi e Vecchi Amori
Arrivati alle terme, ci accoglie un panorama da cartolina e un’acqua a 36 gradi che prometteva di sciogliere tensioni e vecchi rancori. Poca gente, un silenzio quasi surreale, e noi: un assortimento umano che sembrava una sit-com in vacanza. La nipote undicenne, soprannominata 'la cavalletta' per il profilo da suricato che sfoggia su WhatsApp, non smetteva di saltare e tuffarsi in acqua, inseguita dalla zia super atletica che inanellava vasche con le pinne come se fosse alle Olimpiadi. Noi altri? Abbiamo scelto il ruolo più dignitoso: osservatori pigri con occasionali incursioni di chiacchiere filosofiche.
Chiacchiere Filosofiche (O Quasi)
La suocera Silvana, con il suo controllo impeccabile, si lascia scappare un desiderio: “Che bello sarebbe andare in vacanza in un posto simile…” Risate. “Ma dove vuoi andare, è una vita che lo dici!” rispondono le figlie, pronte a smontare ogni velleità con quel mix di affetto e sarcasmo che solo le famiglie sanno maneggiare.
E poi si parla di tutto: gli acciacchi dell’età, il tempo che vola, i progetti sempre più a breve termine. Persino di urne e cremazioni. Sembrerebbe macabro, ma le risate amareggianti che ne nascono sono il vero antidoto alla paura di perdere chi amiamo. Tra battute, nostalgie e voli pindarici, l’atmosfera si scalda, come l’acqua termale che ci culla.
Un Coltello Diverso
In passato, ci sono stati momenti in cui la tensione familiare si poteva tagliare con un coltello. Oggi, quel coltello è servito per scavare nelle emozioni e nelle battute, andando a fondo ma senza fare male. La nostalgia si mescola all’affetto, le risate agli sguardi che sanno già che questi momenti sono preziosi proprio perché rari.
Epilogo: Il Natale Dentro
Alla fine, torniamo a casa più leggeri, anche se sazi di emozioni. Questo viaggio alle terme, con il suo intreccio di risate, malinconie e scoperte, è stato il prologo perfetto per il Natale. Nessun maglione coordinato, niente tartine, ma tanto calore, nel senso più autentico del termine.
Quindi, grazie. A chi c’era, a chi non c’è più, e a chi, nonostante tutto, rende ogni Natale un’occasione per ricordare che il vero regalo sono i legami. Anche quando scherziamo, ridiamo e, sì, diciamo cose da stronzi.