Ti è mai accaduto di trovarti in una conversazione in cui, più che ascoltare, stavi pensando a preparare la tua risposta?
Accade spesso: riempiamo il silenzio con parole, un po' per abitudine, un po' per paura di quei momenti di vuoto che sembrano imbarazzanti e possono metterci addosso una sensazione di disagio. Eppure, dietro questa dinamica si nasconde una grande opportunità: imparare a praticare l'ascolto attivo.
Ascoltare e sentire: cosa ci dice l'etimologia?
Per comprendere meglio la differenza tra ascoltare e sentire, può essere utile partire dall’etimologia.
Ascoltare per rispondere o per comprendere?
Molte conversazioni, spesso, si trasformano in monologhi alternati. Parliamo, ascoltiamo distrattamente e non vediamo l’ora di dire la nostra. Ma ascoltare davvero significa sospendere il proprio sé e fare spazio all’altro, cogliere il significato oltre le parole.
La domanda che dovremmo porci è: "Sto ascoltando per rispondere o per comprendere?". Quando iniziamo a osservare questa dinamica, scopriamo quanto spesso siamo "sintonizzati su noi stessi" più che sugli altri.
L’importanza dell’ascolto attivo nel mio lavoro
Come Social Media Manager, l'ascolto attivo è una delle competenze più preziose che ho sviluppato nel 2024. Non si tratta solo di ascoltare i clienti, ma anche di capire i loro bisogni profondi, quelli che a volte nemmeno loro riescono a esprimere chiaramente.
Ogni riunione o brainstorming con i miei clienti diventa un’opportunità per fare domande mirate e restituire loro il senso delle loro parole per costruire strategie che rispecchino davvero la loro visione. Questo approccio mi ha permesso non solo di creare contenuti più autentici, ma anche di costruire relazioni di fiducia più profonde e di stima reciproca.
L’ascolto attivo nella vita quotidiana
Anche nella vita personale, l’ascolto attivo ha fatto una grande differenza. Essere davvero presente in una conversazione è un atto di generosità che rafforza i legami. Ho imparato a non interrompere, a lasciare che il silenzio riempia lo spazio quando serve, e a rispondere solo dopo aver riflettuto.
Questo mi ha aiutato a comunicare meglio con le persone che amo, in famiglia e ad accogliere i loro sentimenti senza giudizio e a creare un livello di connessione più profondo.
Quindi, come praticare l’ascolto attivo?
Se vuoi iniziare a migliorare il tuo ascolto, ecco alcuni passi semplici ma efficaci:
Nel mio percorso personale e professionale, l’ascolto attivo è diventato uno strumento di crescita e connessione. Ti invito a provarlo: potresti scoprire che, a volte, il vuoto non ha bisogno di essere riempito, ma solo accolto.
Con affetto, Valentina
Accade spesso: riempiamo il silenzio con parole, un po' per abitudine, un po' per paura di quei momenti di vuoto che sembrano imbarazzanti e possono metterci addosso una sensazione di disagio. Eppure, dietro questa dinamica si nasconde una grande opportunità: imparare a praticare l'ascolto attivo.
Ascoltare e sentire: cosa ci dice l'etimologia?
Per comprendere meglio la differenza tra ascoltare e sentire, può essere utile partire dall’etimologia.
- Ascoltare deriva dal latino auscultare, che significa "prestare attenzione con le orecchie". Implica un atto intenzionale, un’azione consapevole rivolta verso chi parla. Non si tratta solo di percepire i suoni, ma di dare loro significato e profondità.
- Sentire, invece, viene dal latino sentire, che significa "percepire con i sensi" o "avere un’opinione". È un verbo più ampio, che coinvolge il cuore e le emozioni, non solo l’udito. Sentire va oltre: è cogliere l’essenza di ciò che l’altro comunica, anche senza parole.
Ascoltare per rispondere o per comprendere?
Molte conversazioni, spesso, si trasformano in monologhi alternati. Parliamo, ascoltiamo distrattamente e non vediamo l’ora di dire la nostra. Ma ascoltare davvero significa sospendere il proprio sé e fare spazio all’altro, cogliere il significato oltre le parole.
La domanda che dovremmo porci è: "Sto ascoltando per rispondere o per comprendere?". Quando iniziamo a osservare questa dinamica, scopriamo quanto spesso siamo "sintonizzati su noi stessi" più che sugli altri.
L’importanza dell’ascolto attivo nel mio lavoro
Come Social Media Manager, l'ascolto attivo è una delle competenze più preziose che ho sviluppato nel 2024. Non si tratta solo di ascoltare i clienti, ma anche di capire i loro bisogni profondi, quelli che a volte nemmeno loro riescono a esprimere chiaramente.
Ogni riunione o brainstorming con i miei clienti diventa un’opportunità per fare domande mirate e restituire loro il senso delle loro parole per costruire strategie che rispecchino davvero la loro visione. Questo approccio mi ha permesso non solo di creare contenuti più autentici, ma anche di costruire relazioni di fiducia più profonde e di stima reciproca.
L’ascolto attivo nella vita quotidiana
Anche nella vita personale, l’ascolto attivo ha fatto una grande differenza. Essere davvero presente in una conversazione è un atto di generosità che rafforza i legami. Ho imparato a non interrompere, a lasciare che il silenzio riempia lo spazio quando serve, e a rispondere solo dopo aver riflettuto.
Questo mi ha aiutato a comunicare meglio con le persone che amo, in famiglia e ad accogliere i loro sentimenti senza giudizio e a creare un livello di connessione più profondo.
Quindi, come praticare l’ascolto attivo?
Se vuoi iniziare a migliorare il tuo ascolto, ecco alcuni passi semplici ma efficaci:
- Fermati e ascolta: metti da parte ogni distrazione e concentra tutta la tua attenzione su chi parla.
- Riformula: ripeti a parole tue ciò che hai capito, per confermare di aver colto il messaggio, “quindi se ho capito correttamente, mi stai dicendo che”.
- Fai domande aperte: chiedi “perché?" o “cosa intendi?" per approfondire ciò che l’altro sta dicendo.
- Accogli il silenzio: non temere i momenti di pausa; spesso permettono a chi parla di riflettere e condividere qualcosa di più profondo.
Nel mio percorso personale e professionale, l’ascolto attivo è diventato uno strumento di crescita e connessione. Ti invito a provarlo: potresti scoprire che, a volte, il vuoto non ha bisogno di essere riempito, ma solo accolto.
Con affetto, Valentina