All’inizio del cartone animato del 1937: Biancaneve e i sette nani; una pietra miliare nella storia del cinema, un cartone diventato leggenda, si sente il produttore dire:
‘’ La mia più sincera gratitudine va agli impiegati del mio studio: la cui lealtà e collaborazione hanno reso possibile questa produzione ‘’.
Questa frase mi colpisce ogni volta che l’ascolto!
Quanto hanno da dire queste righe rispetto a quella generazione? Quando bastava la parola, ora servono montagne di carta congiunte ad altrettante firme.
Chi ha fatto sparire l’onore da questo secolo?
Esisteva un tempo nel quale la parola data era sufficiente. (ancora oggi seppur più raramente)
Ripenso a mio padre, e mi domando come mi insegnò i valori che conosco, il rispetto delle persone, del lavoro altrui, l’importanza di mantenere la parola data.
Lui mi fu da esempio mediante il suo comportamento sul lavoro, ebbene sì, come per i sette nani la sua passione era la sua attività!
SIAMO TUTTI SERVITORI DI TUTTI, mi diceva! Questa è una sua frase, non copiata, non sentita, non letta, se pur potrebbe essere intesa in chiave ecclesiastica, non lo era! Si riferiva al piacere dell’impegno, alla dedizione gioiosa, a volte gratuita.
Io vorrei insegnare alla mie figlie ad essere forti e gentili come lo era il nonno, dote riconosciutagli in più occasioni da molteplici persone.
Ho sempre apprezzato il suo carattere, molto simile al mio, ma ci sono cose che non ho detto a parole, ora potendo lo farei:
Ho apprezzato tanto e sono grata di aver vissuto con te parte del mio tempo lavorativo , di aver potuto godere delle nostre pause e dei tuoi scherzetti, delle tue barzellette inventate su due piedi delle quali ridevo tanto, proprio perché non facevano ridere, ho ricordi indelebili delle gite in famiglia , quante cose so fare bene grazie a te, mi hai aiutato a sviluppare anche l’intuito perché fin da giovanissima mi hai sempre portata con te ad incontri di lavoro, anche io lo faccio con le bambine sai ? Saresti fiero di loro, hanno capito che in certe situazioni devono avere rispetto e sanno comportarsi (incontenibili eccezioni a parte).
Tu sapevi che il tuo valore non poteva essere scalfito da provocazioni e avevi la capacità di rispondere non rispondendo, non avevi bisogno di giustificarti; che grande è questa cosa, mi rendo conto adesso del valore della tua abilità e da quale buona autostima fosse supportata.
Alle ragazze voglio lasciare qualcosa di tutto ciò, sarai tu il nostro poeta!
Quando ero ragazza a scrivere testi in rima erano i cantanti, dei veri capolavori: di valori, ideali, coraggio, esempio, stimolo al cambiamento, apertura alle infinite possibilità della vita.
Ci incontravamo a casa mia o in quella delle mie amiche e con lo stereo ‘’a palla’’ sognavamo sorrette da parole cariche di forza, amore, speranza, energia…ci riempivano l’anima! Ci davano euforia e hanno contribuito a formare le nostre personalità.
Ma queste vecchie poesie travestite da canzoni, sono OUT per i giovani delle nuove generazioni, oggi ci sono altri ‘’ artisti ‘’ in voga, Tony Effe, Mahmood, volevo scrivervi qui alcune frasi dei loro testi volgari e sessisti, ma le mie dita si sono rifiutate di digitare un tale scempio.
Sono troppo pochi gli artisti rimasti ad essere puliti, ad esibirsi nei palcoscenici con gli occhi pieni di una sana emozione;
troppo pochi dispensatori di sogni di un futuro grandioso sono rimasti oggi..
Sono molto preoccupata per l’avvenire delle mie figlie, per le priorità (da rivedere) che questo mondo sta innestando nel cervello dei giovani.
Quindi questi ‘’agnelli’’ ai quali hanno portato via la religione (la buona musica), ora si travestono da lupi da tastiera, ma là fuori il mondo vero è spietato, un cammino minato da naturali, inevitabili, a volte costruttivi fallimenti dai quali non sarà certo chatgpt a salvarli.
Ogni movimento che loro faranno in rete è registrato, allo scopo di stillare un profilo della persona.
Entrano in gioco meccanismi minuziosamente studiati, per fini di consumismo e di profitto. l’individuo in sé non ha valore né nome, diviene un numero inserito in un algoritmo, per creare un prodotto ad hoc in base agli indici di gradimento, generosamente e inconsapevolmente forniti dallo stesso utente.
Anche io sono influenzata dal sistema, e se pur ne abbia la consapevolezza temo di perdere di vista cos’è autentico, perché il mio orgoglio mi impedisce di credere che siano altri a scegliere per me!
Ma mi sono posta una mission, il mio sarà un emozionante viaggio per ritornare alle origini, come nella favola di Biancaneve, ascolteremo gli uccellini nel bosco vicino a casa nostra nel quale non si addentra mai nessuno, e canteremo assieme a loro, rimarremo su un piano nel quale a guidarci saranno le emozioni e la comunicazione e ci circonderemo principalmente da persone con gli stessi nostri ideali, ci saranno meno regali dei quali si scarta la carta, al loro posto più momenti ed esperienze da vivere assieme, perché se è vero che ‘’ la vita ogni uno la impara da se ‘’ questo è il modo giusto per me di apprendere a viverla.
‘’ La mia più sincera gratitudine va agli impiegati del mio studio: la cui lealtà e collaborazione hanno reso possibile questa produzione ‘’.
Questa frase mi colpisce ogni volta che l’ascolto!
Quanto hanno da dire queste righe rispetto a quella generazione? Quando bastava la parola, ora servono montagne di carta congiunte ad altrettante firme.
Chi ha fatto sparire l’onore da questo secolo?
Esisteva un tempo nel quale la parola data era sufficiente. (ancora oggi seppur più raramente)
Ripenso a mio padre, e mi domando come mi insegnò i valori che conosco, il rispetto delle persone, del lavoro altrui, l’importanza di mantenere la parola data.
Lui mi fu da esempio mediante il suo comportamento sul lavoro, ebbene sì, come per i sette nani la sua passione era la sua attività!
SIAMO TUTTI SERVITORI DI TUTTI, mi diceva! Questa è una sua frase, non copiata, non sentita, non letta, se pur potrebbe essere intesa in chiave ecclesiastica, non lo era! Si riferiva al piacere dell’impegno, alla dedizione gioiosa, a volte gratuita.
Io vorrei insegnare alla mie figlie ad essere forti e gentili come lo era il nonno, dote riconosciutagli in più occasioni da molteplici persone.
Ho sempre apprezzato il suo carattere, molto simile al mio, ma ci sono cose che non ho detto a parole, ora potendo lo farei:
Ho apprezzato tanto e sono grata di aver vissuto con te parte del mio tempo lavorativo , di aver potuto godere delle nostre pause e dei tuoi scherzetti, delle tue barzellette inventate su due piedi delle quali ridevo tanto, proprio perché non facevano ridere, ho ricordi indelebili delle gite in famiglia , quante cose so fare bene grazie a te, mi hai aiutato a sviluppare anche l’intuito perché fin da giovanissima mi hai sempre portata con te ad incontri di lavoro, anche io lo faccio con le bambine sai ? Saresti fiero di loro, hanno capito che in certe situazioni devono avere rispetto e sanno comportarsi (incontenibili eccezioni a parte).
Tu sapevi che il tuo valore non poteva essere scalfito da provocazioni e avevi la capacità di rispondere non rispondendo, non avevi bisogno di giustificarti; che grande è questa cosa, mi rendo conto adesso del valore della tua abilità e da quale buona autostima fosse supportata.
Alle ragazze voglio lasciare qualcosa di tutto ciò, sarai tu il nostro poeta!
Quando ero ragazza a scrivere testi in rima erano i cantanti, dei veri capolavori: di valori, ideali, coraggio, esempio, stimolo al cambiamento, apertura alle infinite possibilità della vita.
Ci incontravamo a casa mia o in quella delle mie amiche e con lo stereo ‘’a palla’’ sognavamo sorrette da parole cariche di forza, amore, speranza, energia…ci riempivano l’anima! Ci davano euforia e hanno contribuito a formare le nostre personalità.
Ma queste vecchie poesie travestite da canzoni, sono OUT per i giovani delle nuove generazioni, oggi ci sono altri ‘’ artisti ‘’ in voga, Tony Effe, Mahmood, volevo scrivervi qui alcune frasi dei loro testi volgari e sessisti, ma le mie dita si sono rifiutate di digitare un tale scempio.
Sono troppo pochi gli artisti rimasti ad essere puliti, ad esibirsi nei palcoscenici con gli occhi pieni di una sana emozione;
troppo pochi dispensatori di sogni di un futuro grandioso sono rimasti oggi..
Sono molto preoccupata per l’avvenire delle mie figlie, per le priorità (da rivedere) che questo mondo sta innestando nel cervello dei giovani.
Quindi questi ‘’agnelli’’ ai quali hanno portato via la religione (la buona musica), ora si travestono da lupi da tastiera, ma là fuori il mondo vero è spietato, un cammino minato da naturali, inevitabili, a volte costruttivi fallimenti dai quali non sarà certo chatgpt a salvarli.
Ogni movimento che loro faranno in rete è registrato, allo scopo di stillare un profilo della persona.
Entrano in gioco meccanismi minuziosamente studiati, per fini di consumismo e di profitto. l’individuo in sé non ha valore né nome, diviene un numero inserito in un algoritmo, per creare un prodotto ad hoc in base agli indici di gradimento, generosamente e inconsapevolmente forniti dallo stesso utente.
Anche io sono influenzata dal sistema, e se pur ne abbia la consapevolezza temo di perdere di vista cos’è autentico, perché il mio orgoglio mi impedisce di credere che siano altri a scegliere per me!
Ma mi sono posta una mission, il mio sarà un emozionante viaggio per ritornare alle origini, come nella favola di Biancaneve, ascolteremo gli uccellini nel bosco vicino a casa nostra nel quale non si addentra mai nessuno, e canteremo assieme a loro, rimarremo su un piano nel quale a guidarci saranno le emozioni e la comunicazione e ci circonderemo principalmente da persone con gli stessi nostri ideali, ci saranno meno regali dei quali si scarta la carta, al loro posto più momenti ed esperienze da vivere assieme, perché se è vero che ‘’ la vita ogni uno la impara da se ‘’ questo è il modo giusto per me di apprendere a viverla.