Quest'anno sono trent'anni che è mancata mia madre. Ella però è sempre viva e presente nel mio cuore. Anche se qualcosa di lei mi è sempre sfuggito o mancato. Non so bene cosa anche se ho qualche sospetto ma nessuna certezza.
Mio padre invece lo vedo ogni mattina. Lo vedo nei miei occhi, che sono i suoi. Lo vedo nelle mie(sue) sopracciglia, nel mio(suo) naso, nelle mie(sue) rughe. Lo sento in me nei miei(suoi) calcoli biliari, nella mia(sua) ulcera, nella mia(sua) ernia al disco: sono tale e quale a lui! Percepisco gli stessi suoi sentimenti. I suoi sfoghi collerici sono i miei, la sua melanconia solitaria è la mia. La sua perizia e dedizione nel lavoro è speculare in me! (forse lui era un po' più bravo).
Mi domando se ho fatto qualcosa che lui non è riuscito a fare. L'unica cosa che mi viene in mente è che lui non si è mai impegnato a cucinare mentre io mi diletto in quest'arte con grande piacere. Lui ha generato cinque figli tre dei quali maschi, ma io sono l'unico che gli somiglia così tanto. Mi sembra di essere un suo clone. Sento di essere la sua continuazione. E' un peso non da poco e mi domando il perché ma so che la risposta non esiste. Mi piacerebbe essere migliore di lui. Evitare tutti quegli atteggiamenti che ho odiato in lui quand'ero bambino e ragazzo, dimostrare che la nostra stirpe si evolve in positivo di pari passo con il mondo globale.
Non credo di esserci riuscito. D'altronde se sono così fisicamente uguale a lui penso di esserlo anche psichicamente. Questo implica l'avere gli stessi sentimenti e le stesse sensazioni provenienti dal corpo e i cinque sensi lavorano con eguale mix di sensibilità agli stimoli esterni. Mentre il mondo gira vorticosamente e cambia di giorno in giorno sotto ai nostri occhi io possiedo strumenti di valutazione e meccanismi di risposta impostati più di un secolo fa! Spesso mi sento proprio un alieno retrogrado. Anche nella mia vita coniugale e genitoriale ho visto il ripetersi di tante situazioni specularmente a quanto avveniva tra mio padre e mia madre e tra lui e noi figli.
Molte volte mi detesto (lo detesto), qualche volta mi commisero ma più spesso, come fanno quasi tutti, cerco di dimenticare il groviglio dal quale provengo e tento di vivere la mia vita con un po' di leggerezza, così come viene, anche se so che prima o poi arriverà la tempesta nel momento meno opportuno. Quando sembra andare tutto bene e mi coglie inevitabilmente impreparato!
Ogni giorno davanti allo specchio vedo me e vedo lui e non riesco a sbloccarmi da lì o da lui. Servirebbe a qualcosa distruggere tutti gli specchi in casa?
Mio padre invece lo vedo ogni mattina. Lo vedo nei miei occhi, che sono i suoi. Lo vedo nelle mie(sue) sopracciglia, nel mio(suo) naso, nelle mie(sue) rughe. Lo sento in me nei miei(suoi) calcoli biliari, nella mia(sua) ulcera, nella mia(sua) ernia al disco: sono tale e quale a lui! Percepisco gli stessi suoi sentimenti. I suoi sfoghi collerici sono i miei, la sua melanconia solitaria è la mia. La sua perizia e dedizione nel lavoro è speculare in me! (forse lui era un po' più bravo).
Mi domando se ho fatto qualcosa che lui non è riuscito a fare. L'unica cosa che mi viene in mente è che lui non si è mai impegnato a cucinare mentre io mi diletto in quest'arte con grande piacere. Lui ha generato cinque figli tre dei quali maschi, ma io sono l'unico che gli somiglia così tanto. Mi sembra di essere un suo clone. Sento di essere la sua continuazione. E' un peso non da poco e mi domando il perché ma so che la risposta non esiste. Mi piacerebbe essere migliore di lui. Evitare tutti quegli atteggiamenti che ho odiato in lui quand'ero bambino e ragazzo, dimostrare che la nostra stirpe si evolve in positivo di pari passo con il mondo globale.
Non credo di esserci riuscito. D'altronde se sono così fisicamente uguale a lui penso di esserlo anche psichicamente. Questo implica l'avere gli stessi sentimenti e le stesse sensazioni provenienti dal corpo e i cinque sensi lavorano con eguale mix di sensibilità agli stimoli esterni. Mentre il mondo gira vorticosamente e cambia di giorno in giorno sotto ai nostri occhi io possiedo strumenti di valutazione e meccanismi di risposta impostati più di un secolo fa! Spesso mi sento proprio un alieno retrogrado. Anche nella mia vita coniugale e genitoriale ho visto il ripetersi di tante situazioni specularmente a quanto avveniva tra mio padre e mia madre e tra lui e noi figli.
Molte volte mi detesto (lo detesto), qualche volta mi commisero ma più spesso, come fanno quasi tutti, cerco di dimenticare il groviglio dal quale provengo e tento di vivere la mia vita con un po' di leggerezza, così come viene, anche se so che prima o poi arriverà la tempesta nel momento meno opportuno. Quando sembra andare tutto bene e mi coglie inevitabilmente impreparato!
Ogni giorno davanti allo specchio vedo me e vedo lui e non riesco a sbloccarmi da lì o da lui. Servirebbe a qualcosa distruggere tutti gli specchi in casa?
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