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L’Invisibile (Perù 2015) di Nancy Baston

28/4/2025

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Credo ciecamente che il sesto senso esista in ogni uno di noi, il terzo occhio, la percezione
intuitiva, un istinto capace di vedere oltre la logica fermezza della mente.
Si dice che in assenza completa o parziale dell’utilizzo di uno dei cinque sensi, gli altri si potenzino maggiormente quasi a compensare tale mancanza; non è magia! Bensì consapevolezza, concentrazione e allenamento.
Se dovessi descriverlo, il mio sesto senso sarebbe un angioletto bianco seduto sulla mia spalla a lanciarmi intuizioni: “attenta, non percorrere quel sentiero, potrebbe celare un pericolo!”
Seguo il mio sesto senso! Così inizia la mia fantasiosa avventura!
…Sono nelle montagne Peruviane…
Il Perù è uno stato particolare, pieno di misteri: geograficamente vasto, include in sé, mare,
montagne, colline, il lago più alto del mondo (Titicaca 3812 m.), la foresta amazzonica; e di
contraddizioni, basta entrare nella capitale per accorgersene. Lima città multietnica, eccentrica, tipicamente occidentale palazzi, luci colorate, non manca nulla, bar ristoranti, piscine, moderne catene di grandi marchi, palestre ai piani superiori completamente vetrate ecc.… l’abbigliamento in città è uguale al nostro, i giovani seguono le ultime tendenze; alzando gli occhi appena fuori dal centro però, lungo le colline tutto attorno la città, ci sono le favelas: case fatte di lamiere dove vivono famiglie intere. Lima conta oltre 1800 asentamientos humanos registrati, questi insediamenti ospitano decine di migliaia di abitanti.
Uscendo dalla metropoli troviamo altri paesi immersi nelle montagne, le costruzioni qui sono più dignitose, case singole fatte di pietra, in questo contesto vivono principalmente commerciando patate, allevando alpaca, lama, di agricoltura e artigianato, nella fattispecie mediante produzione e vendita di abiti fatti a mano.
I principali popoli andini sono i Quechua ed i Aymarà, noti per i loro coloratissimi abiti fatti con lana di alpaca e pecora, i colori indossati non sono casuali, indicano il villaggio di provenienza lo stato civile e sociale della persona, una sorta di Facebook fatto da fili tangibili.
I popoli Andini sono fortemente connessi con la natura, per loro la madre terra PACHAMAMA è
da onorare con offerte di cibo e acqua: prima di consumare il pasto versano a terra un goccio di
quello che si stanno accingendo a bere e qualche briciola di pane o altro, come piccolo tributo alla madre terra. Hanno anche un profondo rispetto per le montagne, le quali offrono sostentamento.
I peruviani oltre che un popolo spirituale sono anche molto vivaci, feste religiose ricche di colore e musica Andina riecheggiano nell’aria, il tutto condito da folkloristiche danze.
I medici nelle ande sono figure spirituali, curative, li chiamano guaritori, uniscono medicina
tradizionale a spiritualità, riti ancestrali, erbe medicinali, pulizia energetica.
Si tramandano le conoscenze da generazione in generazione: sono i CURANDERODS

…cerco l’anziano Curandero, di cui parla la leggenda Andina. Tra fitte foreste e cieli tersi,
dall’altra parte del mondo, con solo lo zaino in spalla dormo sotto cieli stellati, percorro tanta
strada, affronto meteo avverso, la paura del buio e della solitudine. So che vive in una capanna
dispersa e solo chi riuscirà a raggiungerlo potrà giovare dei suoi insegnamenti.
Mi fermo per una pausa meditativa. Chiudo gli occhi per sentire la voce della foresta: il fruscio del vento tra i rami, lo scricchiolare degli alberi, è inverno, posso distinguere in lontananza il martellare ad intermittenza di un picchio che sta costruendo la sua tana, mi immagino il colore rosso del suo dorso ed il dorato della sua fronte, le ultime foglie dell’autunno appena trascorso si poggiano la suolo in un concerto di differenti crepitii vicini e lontani , le gocce di rugiada brillano appese alle punte dei rami preparandosi lentamente a cadere , si ode il canto di qualche sporadico uccellino coraggioso, penso agli scriccioli canterini che popolano il bosco dove mi immergo spesso e mi sale una grande nostalgia di casa, uno spiraglio di sole passa tra i rami illuminandomi il viso, godo di questo flebile tepore. Un suono non appartenente alla flora mi distrae, apro gli occhi e in quel momento lo vedo! Un minuscolo uomo perfettamente mimetizzato si muove in mezzo agli alberi. È Lui! Il Curandero!
Io: SCUUUSIIII! Urlo!
Lui: SCSSSSS!
Io: scuuusiiii… bisbiglio
Lui (in perfetta lingua inglese): eri silenziosa prima, torna a quello stato! Non sono abituato a
sentire voci di persone, le donne in particolare! Avete un timbro ancor più alto e pertanto …
fastidioso!
Io: gli restituisco una rispettosissima occhiataccia!!
Lui: da dove vieni?
Io: Italia
Lui: ah L’Itaaalia (lo pronuncia in italiano), il paese dell’amore?!
Io: certamente, ma sempre meno romantici in Italia, tutti inchiodati al cellulare!
Lui: cosa ti porta da me?
Io: Sto inseguendo la mia chimera: sviluppare il sesto senso per vincere il mio demone!

La via del colpo intercettatore:
Bruce Lee nel film Dragon deve affrontare un gigantesco demone, per sconfiggerlo mette in atto tutte le strategie di Jeet Kune Do, disciplina fondata da lui stesso alla fine degli anni Sessanta, combina tecniche di Kong fu con moltissime atre arti: marziali e non, per esempio il pugilato e la scherma pensata in termini di distanza e ritmica (stop- hit) del colpo. Lo scopo è rifuggire dal superficiale, penetrare nel complesso, al cuore del problema individuandone i fattori chiave per un combattimento essenziale: “assorbire ciò che è utile, scartare ciò che non lo è, aggiungere ciò che è unicamente tuo” Le tecniche usate da Bruce Lee nella pellicola non furono sufficienti contro il suo demone, non riusciva a batterlo!
Poté vincere solo grazie alla sua crescita interiore: l’accettazione di ciò che faceva già parte di lui, il lato buio, l’imprevedibilità, la paura, l’incertezza, ovvero l’esistenza stessa. L’equilibrio dipende anche da questo: luce e tenebre, l’una inefficace senza l’altra, non possono essere cancellate o ignorate perché entrambe importanti, rigeneranti. Fu il cambio di prospettiva a determinare il duello, il punto di vista, un'altra angolazione svelarono lo spiraglio di luce nell’oscurità, il punto dove colpire, senza colpire. A volte nella vita si conclude di più stando fermi in una calma apparente che cela un grande movimento energetico e universale.

………Io: Domando al Curandero come sconfiggere il mio demone!

Lui: (con un cenno inaspettato di sorriso) Per farlo devi abbandonare tutto ciò a cui sei abituata. La vita di voi occidentali è troppo carica di informazioni fuorvianti! Siete poco istintivi perché vivete dentro un frastuono continuo. Non vi fermate ad ascoltarvi, dite che non avete tempo, quando finalmente lo trovate, vi annoiate! Allora arriva a salvarvi l’agenda! Da riempire di impegni. E tu Nancy, dove trovi il silenzio, come riesci a pensare lucidamente?
Io: Comincio a dirgli con orgoglio che sono anni che pratico meditazioni e che…. mi interrompe!
Lui: riprendi il contatto con te stessa, con il ritmo della natura, del mondo, del tuo corpo, solo così potrei vedere oltre l’ovvio, solo così la tua voce interiore inizierà a parlarti, connettiti con il tutto, persone, animali, alberi, universo.
​
Sei pronta ad affrontare le sfide che ti sottoporrò?
IL VIAGGIO È APPENA INIZIATO….
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